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«La Blue Economy a livello globale vale 1.5 trilioni di dollari all’anno, e con 30 milioni di posti di lavoro nel mondo ha delle reali potenzialità in un paese come l’Italia, al centro del Mediterraneo, che vanta una grande storia dedicata a questa economia. Con 7.914 km di coste, rappresenta inevitabilmente una fonte di valore aggiunto enorme che coinvolge più di 225.000 aziende e ben oltre 900.000 lavoratori». Così Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem e Global Value Programs di Intesa Sanpaolo, ha introdotto l’incontro pomeridiano con gli studenti dell’Università di Genova che hanno partecipato a “Look4ward – Build your future”, l’iniziativa di Intesa Sanpaolo che coinvolge più di 10.000 studenti di tutta Italia sui processi trasformativi dell’economia e della società e le competenze per i lavori del futuro. Grandi trasformazioni della società e nuove competenze sono richieste oggi nel mercato del lavoro. E proprio con questo intento il progetto intende rappresentare una strada per avvicinare i giovani studenti a una nuova visione del lavoro del futuro ma, soprattutto, del presente. «L’ateneo di Genova conta circa 34mila studenti, e dal punto di vista del nostro Osservatorio si contraddistingue per le iniziative di internazionalizzazione: circa 3mila studenti all’anno provengono da paesi stranieri. Puntare anche sulla Blue Economy, significa guardare al presente e al futuro. Sappiamo che l’Italia, assieme al Giappone, sono le nazioni che a livello mondiale contano la più grande fetta di popolazione over65. In Italia questa fetta è il 23% del totale, mentre i giovani sono il 13%. In questo quadro, Intesa Sanpaolo si propone non solo come partner finanziario ma anche strategico per il Paese e cerca di garantire sostenibilità all’Italia con lo sviluppo di iniziative per la futura leadership. Con “Build Your Future” vogliamo trasmettere a giovani studentesse e studenti la conoscenza di trend trasformativi della società e una maggiore completezza delle informazioni chiave nel mondo del lavoro», continua Elisa Zambito Marsala.
Perché la Blue Economy?
La Blue Economy, ovvero un modello di sviluppo economico sostenibile basato sull’utilizzo responsabile e intelligente delle risorse marine e costiere, rappresenta una grande opportunità per un progresso economico e sostenibile, un impegno che richiede responsabilità e cooperazione internazionale. Preservare e tutelare mari e oceani è una priorità e un’opportunità per tutte le organizzazioni, al fine di assicurare un futuro alle nuove generazioni. «Tecnologia e digitalizzazione sono asset fondamentali nel mondo del lavoro. Dedicare tempo al mondo universitario è fondamentale per migliorare il cv. L’Università di Genova conta un buon tasso di occupati, ben allacciati col tessuto imprenditoriale, e offre anche momenti di scambio con l’estero», ha commentato il Magnifico Rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino.
Come colmare il mismatch tra richiesta e offerta di lavoro?
Con l’idea di approfondire la conoscenza di alcune competenze chiave per la crescita formativa e personale, tra cui le competenze trasversali, e promuovere nelle giovani generazioni una maggiore consapevolezza del contesto in rapida e continua trasformazione, “Look4ward – Build Your Future” prosegue il suo viaggio in Italia. Ma si spinge anche oltre i confini nazionali, perché stato premiato a Washington D.C. (USA) come “Champions in Education” da parte della piattaforma Italian Design Week. «In un Paese che conta un tasso di disoccupazione giovanile di circa il 20%, segnando un +20% rispetto al 2023, il mismatch tra domanda e offerta tra richieste di lavoro e professionisti si attesta al 18% – spiega Elisa Zambito Marsala – Questo squilibrio, in parte, è dovuto dalle accelerazioni e trasformazioni oggi in atto. Per questa ragione “Look4ward – Build Your Future” con il suo Osservatorio permanente, cerca di integrare il tessuto industriale con i percorsi formativi e individua i fabbisogni di nuove competenze e da cui emerge che le professioni del futuro saranno sempre più caratterizzate dalla fusione tra conoscenze tecniche verticali, competenze trasversali e capacità relazionali, altrimenti ci si avvicina a un pericoloso squilibrio. Le aziende oggi vanno sempre più alla ricerca delle soft skills, che saranno quelle che daranno distintività in un mercato del lavoro in rapida trasformazione». Spingere il sistema a ridurre il rischio e favorire politiche che guardano a comportamenti virtuosi è, sicuramente, una direzione da intraprendere. E in questo scenario l’AI rappresenta una protagonista chiave.
Quanto conta l’AI nel mondo del lavoro?
Stefano Braschi, Research Associate Manager di Accenture, ha spiegato: «L’AI riguarderà tutti, non dobbiamo più essere dei tecnici ma diventa di competenza trasversale. In certe attività, l’uomo e la macchina possono lavorare insieme, e l’uomo può facilmente accedere a tutte le potenzialità della tecnologia innescando un circolo virtuoso dove si compensano, che deve essere attivato tramite le competenze». E queste soft skills alcuni le hanno trovate dopo un lungo percorso di crescita per niente facile. Come Daniele Cassioli, sciatore nautico paralimpico, che durante l’incontro con i ragazzi, ha spiegato: «Lo sport a me ha insegnato queste competenze trasversali, che sono allenabili aldilà delle nostre skills di partenza, potendo scegliere l’attitudine con cui vivere queste sfide ed educarci. I valori della difficoltà, della fatica, li insegna lo sport. Io ho rischiato di non potermi laureare perché non vedevo, non mi accettavano ed ero molto arrabbiato, ma questo allenamento a vivere le difficoltà come sfide mi ha insegnato molto: sono tutte cose allenabili sulle quali si può lavorare. Grazie all’allenamento delle competenze trasversali sono stato in grado di vincere. Ognuno di noi ha un vento contro, ma non per questo ci si deve scoraggiare». Altra storia di chi, nonostante grandi difficoltà, è riuscito a vincere, è quella di Antonello Nakhleh, ex ospite della comunità di San Patrignano che oggi gestisce hEllo dog cinofilia, un centro di educazione cinofila: «Da questa esperienza ho imparato molte cose – racconta – Ho capito che cosa volevo fare da grande, che è fondamentale saper chiedere aiuto, chi siamo e che cosa vogliamo. San Patrignano mi ha dato queste skills e oggi sono un istruttore ed esperto in ambito cinofilo. Ogni giorno combattiamo battaglie per la nostra vita, finché non raggiungiamo la strada giusta. Fallimento, stress, paura: impariamo a usare questi aspetti apparentemente negativi come banco di prova da migliorarci. Non è vero che il tempo cura le ferite, ci dobbiamo mettere del nostro. Il successo è libertà».
L’iniziativa Look4ward – Build Your Future
Da anni, Intesa Sanpaolo collabora a vari livelli con università e scuole di diverso grado proponendo iniziative di internazionalizzazione, di integrazione con il tessuto industriale, di inclusione educativa e di sostegno del talento e del merito attraverso progetti per la prevenzione dei disagi nelle giovani generazioni e lo sviluppo di competenze trasversali. Look4ward – Build Your Future rientra nell’impegno più ampio di Intesa Sanpaolo che da sempre ha una grande attenzione alla formazione dei giovani, allo sviluppo di competenze trasversali, al sostegno all’internazionalizzazione delle scuole, tutti strumenti per consentire ai ragazzi di adattarsi a un panorama lavorativo in continua trasformazione.