Sottile, economico, altamente performante, il meta-materiale realizzato all’Università del Colorado permette il raffreddamento di una villetta senza richiedere consumo di corrente elettrica, acqua o liquidi refrigeranti
Immaginiamo un afoso pomeriggio estivo. Siamo sotto il sole e daremmo non so cosa per un po’ di frescura, ma non c’è corrente elettrica per rinfrescare l’aria con un condizionatore o per muoverla con un ventilatore. Dobbiamo rassegnarci a sopportare la calura? Forse no, dal momento che la tecnologia ci potrebbe fornire di un fantastico mantello rinfrescante, disponibile in grandi quantità e a prezzi contenuti.
Su Science è stata pubblicata la descrizione di un metamateriale (qualcosa che non esiste in natura) capace di raffreddare tutto ciò con cui viene in contatto. Il nome, poco sexy ma efficace per descriverlo è “randomized glass-polymer hybrid metamaterial” e sembra uscire da un racconto fantasy. Il principio fisico su cui si basa il suo funzionamento è quello del raffreddamento passivo grazie a quale la terra si raffredda di notte emettendo radiazione infrarossa (cioè calore) verso lo spazio.
Come è fatto e come funziona il metamateriale che ci ripara dalla calura
Ecco la struttura del nuovo metamateriale sottile e flessibile. É composto da due strati: un foglio di polimetilpentene che contiene microsferule di vetro del diametro di 8 micron e uno strato riflettente argentato. Il tutto è spesso 50 micron, ovvero 0,5 mm, poco più del foglio di alluminio che usiamo in cucina.
Quello che il metamateriale riesce a fare è il raffreddamento passivo di giorno, sotto il Sole, quando la pellicola (che ha una strato riflettente) riesce a impedire il passaggio della radiazione solare mentre, grazie alla presenza di del giusto numero di microsferule di vetro del giusto diametro, risulta trasparente alla radiazione infrarossa emessa dal corpo che ricopre. In altre parole, la pellicola fornisce una via di fuga al calore emesso dall’oggetto coperto che così disperde calore e si raffredda rispetto all’ambiente che lo circonda. Tutto dipende dalla struttura del materiale che funziona 24 ore al giorno senza consumare energia.
Più sottile delle pellicole da cucina e meno costoso
Il fantastico metamateriale, che è stato messo a punto (e provato) da ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder, si presenta come una pellicola flessibile poco più spessa dell’alluminio che usiamo in cucina. Secondo gli inventori, la pellicola potrebbe costare mezzo dollaro (più o meno mezzo euro) al metro quadrato e potrebbe essere facilmente prodotta in grande quantità.
Stesa sul tetto potrebbe facilmente permettere il raffreddamento di una villetta senza richiedere consumo di corrente elettrica, acqua o liquidi refrigeranti. Nel corso dell’anno, gli inventori, dopo avere brevettato il prodotto, si lanceranno nella costruzione di una cooling farm.
Un’idea per sopportare il riscaldamento globale
Speriamo abbiano successo perché la loro pellicola refrigerante sarebbe un modo efficace per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone che soffrono per il riscaldamento globale, senza richiedere spese astronomiche per impianti di condizionamento e senza aggiungere gas serra alla nostra atmosfera.
Potrebbe quindi concretizzarsi il sogno del mantello magico capace di refrigerare senza consumare energia.
Attenzione, però, a non indossare il mantello quando fa freddo. La pellicola se ne frega della temperatura esterna e il nostro corpo, oppure le nostre case, in inverno finirebbero per cedere calore all’ambiente circostante.