Flow Hive ha raccolto oltre 12 milioni di dollari da Indiegogo. Permette di estrarre imbottigliare il miele senza aprire le arnie e salvaguardando le api. Una soluzione che fa risparmiare tempo e denaro aiutando l’ambiente.
«Ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape». Fu l’imperatore romano Marco Aurelio, nei suoi Pensieri, a dedicare questa brevissima riflessione al piccolo e operoso insetto che conosciamo così bene e che spesso non proteggiamo abbastanza. Sì, perché preservare le api da ogni pericolo, ed evitarne l’estinzione, significa salvare l’intera umanità.
Quasi duemila anni dopo questo concetto è stato ripreso da Stuart e Cedar Anderson, due apicoltori australiani che hanno inventato Flow Hive, un modo geniale per garantire la sicurezza di questi animali. Si tratta del primo sistema che consente di raccogliere il miele senza aprire le arnie e senza recar danno ai suoi abitanti.
12 milioni di dollari raccolti con Indiegogo
Quella di Flow Hive è una delle campagne di crowdfunding di maggior successo degli ultimi anni. Ha raccolto oltre 12 milioni di dollari ed è frutto del lavoro incessante che i due professionisti, padre e figlio, hanno condotto in dieci (lunghi) anni di ricerca a Brisbane. È stato Cedar ad avere l’intuizione e la volontà di elaborare una soluzione che potesse cambiare una tradizione efficace ma ricca di effetti collaterali. Con il modo convenzionale di raccolta del miele, infatti, può capitare di uccidere e schiacciare delle api. Una vera tortura per chi ha imparato ad amare e rispettare questi piccoli compagni di vita. Di solito ogni favo viene estratto direttamente dall’arnia, anche usando il fumo per distrarne (affumicadone) gli abitanti, e aperto con un coltello caldo per recuperarne il contenuto.
Come funziona Flow Hive
Flow Hive, invece, è un’arnia innovativa che permette di imbottigliare il miele come fosse una bibita da servire alla spina. È dotata di uno speciale sistema di tubi tramite cui far scorrere il prodotto senza che la struttura debba essere aperta e recare così disturbo a chi ci lavora.
La tecnologia si basa su un particolare meccanismo che cambia la struttura interna dei telaini per far aprire le celle esagonali dell’alveare. In questo modo il miele può scolare con estrema semplicità dentro i contenitori (con un grande risparmio di tempo e denaro). Un sistema che mantiene intatte le proprietà naturali del miele e che assicura una raccolta talmente priva di rischi che molti ne hanno già ipotizzato la diffusione anche in ambito privato e casalingo.
«Il nostro telaino è costituito da celle a nido d’ape in parte già completate. Le api completano il favo con la cera, riempiono le celle con il miele e lo ricoprono con altra cera. Quando si gira questa specie di maniglia, le celle si dividono verticalmente per formare dei canali che permettono al miele di scorrere verso il basso alla base del telaio e tramite dei tubi all’eterno dell’arnia» spiega Cedar «Le api, in questo modo, non ricevono alcun disturbo sulla superficie del favo e possono riprendere il loro compito».
Quanto costa Flow Hive
I suoi inventori hanno previsto diversi pacchetti di vendita e distribuzione: il box costa 60 dollari mentre per l’arnia completa (base, box in legno, 6 telaini, tubi e tutto il necessario per effettuare la raccolta) bisogna spenderne 600. Per i più pratici (e dotati di grande capacità manuale) è possibile anche l’acquisto dei singoli telaini da montare. Una spesa che in realtà è un vero investimento per la sicurezza propria e delle api. Una soluzione che sarebbe piaciuta anche a Marco Aurelio e a tutti i fan di questi piccoli, meravigliosi, insetti.