L’amministrazione cittadina invita al telelavoro, ma il sistema di approvvigionamento pare un colabrodo e non è in grado di reggerlo
Un blackout record, durato ufficialmente sei ore, ma che nella realtà sfiora persino la decina: è quello che ha interessato per gran parte della giornata di ieri la zona Nord di Milano. Iniziato poco dopo le 15 di pomeriggio, con pompieri impegnati a liberare le persone intrappolate negli ascensori dei palazzi, e poi proseguito alle 18, fino a mezzanotte e mezza, ma ci segnalano che interruzioni minori si sono susseguite per tutta la notte, fino all’alba di oggi. Colpa del caldo e dello smart working, dice Unareti, i cui centralini sono stati presi d’assalto da utenti inferociti e sfibrati dalla lunghissima interruzione.
“La alte temperature registrate in questi giorni a Milano hanno portato ad un aumento dei consumi di energia in città. Negli ultimi due giorni, 14 e 15 giugno, è stato infatti raggiunto il carico massimo del 2021 sulla rete elettrica, in crescita di circa il 25% rispetto alla scorsa settimana”, spiega il gestore. Di colpo il sistema che alimenta la più importante città d’Italia si è scoperto essere un vero colabrodo, con interruzioni improvvise e continue in svariate parti della città. La prima a essere colpita, a inizio giugno, l’area di corso Buenos Aires, al buio per oltre tre ore. Poi, lunedì, è toccato al centro città, dove è stata interrotta pure una seduta comunale di Palazzo Marino e i gestori dei negozi della Galleria, con muta rassegnazione visto che avevano appena abbandonato le ultime restrizioni antiCovid con l’ingresso in zona bianca, hanno dovuto fare uscire la clientela.
Nella giornata di ieri, però, più blackout a ripetizione hanno reso impossibile lavorare e vivere in tutta Milano, dal centro alla zona di Niguarda, a salire ancora verso Nord. L’amministrazione cittadina invita allo smart working, ma il sistema di approvvigionamento dell’energia non è in grado di reggerlo: “Le operazioni di riattivazione hanno richiesto l’intervento sul posto di operatori specializzati, che dovranno scavare per riparare la porzione di rete interessata dal guasto”, dicono sempre da Unareti. Ma i milanesi si preparino ad altre interruzioni: “Per superare i disservizi che possono verificarsi in presenza di aumenti di carico sulla rete, sono necessari ingenti investimenti che richiedono tempi lunghi per poter essere portati a termine. Per questo motivo e per sostenere la crescente richiesta di energia elettrica da parte della Città, Unareti ha progressivamente aumentato gli investimenti sulla rete di Milano, che sono passati da 59 milioni di euro nel 2018 a 88 milioni nel 2020 e cresceranno fino a oltre 100 milioni nel 2021 per arrivare a 120 a partire dal 2024”.