Nata nel 2018, la startup ha studiato una soluzione per rendere meno inquinante il prefabbricato che riveste i tunnel e ha lanciato un brevetto per rendere più sicure e veloci le operazioni di scavo
Il settore non è dei più comuni, tanto più se si parla di realtà innovative. AB Tunneling, società fondata a Milano nel 2018 dall’ingegnere strutturale Andrea Bertoli e dal chimico industriale Stefano Lupi, opera nell’ambito della costruzione di grandi opere in sotterraneo. “A differenza di molte nuove imprese sul lato digitale e software”, raccontano i due soci a StartupItalia, “la nostra è l’unica startup italiana a sviluppare soluzioni tecniche materiali nel ramo delle infrastrutture e in particolare dello scavo meccanizzato di gallerie”. Siano esse stradali, ferroviarie, metropolitane o idrauliche. L’obiettivo è duplice: migliorare la sicurezza del personale impegnato nella realizzazione di tunnel nel sottosuolo e rendere queste strutture e la loro fabbricazione più sostenibili.
AB Tunneling, dagli inizi al brevetto per lo scavo
La storia della startup milanese, con sedi operative a Pavia e Aprilia, ha origine ben prima della sua fondazione. Nel 2010, infatti, inizia la sua attività stringendo le prime collaborazioni con altre aziende nel mondo delle infrastrutture e spedisce le prime forniture in Est Europa. I prodotti di AB Tunneling spaziano da accessori a guarnizioni, fino a fibre e sistemi di connessione per conci prefabbricati. Dopo anni a stretto contatto con imprese ingegneristiche e tecnologiche, nel 2018 Andrea Bertoli e Stefano Lupi decidono di creare la società, proponendosi come consulente tecnico di varie realtà del settore.
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Tra i prodotti a firma AB Tunneling, ce n’è uno che i founder dell’azienda hanno studiato durante il lockdown e ora definiscono “il nostro fiore all’occhiello”. Si tratta di una nuova generazione di anelli taglienti ad alte prestazioni, in grado di accrescere e ottimizzare le prestazioni della fresa che scava i tunnel. La startup ha depositato la domanda di brevetto e prevede di estendere il suo uso in tutta Europa nel corso dell’anno. “L’utensile sfrutta nel modo migliore le caratteristiche dell’acciaio.” E, precisa Bertoli, “raggiunge performance mai viste prima, in termini di longevità del prodotto, velocità di esecuzione e riduzione della manutenzione della macchina. Un modo per diminuire l’esposizione del personale ai lavori di costruzione”.
Meno acciaio e più sostenibile, la galleria di AB Tunneling
Introdurre elementi di novità in un settore che Andrea Bertoli definisce “dominato dal calcestruzzo e dall’acciaio“, non è cosa semplice, ma i cofondatori di AB Tunneling sono riusciti a proporre un’alternativa valida. Più moderna, sostenibile e resiliente, in linea con i paletti dettati dall’Agenda 2030 dell’Onu. “Con un gruppo di lavoro di alto livello, composto dal nostro team, un progettista e un’impresa specializzata, stiamo studiando un modo per rendere ecosostenibile il prefabbricato che riveste la galleria. Per farlo”, spiega Stefano Lupi, “occorre ridurre il più possibile l’incidenza di un materiale energivoro come l’acciaio all’interno della struttura”. “Non a caso”, sottolinea Lupi, “un numero sempre maggiore di acciaierie stanno lavorando per abbattere le emissioni in fase di produzione. Si stanno facendo strada materiali sostitutivi a minore impatto ambientale”.
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Come per il brevetto, un altro vantaggio sta nella maggiore sicurezza dei lavoratori. Infatti, dice Lupi, “il concio della galleria rinforzato in vetroresina permette di diminuire, se non pressoché azzerare, la manutenzione a lungo termine. Attraverso il vetroresina, il problema della corrosione viene eliminato”. Intervenire meno su un’opera già costruita significa ridurre i disagi ai cittadini, come, ad esempio, in caso di circolazione stradale o metropolitana e soprattutto l’esposizione del personale a situazioni potenzialmente pericolose. “Con l’effetto di favorire l’evoluzione futura del lavoro umano verso il digitale e il contesto tecnologico”, aggiunge Bertoli.
Il prossimo passo sarà trovare un’impresa di costruzioni interessata al progetto, che permetta di effettuare prove in cantiere, prima di passare all’industrializzazione del prodotto. Per vedere realizzata la prima galleria del futuro, sostengono i soci di AB Tunneling, occorreranno ancora alcuni anni. “Dipenderà anche dalla nostra capacità di far capire ai nostri interlocutori i vantaggi di questa nuova soluzione e quindi di adottarla. Contiamo di riuscirci entro il prossimo quinquennio“.
Infrastrutture, mancano soldi e innovazione
Il passaggio dalla progettazione alla produzione industriale non è semplice. “Il mondo delle infrastrutture e dell’ingegneria strutturale in Italia non dispone delle risorse economiche di cui necessiterebbe. Di conseguenza”, osserva Lupi, “il settore genera poca innovazione. Si preferisce seguire le prassi e le metodologie tradizionali, piuttosto che abbracciare la novità, che comporta spese e rischi economici”. Ora la situazione potrebbe migliorare. Il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha destinato 25,6 miliardi di euro del Pnrr a investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili. Le risorse sono territorializzate, vengono cioè assegnate alle regioni e agli enti locali per individuare e realizzare progetti di propria competenza. Nel caso dei ponti e delle reti ferroviarie regionali, i fondi vengono assegnati a specifici soggetti che si occupano di attuare gli interventi.