Sensori IOS nei campi, trattori satellitari, app e piattaforma hi tech. La startup Nolletti sfrutta la tecnologia più avanzata coltivando in biologico i terreni montani nell’altopiano Novelli (in Abruzzo) e tutela la biodiversità
La passione per i trattori la ha avuta fin da bambino. Quella per la tutela della biodiversità e dell’ambiente gliela ha trasmessa il padre Domenico. Quella per l’innovazione e per l’agricoltura 4.0, invece, la ha coltivata negli ultimi anni. Unendole, Nunzio Nolletti, 35 anni, ha dato una svolta green e tecnologica all’azienda di famiglia, creando una startup capace di coniugare tradizione e innovazione e fare reddito anche in biologico e su terreni montani. A guidarlo l’amore per la sua terra, i monti abruzzesi, e il patrimonio di colture tipiche, come ceci, lenticchie, grano duro Senatore Cappelli e Saragolla e grano tenero Solina, che rischiava di andar perso perché considerato poco redditizio. Una fitta rete tra imprenditori agricoli dell’altopiano di Novelli nata in ottica di economia circolare e sostenibile e le nuove tecnologie hanno fatto il resto.
“Nel 2019 ho rinnovato il parco mezzi in modo da poter coltivare risparmiando il 40% di carburante immettendo nell’atmosfera meno CO2”
Le opportunità dell’agricoltura 4.0
Ha saputo cogliere le enormi opportunità che derivano dall’ innovazione tecnologica applicata all’agricoltura, Nunzio Nolletti e coronato un suo sogno. “Già da piccolissimo giocavo con i modellini dei trattori – racconta a StartupItalia, Nolletti, CEO Azienda Agricola Nolletti – Quando mio papà mi faceva salire suoi mezzi e tenere lo sterzo, ero felicissimo. L’unica nota stonata per me e mio padre, da sempre sensibili alle tematiche ambientali, era l’inquinamento prodotto dai vecchi mezzi agricoli. Un prezzo da pagare, purtroppo, pensavo. Finché la tecnologia non è intervenuta. Nel 2019 ho rinnovato il parco mezzi, investendo centinaia di migliaia di euro, in modo da poter coltivare i miei 150 ettari, risparmiando il 40% di carburante e di lavorazioni immettendo nell’atmosfera meno CO2”.
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In effetti, anche in terreni difficili e poco fertili, come quelli del comune di Collepietro (AQ), nello splendido scenario naturale dell’altopiano Novelli tra il Parco nazionale del Gran Sasso-Laga e il Parco nazionale della Majella (a 850 m di altezza), i trattori satellitari, programmati a seconda del tipo di lavorazione, esempio la semina a tre metri, permettono di evitare lavorazioni inutili ottenendo il massimo risultato con il minimo impiego di risorse.
“Grazie all’agricoltura 4.0 sono riuscito ad aumentare la resa e il reddito del 35%, unendo l’esperienza ereditata dai miei antenati e i progressi tecnologici”
Sensori e piattaforme hi tech aiutano agricoltori e ambiente
La precision farming (agricoltura di precisione) non si ferma solo al parco macchine nella Nolletti. “Abbiamo dei sensori IOT nei nostri campi – continua Nunzio – che trasmettono a un sistema centrale i dati su umidità dell’aria e del terreno e temperatura. Così riesco a sapere quando è il momento giusto per seminare e raccogliere i prodotti”. Tutti i dati inviati al software centrale, inoltre, confluiscono nel database aziendale che, negli ultimi anni, ha permesso allo startupper di capire quali terreni fossero più adatti per alcune colture biologiche e quali no. “Grazie all’agricoltura 4.0 – afferma Nunzio – sono riuscito ad aumentare la resa dei prodotti e il reddito del 35%, unendo l’esperienza ereditata dai miei antenati e i progressi tecnologici. Ora so dove, cosa e quando coltivare. E per una startup come la mia, 100% biologica, non è un vantaggio da poco”.
Le colture tipiche abruzzesi rigenerate dall’agricoltura 4.0
Così i grani duri Senatore Cappelli e Saragolla, insieme ai ceci e alle lenticchie abruzzesi e al grano tenero Solina, a rischio estinzione fino a pochi anni fa, sono rinati e hanno ritrovato valore e dignità. Fiori all’occhiello di terreni non fertilissimi e scoscesi, ma ricchi di sostanze nutritive capaci di dare valore aggiunto al prodotto e caratterizzarne il sapore, continuano ad essere coltivati con successo. Passando per i forni e le aziende agroalimentari abruzzesi e non, arrivano sulle nostre tavole. L’intera azienda, infatti, è basata sulla filiera circolare green. I pannelli solari alimentano gli impianti di molitura, trasformazione e confezionamento dei manicaretti abruzzesi. Lo scarto dei silos, invece, diventa mangime per le aziende della zona.
