Di cosa si discuterà? Cosa significa L&D? E ci sarà Greta Thunberg? La conferenza a Sharm El-Sheikh durerà fino al 18 novembre
Iniziano oggi, lunedì 7 novembre, i lavori della COP27, la Conferenza ONU sul clima che quest’anno si è data appuntamento in Egitto a Sharm El-Sheikh, sul Mar Rosso. Si tratta di un evento internazionale che riunirà i grandi della Terra, i rappresentanti dei governi delle Nazioni Unite, esperti e personaggi attivi nella lotta ai cambiamenti climatici. Lo scorso anno la COP26 si era tenuta a Glasgow, al termine della quale il Glasgow Climate Pact era stato accolto con pareri non entusiastici. Finora la COP più rilevante, anche in termini di eco mediatica, è stata quella del 2015, a Parigi: in quella sessione si sono firmati i cosiddetti Accordi di Parigi sul Clima. In sette anni molte cose sono cambiate, e le scosse geopolitiche dell’ultimo anno non aiutano la cooperazione internazionale. Ecco dunque dieci cose da sapere per seguire i lavori della COP27 in Egitto.
COP, breve storia
Ogni anno si tiene una COP, conferenza delle parti in cui si dà appuntamento ai paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici . La prima, la COP1, è stata organizzata nel 1995 a Berlino, guidata dall’allora ministra dell’Ambiente Angela Merkel. La COP3 si è tenuta a Kyoto, in Giappone, e ha prodotto il famoso Protocollo di Kyoto, poi entrato in vigore nel 2005. Si trattava di un primo storico obbligo di riduzione di emissione della CO2 imposto ai paesi più ricchi. Prima della COP21 a Parigi, del 2015, sono stati molti gli appuntamenti mancati, con risultati spesso insoddisfacenti.
Loss and Damage
Nei prossimi giorni si sentirà molto parlare di Loss and Damage, o L&D. Si tratta di una formula che intende le perdite e i danni subiti dai paesi a causa dei cambiamenti climatici. Se è indubbio il fatto che inondazioni e calamità abbiano un costo economico enorme su intere comunità, d’altra parte non esiste ancora un meccanismo condiviso per erogare i fondi necessari agli stati colpiti. Nella COP26 a Glasgow ci si era presi l’impegno collettivo a raggiungere, in sede ONU, i 100 miliardi di dollari annui per venire incontro ai bisogni dei paesi più colpiti dalla crisi climatica.
La COP torna in Africa
Era da sei anni che la COP non si teneva in una città africana. L’ultima volta era stato nel 2016, a Marrakech in Marocco. Akinwumi Adesina, il presidente della African Development Bank, ha dichiarato: «L’Africa contribuisce solo per il 3% alle emissioni di gas serra, ma soffre in modo sproporzionato dei suoi impatti negativi. Oggi il continente perde tra i 7 e i 15 miliardi di dollari all’anno a causa dei cambiamenti climatici».
Che ne è degli Accordi di Parigi?
Gli Accordi di Parigi rappresentano un passaggio fondamentale nella storia della COP. Nel 2015 “i governi hanno convenuto di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C”. La crisi energetica provocata dall’invasione russa in Ucraina ha peggiorato la situazione, rendendo la transizione ecologica ancora più complessa e, se possibile, perfino più urgente. Al momento l’aumento della temperatura globale è stimata di 1,1 gradi, con previsioni non ottimiste.
Sostenibilità e diritti
La COP27 in Egitto sarà una conferenza diversa rispetto a quella di Glasgow per un elemento in particolare. Se l’anno scorso si sono tenute manifestazioni da parte dei gruppi ecologisti e cittadini che denunciavano azioni troppo timide da parte dei governi, quest’anno è improbabile assistere a scene simili. L’Egitto, stato autoritario dal quale l’Italia continua a ricevere l’assordante silenzio in merito al caso dell’omicidio di Giulio Regeni, resta un paese nel quale la libertà di pensiero e di manifestazione non viene garantita.
Ci sarà Greta Thunberg?
No, l’attivista svedese divenuta famosa per gli scioperi in solitaria fuori dal Parlamento di Stoccolma nel 2018, poi divenuti globali con milioni di studenti ad animare i Fridays for Future, non sarà in Egitto. Sul suo profilo Twitter ha di recente condiviso un post in cui si denuncia il fatto che la COP27 è sponsorizzata anche dalla Coca Cola, “il primo inquinatore di plastica al mondo, che produce 120 miliardi di bottiglie di plastica da buttare all’anno”.
We need a loss and damage finance facility. We need climate justice. We need action.
Time is running out, which is why decision makers need to step up at #COP27 #GenerateAction ⏰ @CYPavilion pic.twitter.com/51lITtBnFA
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) October 31, 2022
Tassa sui profitti
Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha da tempo avanzato una proposta drastica per ridurre le emissioni. Nel dibattito della COP27 in Egitto si parlerà dunque anche della sua idea di tassa sui profitti delle aziende che producono combustibili fossili.
Le parole di Simon Stiell
La COP27 in Egitto è la prima per Simon Stiell in qualità di segretario della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dopo la sua nomina nell’agosto scorso. Nel discorso di apertura a Sharm El-Sheikh ha detto: «Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto».
As @unfccc, we will be holding people to account – be they Presidents, Prime Ministers or CEOs.
Our policies, our businesses, our infrastructure, our actions, must all align with the #ParisAgreement.
My signal of change today at the opening of #COP27. pic.twitter.com/akrzzF8QX1
— Simon Stiell (@simonstiell) November 6, 2022
E le startup?
Sempre il segretario Stiell ha citato i Ceo nel suo discorso, anch’essi responsabili di azioni che richiedono un impegno da parte di aziende, corporate e startup per contrastare i cambiamenti climatici. La COP27 in Egitto sarà un’occasione di incontro anche per gli innovatori. A loro è stato dedicato uno spazio, la cosiddetta Green Zone, con workshop, speech ed eventi.
Dove sarà la prossima COP?
La COP28 si terrà nel novembre 2023 ed è in programma a Dubai all’interno di Expo City, il distretto nel quale si è svolto Expo 2020.