La startup innovativa, nata nel 2019, impiega solo materie prime biologiche e grani antichi con l’intento di salvaguardare la biodiversità alimentare e incentivare un consumo consapevole nel consumatore
C’è sempre meno carne sulla tavola degli italiani. A confermarlo è l’ultima indagine Eurispes 2021, che evidenzia come oltre l’8% della popolazione italiana affermi di essere vegetariano e vegano, mentre la restante parte segue un regime alimentare tradizionale (85%) o si definisce ex-veg (6,6%).
Sulla scia di questa tendenza, specchio di una società sempre più salutista e rispettosa, si inserisce Graniburger Srl, startup innovativa nata nel 2019 e operativa nell’ambito della ristorazione. Graniburger Srl vende hamburger vegetali prodotti da BioMadre Srl, attiva dal 2015 nella panificazione artigianale con il laboratorio Le Golose Imperfezioni, nel cuore del comasco.
Graniburger Srl, la startup che recupera grani antichi
Obiettivo di Graniburger Srl è lanciare sul mercato un prodotto di largo consumo capace di cambiare le regole del gioco, impiegando solo materie prime sostenibili e biologiche, tra cui 15 diversi tipi di farine di grani antichi. E, così facendo, agevolare la nascita di una fitta rete di piccoli imprenditori agricoli italiani (con il progetto “Grains for Change”) con cui riprendere la coltivazione di frumenti che altrimenti andrebbero dimenticati.
“La scelta di utilizzare solo grani antichi deriva dalla mission di BioMadre di incentivare la biodiversità alimentare, che per definizione si stacca dalle coltivazioni monocoltura per dare la possibilità di riscoprire grani non più utilizzati perché non soggetti a modifiche”, racconta a StartupItalia Marco Macchi, uno dei fondatori di Graniburger Srl insieme ad Alessandra Abordi. “Ricorrere ai grani storici significa valorizzare i prodotti tipici di un territorio e seguire i criteri di sostenibilità anche nell’agricoltura”, continua Macchi.
Un algoritmo che consente di creare hamburger vegetali “su misura”
Tipico sì, ma anche innovativo, perché Graniburger Srl sta sviluppando un algoritmo di proprietà per realizzare hamburger vegetali su misura del consumatore. “Vogliamo far sì che i nostri clienti possano scegliere i nostri hamburger vegetali non in base al nome o agli ingredienti, ma partendo dal grano e dalle farine e dando il giusto peso al sapore”, commenta Macchi. Torna così il concetto di biodiversità alimentare, intesa come varietà dei prodotti, che negli ultimi anni è andata drasticamente calando per fare spazio alla standardizzazione che ha interessato il settore agroalimentare.
Un impegno, quello di Graniburger Srl, rivolto quindi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio agroalimentare, al rispetto delle realtà imprenditoriali del Paese e alla trasparenza nei confronti del consumatore, destinatario di un progetto ambizioso e strutturato.
Coinvolgimento di ex-detenuti nella filiera
Al risvolto ambientale si aggiunge poi quello sociale, perché Graniburger Srl impiega soggetti svantaggiati lungo la propria filiera, in particolare ex-detenuti, ed entro il 2025 punta ad inserire nel mondo del lavoro 12 soggetti in condizioni di fragilità, promuovendo 15 tirocini abilitanti alla professione. “Tutti coloro che hanno collaborato con BioMadre arrivano da percorsi differenti. Noi per primi abbiamo scelto di intraprendere questa avventura solo a 50 anni e crediamo che sia fondamentale dare a tutti la possibilità di lavorare, in particolare a chi è in difficoltà. È questa la logica che sta dietro al nostro progetto”, spiega sempre Macchi a StartupItalia.
Gli hamburger vegetali sono anche benefit
Non importano, quindi, né il curriculum né l’età, ma la determinazione, il senso di responsabilità, la voglia di generare un impatto positivo con il proprio operato. Proprio per questo, Graniburger Srl è diventata da poco una società benefit, capace di sposare i propri interessi economici con un impatto benefico su ambiente e comunità.
Quello di Graniburger è un racconto ancora tutto da scrivere, che già nelle prime pagine ha raccolto conferme e grandi numeri. Basti pensare all’ingresso nella compagine sociale di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo, e a|impact, fondo di venture capital a impatto promosso da Avanzi ed Etica Sgr, che hanno investito rispettivamente 200.000 e 150.000 euro, con l’opzione per un nuovo investimento prima del 2022.