Il popolarissimo (anche in Italia) chef britannico, da sempre contro il cibo a rischio, davanti al Parlamento: “Ce l’abbiamo fatta!”. Giusto due mesi fa il lancio di un’app per scoprire quante zollette equivalenti ci sono nelle confezioni
Green Economy
Greenpeace ha pubblicato un bellissimo video per la campagna #SaveTheArctic. Il segreto? Tornare bambini per guardare il mondo con occhi diversi e ricordare di essere stati, una volta, dei piccoli esploratori.
TRY è il più grande database esistente sui caratteri morfologici e funzionali delle piante. È stato realizzato con il lavoro di 14 scienziati provenienti da tutto il mondo. Tra di loro c’è anche un italiano: Bruno Cerabolini dell’Università degli Studi dell’Insubria.
La misura proposta: usare i sistemi di identificazione automatica delle imbarcazioni (e altri big data) non solo per evitare incidenti tra navi ma anche per salvare i cetacei e altri animali.
A Lanzarote, nell’arcipelago delle Canarie, è nato il primo museo subacqueo d’Europa. Si tratta di 300 statue, depositate a 10-15 metri di profondità, che vogliono far riflettere sull’importanza degli oceani e sui rischi che corrono a causa della stupidità umana.
È partito dalla Capitale argentina il progetto di una rete di illuminazione smart per le città del futuro. Pronti 91mila lampioni “intelligenti”: monitoreranno i flussi di traffico, la situazione dei parcheggi e comunicheranno con le piattaforme di controllo.
Nestlé porta al museo Explora della Capitale il percorso interattivo sul cibo presentato all’Expo: un modo immediato per capire come ciò che mangiamo influenza mente e organismo
Sfruttano la levitazione magnetica per rimanere sospesi in aria e stupire gli ospiti. Ma è una tecnica, assai semplice, che può essere utilizzata per tante altre piante di piccole dimensioni. Tutto nel nome dell’eco-sostenibilità.
Niente più cloro. Al King’s Cross Pond Club di Londra, il primo laghetto artificiale balneabile del Regno Unito, l’acqua viene filtrata interamente grazie a processi naturali. Sembra uno stagno ma in realtà è un modo per ristabilire l’equilibrio tra uomo e natura.
L’agricoltura biodinamica evita lo spreco di terra e di acqua e si pone come futuro del settore primario. I vantaggi? Economici, ambientali e un impatto positivo sulla salute