In un’intervista al quotidiano La Stampa, l’artista e content creator ha detto la sua sulle piattaforme. Qualità, non quantità. Sul suo profilo YouTube ha pubblicato 16 video in sette anni.
«Di Facebook non ho nemmeno più l’app sul telefono. Su Instagram limito le storie. Di TikTok invece sono un grande spettatore, ma non capisco bene cosa pubblicare». In un’intervista pubblicata su La Stampa, il content creator e artista Fabio Rovazzi ha detto la sua sul futuro di internet e dei social network. «Per come li conosciamo oggi sono destinati a morire». Sono passati quasi 20 anni dalla fondazione di Facebook (era il 2004) e il social network da moltissimi ritenuto il punto di svolta per il nostro rapporto con internet e il digitale non è più al centro dell’attenzione, perlomeno delle giovani generazioni.
Classe 1994, Fabio Rovazzi è diventato noto al grande pubblico per una serie di hit musicali – da Andiamo a comandare a Faccio quello che voglio – pubblicate sul proprio profilo YouTube con grande attenzione alla qualità del girato. A differenza della maggior parte dei content creator, il suo approccio ai social non ha mai guardato alla quantità. Pur avendo quasi 2 milioni di iscritti sul proprio canale YouTube, Rovazzi ha infatti pubblicato poco: dal febbraio 2016 appena 16 video.
Oltre a dire che secondo lui i social sarebbero destinati a scomparire, Rovazzi ha analizzato anche gli effetti che hanno sulla salute mentale delle persone: «Il meccanismo degli algoritmi alla base dei social richiede di pubblicare continuamente contenuti per non perdere seguito, e questo ha due effetti se sei un content creator: abbassa pesantemente la qualità di quello che pubblichi e ti ruba la vita. I social devono essere un supporto alla vita sociale e non un peggioramento».
TikTok, il social che sta spopolando anche in Italia, sta dettando nuovi canoni al punto che si sta parlando di una tiktokizzazione in corso delle altre piattaforme, Instagram in testa. A differenza di altri social, TikTok non è un social network delle origini, ma un aggregatore di contenuti che individua i tipi di contenuti preferiti da ciascuno e, grazie agli algoritmi, li propone nel feed.