Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave della nuova mobilità urbana. Largo a mezzi elettrici, facili da usare e trasportare.
Una caratteristica fondamentale che dovranno possedere i mezzi di trasporto urbani de futuro è sicuramente la portabilità. Un veicolo portatile è per definizione un dispositivo personale, come lo smartphone o l’orologio, qualcosa che potremo portare sempre con noi e ci permetterà di spostarci in maniera più fluida ed efficiente.
Partendo proprio da questo ragionamento, un giovane studente di Ingegneria Robotica al Politecnico di Milano ha realizzato Bolt, il più piccolo veicolo elettrico al mondo. Secondo la sua visione, questo diventerà il mezzo di trasporto ideale da qui a qualche anno, date le sue dimensioni, la facilità di trasporto e la forte componente tecnologica integrata. Nello specifico, Lorenzo ha realizzato una tavola di 4kg con un autonomia di circa 10km per i brevi spostamenti quotidiani. Bolt si carica in poco più di un’ora, ha una velocità massima di 21km/h e una porta USB integrata per ricaricare i propri dispositivi. Inoltre, grazie alla connettività Bluetooth Low Energy, promette lo sviluppo di diverse integrazioni con wearables e smart things.
L’idea del giovane ingegnere viene, come tutte le innovazioni, dal cercare una risposta a una domanda che riguarda la quotidianità. E cioè: come ci sposteremo all’interno delle nostre città nel prossimo futuro? In fondo il 2015 doveva essere l’anno in cui, secondo il bizzarro scienziato Doc di “Ritorno al Futuro”, non avremmo più avuto bisogno di strade.
Ma in realtà, non dobbiamo volare troppo in alto per riuscire a scorgerlo: il futuro dei trasporti è già tra noi. Ed è sempre più inevitabilmente green. L’auto rimane ancora il mezzo privilegiato per muoversi, anche per brevi spostamenti, ma per abbattere traffico e inquinamento, viene in nostro soccorso, come spesso accade, la tecnologia. Perciò Motori brushless, batterie agli ioni di litio e massima interconnessione con altri dispositivi tramite tecnologie wireless sono la risposta che arriva oggi da makers e startup. Soluzioni tecnologiche alternative che ci consentiranno di muoverci in città a impatto zero.
Tecnologie sostenibili: il futuro dei trasporti è sempre più green.
Perciò i veicoli del futuro saranno rigorosamente eco-friendly, facili da usare e trasportare. Requisiti fondamentali per la mobilità urbana delle future smart cities ma che stanno decretando già oggi il successo delle bici elettriche pieghevoli. Sono le stesse startup italiane “anti-traffico” che perseguono una politica di prodotto a impatto zero che guardano con forte interesse alle due ruote per una nuova mobilità urbana. È italiana infatti anche la prima bicicletta hubless pieghevole – la Sada bike – e anche la Zehus, con un motore ibrido (Bike+) che si ricarica immagazzinando energia dalle nostre pedalate. E intanto si affacciano nelle piazze italiane anche i primi prototipi di bici ad idrogeno, mentre secondo una startup di Bolzano, la Leaos, la miglior tecnologia possibile rimane ancora il “sole”. La sua bici elettrica infatti riesce ad ottenere l’autosufficienza energetica attraverso dei pannelli solari integrati nel telaio.
@antcar83