I licenziamenti, la flessibilità e l’intelligenza artificiale stanno modificando drasticamente il modo in cui i giovani appartenenti alla GenZ lavorano e pensano al proprio futuro. A svelarlo è una ricerca condotta da Fiverr in collaborazione con Censuswide. Dai risultati che emergono, i giovanissimi della GenZ che pensano alla propria carriera lavorativa vorrebbero principalmente fare i freelance, circa il 70%, segnando un +3%. Nella ricerca sono stati chiamati in causa 10.033 ragazzi tra i 16 e i 26 anni che risiedono nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Germania e in Francia. Scopriamo assieme i dettagli che sono emersi.
Leggi anche: Bonus computer, a quanto ammonta lo sconto e chi lo può richiedere?
GenZ futuri freelance?
Dai risultati del sondaggio, quasi il 70% del totale degli intervistati lavora attivamente come freelance o ha intenzione di farlo in futuro, di questi il 21% crede che fare il libero professionista offra più stabilità rispetto a un lavoro full-time. Quasi il 62% degli intervistati lavora già – o è disposto a lavorare – come freelance a tempo pieno, mentre il 28% lavora part-time. Solo il 15% dei GenZ crede che ottenere un’istruzione universitaria e, poi, un lavoro a tempo pieno sia importante per avviare una carriera di successo e soddisfacente.
GenZ, cultura del lavoro e indipendenza
Dal sondaggio condotto da Fiverr emerge che i GenZ dal lavoro cercano risposte per una “cultura positiva e amichevole”. Un quarto degli intervistati vuole aprire un’attività in proprio, mentre il 14% pensa di lavorare come freelance fino alla pensione. Il 16%, inoltre, sostiene che lavorando da libero professionista abbia meno possibilità di essere sostituito dall’AI. Il 7% dei 10.033 intervistati ha affermato di essere stato licenziato e l’11% ha paura di esserlo, mentre il 10% è diventato freelance proprio perché è stato licenziato o ha lasciato un lavoro full-time.