Un’idea per tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale della Regione
«La nostra missione è sì salvare gli ulivi, ma anche contribuire a salvaguardare il territorio sempre più minacciato dal dissesto idrogeologico. Nelle zone di collina, non essendo possibile industrializzare la produzione dell’olio, l’ulivo diventa un patrimonio ambientale che la Toscana rischia di perdere e che deve assolutamente essere tutelato». I ragazzi di Ager Oliva, startup pistoiese che nasce proprio con la missione di ridare smalto al patrimonio agricolo toscano, hanno spiegato così la missione della loro iniziativa imprenditoriale, che prevede la possibilità per chiunque lo desideri di adottare un ulivo o di regalarlo.
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Ager Oliva: come funziona
Sul sito ufficiale della startup si sceglie la zona geografica e addirittura la singola pianta. L’adozione dà ovviamente la possibilità di battezzare la pianta, di andarla a trovare e ricevere 2 litri d’olio d’oliva extravergine per ogni pianta adottata. Oppure, se avete amici o famigliari particolarmente sensibili ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale, Ager Oliva può confezionarvi un ulivo da regalare e che il fortunato o la fortunata potrà ritrovare in un angolo della Toscana.
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L’azienda innovativa ha salvato circa 700 ulivi e segue tutta la procedura per prendersi cura delle piante. Ager Oliva è composta da Tommaso Dami, 30 anni, discendente di una famiglia che produce olio, Ana Soto, 27 anni e una laurea in Economia e Commercio Internazionale, e Cosimo Lunetti, 22 anni e social media manager della startup. «Abbiamo trovato intorno a noi sostegno e motivazione. Recentemente – hanno concluso i giovani – siamo stati supportati dall’influencer toscana Diletta Secco, che ha adottato un ulivo abbandonato e promosso il nostro progetto sul suo profilo Instagram».