Beeing, startup innovativa impegnata nella tutela delle api, propone un regalo inusuale per Natale: l’adozione di un alveare
Siete in ritardo con i regali di Natale e non volete acquistare il solito cesto natalizio o i classici utensili e canovacci che, spesso, finiscono per alimentare l’economia circolare? Restando
in tema di circolarità e sostenibilità, perché non regalare un alveare in adozione? L’interessante iniziativa è proposta da
Beeing,
startup innovativa da tempo impegnata nella
tutela delle api e dell’apicoltura sostenibile. “Abbiamo deciso, qualche mese fa, insieme a
Legambiente, di selezionare tra gli apicoltori con cui lavoriamo quelli che portano avanti un protocollo di lavoro di tipo
biologico e sostenibile, dove al centro non c’è la produzione di miele ma la tutela delle api – spiega – spiega
Roberto Pasi, CEO e co-founder di Beeing – Abbiamo, quindi, creato questo nuovo servizio che permette a privati e aziende di comprare il miele da questi apicoltori e abbiamo lanciato “
Bee The Change“.
Gabriele Garavini e Roberto Pasi, Beeing
Come adottare un alveare con Beeing
“Bee The Change permette di adottare un’arnia da uno degli apicoltori selezionati – continua il CEO – Colui che adotta riceve un certificato digitale di adozione, dopo aver fatto una donazione, e può seguire, a distanza, l’attività e lo stato di salute delle api. Inoltre, può ricevere il miele in un honeybook, che racconta la vita delle api, oppure ritirarlo direttamente dall’apicoltore, così da potervi entrare in contatto in modo diretto e avere la possibilità di conoscerlo. In questo modo, non solo si sostiene il chilometro zero ma si alimenta una filiera meno impattante, anche a livello di logistica e spostamento delle merci“.
Il primo passo è scegliere il luogo in cui adottare il proprio alveare da una cartina che indica il numero di apicoltori presenti. In questa fase, Beeing invita ad adottare un alveare della propria regione proprio per limitare l’impatto ambientale delle spedizioni. Una volta individuata la regione, si passa alla scelta dell’apicoltore. Si apre, a questo punto, una scheda personalizzata per ciascuno, con indicazioni sulla località esatta e il periodo dell’anno in cui è possibile visitare l’alveare, insieme a una descrizione dell’apicoltore e del suo miele. Infine, è il momento di scegliere l’alveare e dargli un nome, per poi selezionare il tipo di esperienza (Base, AdozionExperience1, AdozionExperience2) e completare il tutto. “Abbiamo deciso di rendere il percorso personalizzato e dettagliato, con nomi e informazioni precise sugli apicoltori perché ci teniamo che le persone che scelgono di adottare un alveare possano dare un volto a chi se ne prenderà cura, con dedizione ed esperienza, per tutto il periodo dell’adozione”, spiega Gabriele Garavini, CTO e co-founder di Beeing.
Il costo della adozioni dipende dai pacchetti che si scelgono: “In genere, partono da 10/15 euro per arrivare a 25 euro e fino a 70 euro – spiega il CEO – Il miele viene spedito direttamente dall’apicoltore, indipendentemente dal pacchetto che si sceglie, oppure il cliente può raggiungere direttamente l’apicoltore, così da avere modo di poterne fare conoscenza”.
Api, vere e proprie lavoratrici, come in azienda
Le api sono instancabili lavoratrici e, proprio come accade all’interno di un’azienda, ognuna svolge una precisa mansione, funzionale al buon lavoro di tutto l’alveare e al sostentamento della propria comunità. “Le api non sono autonome, ma fanno parte di un sistema per cui, senza quello, non potrebbero vivere: lo sciame. All’interno dello sciame, ogni ape svolge un preciso ruolo – racconta Roberto – Per questo motivo, abbiamo pensato di organizzare incontri di team building con le vere realtà aziendali. Si tratta di sessioni molto interessanti perché aiutano a capire come si svolgono, anche in natura, processi di organizzazione del lavoro. Si pensi che un’ape, in media, vive 45 giorni, e cambia mestiere 6 volte“.
Beeing: come è nata l’idea e cosa fa
Fondata a Faenza nel 2017 da Roberto Pasi (CEO e co-founder) e Gabriele Garavini (co-founder), Beeing porta avanti la propria missione di tutela delle api e promozione dell’apicoltura urbana grazie alla tecnologia di B-BOX, sviluppata e testata per garantire una sicura convivenza tra uomo e ape, nel rispetto delle normative italiane in materia di apicoltura urbana. Inoltre, tramite lo sviluppo della sofisticata tecnologia “IoBee”, Internet of bees, supporta e facilita il lavoro degli apicoltori e il monitoraggio a distanza delle arnie. “Beeing è una rete molto grande di apicoltori distribuita su tutta Europa – racconta Roberto Pasi – Nel team siamo in 7-8 persone e il 30% delle nostre arnie da città sono vendute in America, ma il progetto di adozione è solo in Italia. Al momento, stiamo facendo un round di investimento e discutendo con alcuni fondi. Avevamo fatto un crowdfunding qualche anno fa su IndieGogo, era andato bene e da quella esperienza ci siamo lanciati a 360 gradi nell’apicoltura urbana, a cui abbiamo, poi, aggiunto la sensoristica per il monitoraggio delle api. I prossimi steps sono quelli di crescita sono soprattutto sul mercato americano e, nel 2022, vogliamo raddoppiare il team”.