L’alga va protetta perché produce ossigeno e cattura biossido di carbonio dall’atmosfera, intrappolandolo nelle radici per centinaia o addirittura migliaia di anni. Molto presto sarà perfino protagonista di un videogioco
Dal Golfo di Palermo al resto del Mediterraneo, con l’obiettivo di ripristinare gli ecosistemi marini e, soprattutto, rinfoltire le praterie di Posidonia oceanica, senza dimenticare le popolazioni di coralli e di altre specie. È questo in sintesi Save The Wave, un progetto concreto di tutela del mare – coordinato dal team di Ocean Literacy della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e nato nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021 – 2030) per promuovere la consapevolezza dei cittadini sul ruolo svolto dagli ecosistemi marini per mitigare il cambiamento climatico ed ottenere un oceano sano, resiliente e produttivo entro il 2030. L’intento è creare una rete di iniziative e sinergie tra aziende, ricercatori e ricercatrici, università, organizzazioni no-profit.
I primi risultati di Save the Wave sono già “visibili” nel golfo di Palermo, a Mondello, dove iniziata in questi mesi la riforestazione di 100 mq di Posidonia oceanica, per rigenerare l’ecosistema precedentemente esistente in quella zona.
Che cos’è la Posidonia (e perché è importante)
Pianta marina endemica del Mar Mediterraneo, la Posidonia oceanica è in grado di formare grandi praterie sommerse, vere e proprie “foreste del mare” che favoriscono la biodiversità, fungendo da casa e fonte di cibo per molluschi, pesci e crostacei. “Le praterie di Posidonia sono un ecosistema che ospita circa il 25% della biodiversità del Mediterraneo. Inoltre, proprio come le piante terrestri, la Posidonia oceanica produce ossigeno e cattura biossido di carbonio dall’atmosfera, intrappolandolo nelle radici e nel substrato sottostante per centinaia o addirittura migliaia di anni: sono quindi ecosistemi Blue Carbon, alleati fondamentali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico”, spiega Francesca Santoro, Specialista di Programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e promotrice in Italia del Decennio del Mare (2021-2030).
Onda su onda, save the wave
Con Save the Wave verranno inoltre ripristinati e tutelati i coralli del Mediterraneo, importanti risorse oggi in pericolo a causa delle azioni umane e del cambiamento climatico.
Il progetto ha, inoltre, anche uno scopo educativo, per raccontare il tema del Blue Carbon e dell’assorbimento della CO2 da parte dell’oceano, grazie al coinvolgimento degli studenti del Liceo Galileo Galilei di Palermo che stanno seguendo l’intero sviluppo della prateria di Posidonia oceanica.
Inoltre, punta a coinvolgere l’intera comunità locale: ai biologi e agli esperti si affiancano infatti i pescatori siciliani che hanno particolarmente a cuore l’habitat della zona e che stanno mettendo al servizio del monitoraggio la loro grande esperienza.
Il progetto di ripristino punta ora a espandersi nel resto del Mediterraneo e prevede una formazione per i ragazzi sull’Ocean Literacy e sul coding per coinvolgerli in una vera e propria challenge in cui dovranno sviluppare idee per una app che supporterà la comunicazione del progetto Save the Wave. L’idea migliore sarà realizzata per lanciare un videogioco a impatto sociale e ambientale che consentirà di convertire i premi che le persone conquisteranno all’interno del gioco in progetti di rigenerazione di Posidonia, coralli e altri habitat.
Proprio il tema della ‘Revitalization’ sarà inoltre al centro del World Ocean Day di quest’anno (8 giugno 2022), per ricordare la necessità di agire insieme per dare nuova vita all’oceano. Allo stesso tempo, Save the Wave risponde alla call to action lanciata dalla Decade on Ecosystem Restoration (2021-2030) delle Nazioni Unite, che sottolinea la necessità di ripristinare gli ecosistemi danneggiati a causa delle attività umane. Il ripristino dell’ecosistema, in questo caso marino, è fondamentale per rispondere agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in riferimento ai cambiamenti climatici e alla conservazione della biodiversità.