Può un errore umano, commesso 75 anni fa, permettere la nascita di una nuova tecnologia? Ecco come il crollo del ponte di Tacoma, avvenuto nel 1940, ha ispirato la startup che ha cambiato il look alle turbine eoliche.
Non tutto il male viene per nuocere. Soprattutto se un evento potenzialmente catastrofico può ispirare, a distanza di decenni, una tecnologia nuova e innovativa. Questo video è la dimostrazione di come da un errore può nascere una grande idea.
Il crollo e la rinascita
L’evento è quello del crollo del ponte di Tacoma, un’opera ingegneristica che congiungeva due cittadine: Tacoma e Gig Harbor, nello stato di Washington. Siamo nel nord-ovest degli Stati Uniti, nel 1940. Il ponte fu inaugurato il primo luglio di quell’anno ma rimase in piedi solo quattro mesi. Verso le 10 del mattino del 7 novembre la parte centrale del ponte cominciò a torcersi per poi collassare definitivamente un’ora e dieci minuti dopo. Il video fu girato da un docente di ingegneria che stava studiando i movimenti del ponte, incuriosito da quella che per il tempo era una vera innovazione. La struttura, per la cronaca, fu ricostruita più snella e sicura nel 1950.
E fu un italiano a capire perché quell’opera ebbe una vita così breve: «Fu colpa del vento. Una velocità costante di 42 nodi concesse alla scia dei vortici di von Kármán di trasmettere al ponte delle coppie torcenti e pulsanti alla stessa frequenza torsionale del ponte. Un processo che ha innescato così un fenomeno di risonanza con ampiezze crescenti e non compensate da un sufficiente smorzamento». E sono proprio quei vortici che oggi hanno ispirato lo sviluppo di una nuova tecnologia: Vortex.
Come funziona Vortex?
Vortex è una turbina senza pale che produce energia oscillando e sfruttando i vortici creati dal movimento dell’aria. Ogni “pilone”, costruito in fibra di lana di vetro e di carbonio, è dotato di magneti che permettono di seguire il vento e adattare la turbina ad ogni velocità. La base ospita invece un alternatore capace di convertire il movimento meccanico, oscillazioni e vibrazioni, in energia elettrica.
La Vortex Bladeless, startup madrilena che ha sviluppato questa tecnologia, ha ricevuto finanziamenti pubblici e privati per un totale di un milione di euro. La prima turbina da 100 Watt di potenza e 3 metri di altezza dovrebbe essere installata entro la fine del 2015, ma il luogo dove verrà collocata non è ancora stato rivelato. Una seconda turbina, che si chiamerà Vortex Mini (4 kW di potenza), dovrebbe essere pronta nel giro di 12-18 mesi e si rivolgerà alle piccole aziende e al settore domestico. Un ulteriore modello, ancora più grande (1 MW di potenza) sarà messo in commercio nel 2018. Secondo i suoi ideatori «Vortex è fino all’80% più conveniente delle turbine classiche e diminuisce circa dell 40% la quantità di emissioni di CO2».