A StartupItalia! Antonio Tajani: “Dal 1984 ad oggi abbiamo investito oltre 200 miliardi di euro, creando milioni di nuovi posti di lavoro e sostenuto una rete di ricercatori, Università e centri di ricerca di eccellenza assoluta”
L’Europa deve rimanere unita per sconfiggere le disuguaglianze sociali e contrastare il cambiamento climatico. E’ stato questo uno dei punti nodali della “EU research and innovation in our daily life”, conferenza di alto livello tenutasi al Parlamento Europeo di Bruxelles e volta ad illustrare le invenzioni ed i progetti che, realizzati grazie a fondi europei, stanno cambiando le nostre vite e aiutando a proteggere l’ambiente. StartupItalia! era ovviamente presente all”evento.
Il presidente dell’Europarlamento: “Investiti oltre 200 milioni di euro”
“Dal 1984 ad oggi abbiamo investito oltre 200 miliardi di euro, creando milioni di nuovi posti di lavoro e sostenuto una rete di ricercatori, Università e centri di ricerca di eccellenza assoluta”, ha affermato il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani nel suo discorso introduttivo, ricordando che il Parlamento ha votato il 14 novembre una proposta per aumentare le risorse del programma Horizon dopo il 2020 da 80 a 120 miliardi di euro.
L’Europa ha già finanziato oltre 18 mila progetti
Nel frattempo, grazie ad Horizon 2020, il Programma Quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione relativo al periodo 2014-2020, sono stati finanziati oltre 18.000 progetti. Di questi, numerosi riguardano il mondo dei rifiuti, dell’energia e della mobilità e sono stati presentati durante la conferenza ad un pubblico internazionale.
Trash-2-Cash
Dalla Svezia arriva ad esempio Trash-2-Cash, realizzato da un pool di scienziati che ha concentrato gli studi sul mondo del tessile da cui, in Europa, provengono circa 3.000.000 di tonnellate di rifiuti ogni anno. La produzione di cotone infatti soffre di problemi ambientali e socio-economici non da poco e la produzione di fibre di poliestere produce rifiuti che fino ad oggi non potevano essere riciclati. Gli studiosi del progetto Trash-2-Cash sono riusciti a produrre un nuovo filato ottenuto dal riciclo di tessuti scartati o dismessi che consentirà alle aziende di moda, interni o automobili di avere a disposizione finalmente un tessuto di qualità, riciclato ed eco compatibile.
Sulachange
Sempre in Scandinavia è nato il progetto Sulachange che punta ad offrire una soluzione alternativa e definitiva alla plastica. Secondo gli scienziati finlandesi le bioplastiche biodegradabili come il polilattide, per quanto valide, degradano troppo lentamente: per questo l’impegno di Sulachange è la commercializzazione di un materiale microplastic-free e biodegradabile noto come Sulapac. Il Sulapac è costituito da cippato e colle naturali, ha un basso impatto ambientale, può essere riciclato come compost e, secondo gli studiosi, supera le altre bioplastiche in termini di velocità di biodegradazione e impronta di carbonio.
L’italiana First2Run
Dall’Italia arriva invece il progetto First2Run, avviato a luglio 2015 e volto a dimostrare i vantaggi tecnici e ambientali di una bioraffineria destinata alla produzione di bioprodotti creati a partire dagli oli vegetali estratti da colture presenti in zone aride come, ad esempio, il cardo. Capofila del progetto è l’italiana Novamont, che ha concentrato i propri sforzi sulla bioraffineria di Matrìca a Porto Torres, in Sardegna.
e-ferry
Nel settore della mobilità, l’innovazione è invece rappresentata dal progetto e-ferry, con cui gli scienziati danesi puntano a rendere green la mobilità su acqua realizzando la prima flotta di traghetti totalmente elettrici. Grazie agli studi ed ai finanziamenti, è stato possibile sviluppare un prototipo, che dovrebbe entrare in funzione nella primavera 2019, in grado di percorrere 40 km con ogni ricarica. Solo in Europa sono in funzione più di 700 traghetti: se venissero tutti sostituiti da modelli elettrici si potrebbero risparmiare 5 milioni di CO2 all’anno.