Ogni anno, dal 2030, occorrerà riciclare 420mila tonnellate di componenti. In Europa l’industria dei trasporti è chiamata a una transizione epocale
In Germania potrebbe sorgere un impianto automatizzato deputato allo smaltimento delle batterie presenti nelle auto elettriche e non solo. Uno dei nodi più delicati riguardo alla transizione ecologica è individuare i processi corretti e sostenibili per riciclare tutte le componenti che rendono più puliti settori quali quello dei trasporti. Bosch ha dichiarato di essere intenzionata a sviluppare in Germania una struttura di questo tipo per velocizzare i processi di smaltimento, rendendoli rapidi, sicuri e riducendo al minimo gli sprechi. Bosch Rexroth è l’attore coinvolto nell’operazione che, stando alla stampa di settore, darebbe alla luce il primo impianto automatizzato delegato a una funzione così importante.
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Secondo le stime da qui al 2030 in Europa il 70% delle nuove auto immatricolate sarà elettrico. Scenario che, da una parte, si spiega con la maggiore sensibilità green da parte dei consumatori, ma che dall’altra è frutto di una conversione obbligata dettata dalla decisione dell’Unione Europea di proibire la vendita di veicoli con motori endotermici dal 2035 in avanti. In poco più di un decennio l’industria europea è chiamata dunque a un cambiamento epocale, che non sta trovando tutti i soggetti e i paesi d’accordo, Italia in primis.
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Diffondendosi le auto elettriche, sarà sempre più importante assicurarsi che le batterie a fine vita vengano smaltite correttamente. Ogni anno, dal 2030 in poi, gli esperti calcolano 420mila tonnellate di materiale delle batterie da riciclare. Stabilimenti come quello della Bosch puntano a giocare un ruolo chiave nella filiera. In base alla tecnologia attuale, si possono recuperare fino al 95% dei componenti chimici di una batteria. La Germania è uno dei paesi più attivi sul fronte della mobilità elettrica, con investimenti e attori impegnati a guadagnare terreno in termini di competitività.