Realizzato da ENEA, può misurare il livello di emissioni e condividere i dati con altri utenti. In questo modo, sarà possibile tracciare l’esposizione personale agli inquinanti e scegliere un percorso più green attraverso un’app per smartphone. Lanciata una campagna di crowdfunding per realizzare una flotta di sensori-pilota da testare nelle città.
Cittadini che aiutano la ricerca. Come? Semplicemente vivendo la città, passeggiando nei boschi o andando in bicicletta. È questa l’idea alla base dei progetti di Citizen Science di ENEA. Come il progetto MONICA.
MONICA è l’acronimo di “MONItoraggio Cooperativo della qualità dell’Aria”. Infatti si tratta di uno smog-tracker in grado di misurare la nostra esposizione all’inquinamento cittadino e condividere i dati con altri utenti attraverso un’app per smartphone. Sviluppato nel Centro Ricerche ENEA di Portici da un gruppo di ricercatori esperti in sensoristica intelligente integrata, è il primo misura-smog portatile 100% made in Italy. Si è conclusa da pochi giorni la campagna di crowdfunding, che permetterà nei prossimi mesi di testare i primi prototipi per le strade delle nostre città.
Misura lo smog al quale sei esposto
Il dispositivo somiglia a un piccolo hard disk portatile, dalle dimensioni di 8×12 centimetri. Ideale da montare su passeggini, bici e scooter. Al suo interno un sofisticato sistema multisensoriale è in grado di misurare diversi inquinanti, come monossido di carbonio, biossido di azoto e ozono. Una volta elaborato il nostro livello di esposizione, MONICA ci mostrerà sulla mappa i punti da evitare lungo il percorso.
In questo modo, potremo sempre cercare la strada meno inquinata da percorrere.
Inoltre, potremo condividere queste informazioni con gli altri utenti dotati di smog-tracker, contribuendo così alla creazione di una mappa delle zone più green. Questo sorta di “navigatore antismog” andrà così a integrarsi con le attuali centraline di monitoraggio urbano presenti in città.
Arriva MONICA: pronta una flotta per “invadere” le città
Generalmente infatti, le centraline fisse di monitoraggio non possono coprire tutta l’estensione dei centri urbani o dei piccoli centri. Saranno i cittadini stessi, con i loro spostamenti, ad aumentare il raggio d’azione, andando a rilevare l’inquinamento strada per strada.
E qui si apre la seconda fase del progetto MONICA. La campagna di crowdfunding lanciata su Eppela infatti, ha finanziato dieci esemplari di MONICA, che la prima flotta di sperimentatori dovrà portare “a spasso” per verificarne il corretto funzionamento. Secondo la tabella di marcia, i prototipi scenderanno in strada non prima della primavera 2017.