In Cina le auto EV occidentali non sfondano, ma i marchi asiatici si apprestano a invadere il Vecchio continente e gli States. Chi vincerà?
Era solo questione di tempo: Geely Holding Group, conglomerato cinese, basato ad Hangzhou, nel sud est del continente asiatico, attivo anche nel settore dell’automotive, ha confermato l’intenzione di portare in Europa i modelli firmati Zeekr.
Il nome Zeekr potrebbe non dire nulla alla maggior parte dell’utenza europea, nemmeno a chi si interessa al comparto dell’auto. Il marchio cinese, creato in piena pandemia, nel 2021, intende proporre sul mercato vetture elettriche di lusso, dotate di ogni confort, pensate per attrarre soprattutto i giovani, che sfruttano la piattaforma modulare SEA che la stessa Geely utilizzerà anche per la Lynk & Co. Da quanto si apprende, ha già assemblato circa 3.700 unità nel mese di dicembre. Per il 2022, l’obiettivo di Zeekr è quello di piazzare 70.000 esemplari sul mercato interno, mentre entro il 2025 i piani di espansione prevedono di raggiungere i 650.000 esemplari con un allargamento della gamma.
Ora che Geely Holding Group ha ufficializzato l’intenzione di portare in Occidente il marchio, il debutto in Europa è fissato per il 2023 praticamente in contemporanea col lancio di Zeekr negli Stati Uniti. Quasi certamente in Occidente arriverà la 001, che è pure la sola vettura al momento nell’autosalone del marchio appena nato. Si tratta di una elettrica da 4,97 metri totali e oltre 3 metri di passo portati a spasso da doppio motore per 544 Cv totali, 3,8 secondi per toccare i 100 km/h, 200 km/h di punta massima e circa 700 km di autonomia dichiarata.
Solo a dicembre in Cina sono stati venduti 531.000 Neighborhood Electric Vehicles (NEV), veicoli elettrici di prossimità urbana, con un aumento del 114% su base annua. Il mese scorso, China Association of Automobile Manufacturers (CAAM) ha affermato che prevede che le vendite di automobili aumenteranno del 5,4% a 27,5 milioni quest’anno e che le vendite di NEV, aumenteranno del 47% a cinque milioni. Questo nonostante l’exit strategy governativa dal piano di incentivi per chi acquista auto a impatto zero o comunque ridotto rispetto ai motori endotermici.
La corsa all’elettrico al momento sta premiando soprattutto i principali marchi interni: nessun brand occidentale sembra riuscire a competere con la tecnologia locale. La stessa Tesla in dicembre ha venduto 70.847 veicoli fabbricati in Cina, risultato simile a Volkswagen che però aveva l’obiettivo di vendere da 80.000 a 100.000 unità della sua serie elettrica a batteria ID. E con l’arrivo dei marchi cinesi in Occidente, le Case automobilistiche nostrane dovranno faticare per mantenere almeno qui la leadership. Che vinca la migliore.