La notizia più recente che riguarda la futura Gigafactory di Termoli, in Molise, è che la joint venture paritetica ACC – Automotive Cells Company è composta da Stellantis, Mercedes e TotalEnergies – ha concordato con i sindacati l’obiettivo di assumere i dipendenti Stellantis presenti nel comune molisano in via prioritaria per il nuovo stabilimento in cui si produrranno batterie elettriche. Si partirà dunque da quel bacino per formare il personale, tranne per quelle figure professionali che non sarà possibile individuare.
ACC, chi c’è dietro alla Gigafactory di Termoli
Automotive Cells Company ha presentato il progetto della Gigafactory in Molise (sul sito ufficiale la sezione non è ancora cliccabile e presenta solo un render) come parte di una strategia più ampia che interessa vari poli in Europa. Fondata nel 2020, ACC punta a sviluppare batterie in vista della diffusione in Europa dei veicoli elettrici: per la produzione ha già operativi un centro di competenza a Bruges, in Belgio, e uno stabilimento pilota in Francia, a Nersac. Complessivamente la joint venture ha investito 7 miliardi di euro e oltre a quella di Termoli sorgerà anche la Gigafactory di Billy-Berclau Oltralpe e un’altra in Germania nel 2025.
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Lo stabilimento a Termoli conta su un investimento da 2 miliardi di euro e secondo le stime fornite da ACC dovrebbe garantire lavoro per 1800 addetti. Il processo sarà comunque graduale come si legge su Quattroruote: solo nel 2028 si raggiungerà il massimo degli occupati con una produzione di 40 gigawattora di batterie, numero necessario per far camminare 800mila elettriche ogni anno.
I piani di Stellantis sull’elettrico
Stellantis ha fissato i piani per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione della propria flotta. Nel piano Dare Forward 2030 vengono citate le Gigafactory come stabilimenti indispensabili: sono cinque in tutto quelle di cui il colosso guidato da Tavares ha bisogno (tre in Europa e due negli USA), capaci di produrre 400 gigawattora entro fine decennio. In prospettiva la casa automobilistica ha in pista pure il decollo dei taxi volanti elettrici di Archer (in foto qui sopra). Uno dei territori del vecchio continente maggiormente interessati dai progetti di stabilimenti per batterie è l’Alta Francia.
A Dunkirk, per esempio, la startup Verkor sta costruendo una Gigafactory forte di un round da 2 miliardi di euro chiuso nel 2023. Complessivamente sono cinque i cantieri aperti nella regione. In Italia le iniziative non mancano, ma tutto procede a rilento. Emblematico è il caso di Italvolt, che anni fa aveva annunciato il progetto vicino a Ivrea, poi spostato parecchie centinaia di chilometri più a sud, a Termini Imerese, in Sicilia.