Sono oltre 100 i casi di dengue registrati nelle Marche, nello specifico nella zona di Fano dove le autorità hanno individuato la presenza di un focolaio. Se la Regione ha spiegato che la situazione è sotto controllo, non sembra dello stesso avviso il virologo Burioni, che ha parlato invece di un’evoluzione fuori controllo. Anche se nella maggior parte dei casi la malattia si risolve come un’influenza, «in un paziente su 20 – ha detto Burioni – ha un decorso molto più grave e può essere addirittura fatale. Non abbiamo farmaci specifici e abbiamo da pochissimo un vaccino, che però è inutilizzabile nel contesto italiano e sembra non avere un’efficacia altissima».
Perchè si parla di dengue in Italia
Nel corso del 2024 si è parlato di dengue in Italia – anche se la malattia è tra le più diffuse nei climi tropicali e subtropicali – perché diversi casi sono stati registrati in Lombardia ed Emilia-Romagna.
«Per prevenire la malattia – spiegano dalla Regione Marche – che è trasmessa unicamente dalle zanzare, sono state messe in atto tutte le misure di Sanità Pubblica previste. Come da indicazione del Dipartimento di Prevenzione della AST, il Comune di Fano ha effettuato la disinfestazione su tutta l’area urbana di Fano ed è avviato un intervento per eliminare le larve. Inoltre è partita una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione residente su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private. Va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali».
Cos’è la dengue?
Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, la dengue è una malattia di origine virale, causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) e viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. «Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri».
Per quanto riguarda i sintomi, generalmente la dengue provoca febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. L’ISS cita poi «mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini». Al momento non sono stati registrati casi di decessi in Italia.
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Come proteggersi dalla dengue?
Nelle Marche la Regione ha iniziato a distribuire nelle farmacie comunali il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro (sono 800 quelli disponibili al momento). Sempre Burioni si è scagliato via social contro questa modalità di prevenzione.
La misura preventiva più efficace contro la dengue – lo stabilisce l’ISS – è quella di evitare punture di zanzare che sono vettori del virus. Obiettivo, va da sè, complesso. «Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata».