Sfornato il primo hamburger preparato con farina di ortottero. Dal 24 gennaio l’Ue ha dato il via libera alla vendita di prodotti alimentari ricavati dagli insetti. Per trovare fonti di proteine alternative e rendere più sostenibile il sistema alimentare
Pabel Ruggiero, il titolare di Pane & Trita in via Muratori, sembra aver battuto sul tempo i suoi colleghi ristoratori. Ha appena lanciato nelle sue steak house della Lombardia il primo hamburger con farina di grillo, al momento disponibile in edizione limitata: circa 100 pezzi, al costo, tutt’altro che economico, di 13,90 euro. Si tratta di un panino preparato con ortotteri, a quanto pare molto proteico.
Grilli per la testa? No, nel piatto
Il grillo cheesburger è fatto con una base vegetale: si tratta di un novel food un cibo molto proteico ma anche sostenibile, a livello di impatto ambientale inquina un decimo rispetto ad altre carni. Ma facciamo un passo indietro.
Il via libera dell’Ue
Dal 24 gennaio la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) può essere venduta come alimento. Ha così deciso l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). La stessa all’interno del suo parere ha spiegato che la farina di grillo domestico può essere utilizzata nei seguenti prodotti: nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nelle bevande tipo birra; nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei preparati a base di carne.
L’apertura alla vendita di questi alimenti è frutto del regolamento Ue sui “novel food”, entrato in vigore a gennaio 2018, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi. L’Unione europea, oltre ai casi citati in precedenza, ha già autorizzato la commercializzazione della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e della Locusta migratoria. Le regole Ue fanno sì che quando questi prodotti compaiono sugli scaffali dei supermercati, i nuovi ingredienti sono esplicitamente elencati sulle etichette.
Tra le ragioni che hanno spinto l’Unione europea ad aprire alla commercializzazione degli insetti come alimenti svetta l’esigenza di trovare fonti di proteine alternative per rendere più sostenibile il sistema alimentare. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il consumo alimentare di insetti svolgerà un ruolo di primo piano nell’affrontare le numerose sfide del futuro. Gli insetti sono ricchi di proteine e nutrienti, ma sono responsabili di meno dell’1% dell’impronta di carbonio totale connessa all’allevamento. Questo li rende un’alternativa sostenibile alla carne e altri alimenti della dieta tradizionale.