I laboratori bolognesi di Marco Astorri e del suo team hanno realizzato un nuovo tipo di bio plastica, progettata per i giocattoli del futuro. Ecco come rispettare l’ambiente senza rinunciare ad estetica e funzionalità.
Marco Astorri e il suo socio francese Guy Cicognani nel 2006 avevano scoperto via Internet un gruppo di ricercatori che stava sperimentando un modo per creare la plastica con il melasso, un residuo da smaltire della produzione dello zucchero da barbabietola e canna. E videro che prima di loro, dal lontano 1990, Catia Bastioli negli stabilimenti della Novamont a Terni, ha iniziato a produrre la MaterBi, plastica a base di amido di mais (fornendo poi piatti, bicchieri e posate per le Olimpiadi di Londra 2006).
Marco e Guy si sono interessati alla plastica, e alle soluzioni innovative per rimpiazzarla, dopo la loro esperienza lavorativa in montagna. La loro attenzione si era posata sugli skipass che venivano abbandonati sulle piste, i quali sarebbero rimasti lì anche dopo che la neve si fosse sciolta.
Con i loro risparmi (circa 250 mila euro) acquistarono i brevetti di quel gruppo di ricercatori trovati via web, e di altri sparsi nel mondo, e iniziarono a produrre nei propri laboratori di Minerbio, a circa 40 chilometri da Bologna.
Abbiamo chiuso con gli skipass. Ci siamo comprati un computer, l’abbiamo collegato alla Rete e abbiamo iniziato a cercare qualcosa di nuovo
Marco e Guy, a digiuno di chimica e modelli matematici, coinvolsero nel progetto Simone Begotti, scienziato trovato anche lui navigando in rete.
Nel 2007 nacque così Bio-on, con l’obiettivo di ricreare la molecola descritta dal biologo francese Maurice Lemoigne nel lontanissimo 1926: il PHA.
Bio-on e la molecola per la plastica eco-friendly
Il PHA, ovvero il poliidrossialcanoato, è una molecola di origine batterica. La sua scoperta nel ’26 non trovò particolari impieghi nell’industria: a quei tempi produrre plastica dal petrolio era molto economico, e i costi per l’ambiente non erano presi in considerazione. Ora i costi ambientali non possono essere più sottovalutati: la ricerca sui PHA ha dunque ripreso vigore e ha reso possibile la scoperta, da parte di un’équipe di ricercatori australiani, di un modo semplice ed economico per produrre queste molecole.
Il segreto è il melasso, uno scarto della lavorazione dello zucchero. Con l’acquisto dei brevetti da parte di Astorri e Cicognani, e la costituzione di Bio-on, l’Italia è diventato il primo Paese produttore di questo tipo di plastica biodegradabile al 100%. Ma come avviene il processo? Simone Begotti, a “la Repubblica”, lo spiega cosi: «si tratta di affamare e poi far ingrassare dei batteri. In poche ore quel grasso diventa la polvere con cui facciamo la plastica».
La Minerv PHA Supertoys e i giocattoli del futuro
Qualche giorno fa i laboratori Bio-on hanno lanciato, con un comunicato stampa, un nuovo tipo di bio plastica, progettata per i giocattoli del futuro: il grado speciale Minerv PHA Supertoys, che è stato utilizzato per la prima volta nella fabbricazione di mattoncini per costruzioni (come quelli Lego).
Basata sul rivoluzionario bio polimero Bio-on (già testato in decine di applicazioni, dall’automotive, al design fino al biomedicale), Supertoys è sicura, igienica, biodegradabile al 100%, rispetta e va oltre le disposizioni della recente Direttiva Europea 2009/48/CE, comunemente denominata TDS (Toy Safety Directive), recepita ed implementata nella procedura standard internazionale per la valutazione della sicurezza dei giocattoli.
Il progetto Minerv PHA Supertoys a oggi non ha alcuno scopo commerciale ed è volto alla sola dimostrazione che è possibile realizzare formulazioni specifiche, eco sostenibili, completamente biodegradabili per realizzare giocattoli che rispettano i bambini e l’ambiente senza rinunciare a funzionalità ed estetica del prodotto finale.
Bio-on, i giocattoli e il futuro
Il progetto è cominciato nel gennaio 2014 e l’obiettivo è la sua conclusione entro il dicembre 2017, con la creazione di due differenti tipi di plastica: Minerv Supertoys type “R” con forte rigidità e resistenza, e Minerv Supertoys type “F” con grande flessibilità e duttilità. Il team di ricerca e sviluppo è aperto a chiunque abbia la voglia e la possibilità di portare esperienze, idee ed entusiasmo: Bio-on può essere contattata con una mail a [email protected], indicando nell’oggetto della mail “MinervSupertoys – friendly”.
L’intento è quello di introdurre una nuova metodologia di sviluppo che metta in secondo piano l’aspetto economico-finanziario e si concentri invece sull’aspetto di social innovation.
Insomma, Bio-on vuole costruire un futuro migliore, green e libero dalla plastica che siamo abituati a conoscere, mattoncino dopo mattoncino.