Secondo il report redatto in Italia da The European House e Community Valore Acqua per l’Italia e contenuto nel Libro Bianco 2024 Valore Acqua per l’Italia, sono più di 1,8 milioni i bilanci di aziende attive nella filiera dell’acqua. Un numero che cresce annualmente con l’inserimento e l’integrazione di informazioni legate all’ultimo anno disponibile. Il volume di dati ammonta ad oggi a 72 milioni di osservazioni relative agli ultimi 13 anni, dal 2010 al 2022. La tutela della risorsa idrica e la sua gestione sostenibile non sono solo di primaria importanza per il ruolo sociale che l’acqua riveste, ma anche perché la risorsa abilita una lunga e articolata filiera industriale e di servizi ed è responsabile del 19% del PIL italiano. Scopriamo, quindi, quali sono i settori industriali che più di altri sono coinvolti nella filiera.
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Quali sono i settori che utilizzano più acqua?
L’acqua è l’elemento abilitante per la generazione di 367,5 miliardi di valore aggiunto in Italia nel 2022 (+8,7% vs. 2021). Secondo l’analisi di The European House e Community Valore Acqua per l’Italia, il settore che, più di ogni altro, utilizza l’acqua come principale input produttivo è quello agricolo. Per l’Istat, infatti, l’agricoltura pesa per il 56% dei prelievi idrici annui nella media 2015-2019, ed è il primo settore produttivo in Italia sotto questo aspetto (seguito dalla dimensione civile con il 31% e industriale con il 13%).
Per quanto riguarda il settore industriale, è stato considerato il valore generato dalle imprese manifatturiere “idrovore”. E in questa ottica, a consumare più acqua sono, in particolar modo, i settori dell’estrazione e lavorazione di minerali e della metallurgia, del tessile e dell’abbigliamento, della plastica, della carta e della farmaceutica ma anche l’agroalimentare, la lavorazione del legno, della chimica, della produzione di macchinari e dei mezzi di trasporto rientrano tra i più importanti utilizzatori d’acqua.
Le imprese manifatturiere ed energetiche
Le imprese manifatturiere idrovore incidono in maniera significativa sulla generazione di valore della filiera estesa dell’acqua, con un ammontare di valore aggiunto pari a 252,1 miliardi di euro nel 2022, in crescita del +2,4% rispetto al 2021. Nel loro complesso, occupano 3,5 milioni di dipendenti (+1,6% rispetto al 2021), in circa 333.000 imprese. Infine, il settore energetico necessita di acqua per diverse attività, come la produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, la produzione di gas, la distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte, il commercio di gas mediante condotte, la fornitura di vapore e aria condizionata.
Perchè è importante la tecnologia in questi contesti industriali?
Il funzionamento, la manutenzione e l’aggiornamento tecnologico di tutte le fasi del Servizio Idrico Integrato sono assicurati dalle attività di diversi produttori di input, che comprendono soluzioni tecnologiche e digitali ma anche macchinari, impianti, attrezzature e componentistica agli operatori del Servizio Idrico Integrato. In particolare, il ciclo idrico esteso rileva una principale concentrazione dell’attività produttiva nel Nord Italia. Infatti, il 57,9% delle aziende sono localizzate al Nord, il 15,8% al Centro e il 26,2% al Sud.