Per ottenere il nuovo strumento di welfare, al momento destinato a 500mila nuclei familiari, si deve essere in possesso di un Isee sotto i 9.360 euro e soddisfare una serie di requisiti
L’assegno di inclusione è lo strumento che sostituisce il vecchio reddito di cittadinanza. I primi pagamenti sono già arrivati questo 26 gennaio ma chi ancora non avesse fatto domanda è sempre in tempo. Al momento, il numero dei percettori è inferiore di 200mila nuclei rispetto a quello all’avvio dell’ex rdc nel 2019. Come fare, quindi, per candidarsi e in quali tempi?
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Come ottenere l’assegno
Per ottenere l’assegno di inclusione, che al momento è destinato a 500mila nuclei, è necessario essere in possesso di un Isee sotto i 9.360 euro. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari i cui componenti soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
- persona con disabilità o non autosufficiente;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Al momento della presentazione della richiesta, e per tutta la durata dell’erogazione, il richiedente deve essere in possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Per ottenere l’assegno non si deve essere sottoposti a misura cautelare personale o a misura di prevenzione e non avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (il cosiddetto “patteggiamento”), nei 10 anni che prima della richiesta. Chi supererà i controlli di accesso, avrà diritto al versamento direttamente sulla card di Poste Italiane. Il beneficio spettante viene riconosciuto attraverso una scala di equivalenza che tiene conto di una serie di parametri. Per mantenere il beneficio, ogni componente del nucleo familiare deve seguire il proprio percorso di attivazione in base agli impegni assunti nel Patto di Inclusione Sociale o al Patto di Servizio che andrà a sottoscrivere. A differenza del reddito di cittadinanza, i controlli avvengono prima dell’erogazione del versamento. L’Assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all’INPS, che lo riconosce, previa verifica del possesso dei requisiti e delle condizioni richieste. La richiesta può essere presentata anche tramite i patronati e i centri di assistenza fiscale (CAF).