“Ora so dove, cosa e quando coltivare. E per una startup come la mia, 100% biologica, non è un vantaggio da poco”
Inoltre, grazie al mercato contadino de La spesa in campagna della Cia, oltre che in azienda, Nunzio e sua moglie promuovono e portano in giro le tipicità culinarie Made in Abruzzo. Un vero custode della biodiversità territorio, Nunzio, capace di conciliare reddito, sostenibilità ambientale, tradizione e innovazione.
L’agricoltura 4.0 agevola anche la burocrazia
Tutta la nuova azienda Nolletti è gestita dalla piattaforma IoAgri, che oltre a dare informazioni importanti su quando, come, dove e cosa seminare, quando intervenire per risolvere le criticità ed avere uno storico aziendale con rese dei terreni e consumi carburante, agevola l’impresa anche nelle pratiche burocratiche. “ Oltre a tener traccia dei semi piantati in una posizione del terreno e aggiungere informazioni relative alla crescita, al raccolto e all’utilizzo di additivi – conclude Nolletti – la piattaforma IoAgri mi permette di compilare il quaderno di campagna in formato digitale”.
L’agricoltura 4.0: un settore in crescita
Gli agricoltori italiani sono sempre più green e innovativi, almeno stando ai dati diffusi dall’Osservatorio Smart Agrifood. Nel 2021, infatti, secondo le stime dell’Osservatorio, l’Agricoltura 4.0 ha generato in Italia un fatturato di 1,6 miliardi di euro, con una crescita del 23% rispetto al 2020. È cresciuta anche la superficie coltivata con strumenti di Agricoltura 4.0, che nel 2021 ha raggiunto il 6% della superficie totale. A dare sicuramente una svolta tecnologica al settore primario, hanno contribuito gli obiettivi dei programmi europei Green New Deal (Patto Verde europeo che ha come scopo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050) e Farm to fork (il piano messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente che punta a incrementare i terreni agricoli destinati a colture biologiche fino al 25% entro il 2030 e ridurre del 50%, entro la stessa data, l’uso di pesticidi chimici in agricoltura).
In un comparto, quello dell’agrifood, che vale per l’economia italiana 538 miliardi di euro, ovvero il 25% del PIL, secondo un sondaggio condotto da Merlin Connect, 8 agricoltori su 10 vorrebbero investire in innovazione.
Le app per l’agricoltura 4.0
Un settore in crescita, quindi, quello dell’innovazione in agricoltura. Diverse sono le aziende che offrono agli agricoltori servizi che vanno dal monitoraggio dei mezzi, a software gestionali sempre più evoluti, alla tecnologia blockchain (catena di blocchi di dati) fino a piattaforme intelligenti che sfruttano anche le informazioni satellitari. Tra le più quotate abbiamo: Cropwise (la piattaforma digitale che racchiude in un’unica app l’innovazione digitale Syngenta nel campo dell’agricoltura 4.0 e della protezione dei campi dagli agenti patogeni), Agrigenius Vite (app che permette a viticoltori ed enologi di raccogliere, in tempo reale, informazioni su quanto avviene nei vigneti), X Farm (app pensata da un gruppo di agricoltori per gli agricoltori).
“La piattaforma Io Agri mi permette di compilare il quaderno di campagna in formato digitale”
Unico dubbio che attanaglia gli agricoltori riguarda i costi di gestione. Partendo, però, dal dato di fatto che alcune app offrono parte dei servizi dedicati all’agricoltura 4.0 gratuitamente, per le tecnologie più avanzate, i costi potrebbero essere abbattuti utilizzando i fondi messi a disposizione per il settore primario dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dalla Nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria) e di riflesso dai PSR (Piano di sviluppo rurale) messi a punto dalle singole Regioni italiane.
Gli agricoltori che vogliono investire nella produzione 4.0 puntando sul green e sulla sostenibilità ambientale, quindi, non devono far altro che stare attenti e consultare i bandi nazionali e regionali in uscita.