Dopo un 2021 di crescita per l’education technology, il 2022 si è chiuso con un dimezzamento a livello globale per gli investimenti vc nelle tecnologie legate all’istruzione e alla didattica. Camillo Loro (Osservatorio EdTech Politecnico di Milano): “In Italia manca coordinamento tra istituzioni e aziende innovative”
Prosegue la rubrica Viaggio in Italia realizzata da StartupItalia. Al centro di questa tappa c’è l’education technology, spesso abbreviata in edtech, ossia i prodotti e i servizi tecnologici impiegati per la formazione. Più nello specifico, secondo una definizione del direttore dell’Osservatorio EdTech del Politecnico di Milano, Camillo Loro, si tratta di quelle soluzioni a supporto del processo educativo, il cui obiettivo è riuscire a massimizzare la qualità dell’esperienza di apprendimento. Soluzioni che, attraverso l’impiego di hardware e software, mediano e innovano il canale di trasmissione, la modalità di creazione e organizzazione dei contenuti, l’interazione reciproca fra docente e studente, l’ambiente di apprendimento e le modalità di valutazione.
Gli investimenti edtech
Secondo il centro di ricerca statunitense Holoniq, il 2022 è stato un anno segnato da una significativa riduzione a livello globale degli investimenti venture capital nell’edtech rispetto al 2021. Tradotto in cifre, si è passati da 20,8 miliardi di dollari nel 2021 a 10,6 miliardi di dollari lo scorso anno, un calo del 49%. “La distribuzione geografica degli investimenti ricevuti dalle startup edtech è concentrata soprattutto nel Nord America, che assorbe il 49% dei finanziamenti totali”, commenta Camillo Loro. “Qui nasce il 33% delle startup censite, che in media ricevono 6,2 milioni di dollari di finanziamenti. Segue l’Asia, che cuba il 36% dei finanziamenti totali, per una media di 4,7 milioni di dollari a startup. Le realtà europee raccolgono il 10% dei finanziamenti totali, per un investimento medio pari a 1,5 milioni di dollari a startup”.
Il rallentamento degli investimenti ha infatti riguardato anche l’ecosistema edtech europeo. Secondo i dati di Dealroom, dal 2020 al 2022 in Europa i finanziamenti alle startup edtech hanno avuto un andamento altalenante, passando dai 934 milioni di dollari del 2020 a un picco di 2,7 miliardi nel 2021, per poi scendere a 1,8 miliardi di dollari nel 2022. Tra i Paesi tradizionalmente più attivi in questo ambito, spiccano il Regno Unito e la Francia.
Tecnologia e formazione, la situazione in Italia
Un articolo pubblicato la scorsa estate proprio su Dealroom, dopo aver mappato circa 150 startup appartenenti a questo settore nel nostro Paese, per un valore complessivo di quasi 600 milioni di dollari, definiva il Belpaese come “il gigante addormentato dell’edtech europeo”. L’ultima ricerca pubblicata dall’Osservatorio EdTech del Politecnico di Milano, datata maggio 2022 e relativa al 2021, mostrava come il fatturato complessivo dei provider italiani di education technology valesse circa 19,5 miliardi di euro. Un altro indicatore rilevante riguarda l’allocazione delle risorse aziendali: secondo l’indagine dell’Osservatorio, le imprese in Italia investono il 47% delle risorse destinate alla formazione in digital learning.
Le soluzioni tecnologiche più utilizzate sono i software per teleconferenze e comunicazione online, impiegate nel 90% dei casi. Seguono le piattaforme di digital custom, con il 58% del totale, e le piattaforme di e-learning disponibili sul web, indicate dal 40% delle società intervistate. L’effetto positivo più diffuso riscontrato fra i lavoratori è la possibilità di gestire in maniera autonoma e più flessibile la formazione aziendale.
“Nelle scuole dominano le tecnologie tradizionali, nelle università le tecnologie per l’apprendimento ibrido e nelle aziende i software per teleconferenze e comunicazione online”
Il report dell’Osservatorio coordinato da Loro e dalla ricercatrice Mara Soncin ha inoltre analizzato la presenza del digitale in ambito scolastico e accademico. Nelle scuole dominano le tecnologie tradizionali, come il registro elettronico, le lavagne interattive, i videoproiettori, le piattaforme per la gestione dell’aula e i software per le videolezioni sincrone. Meno comuni le tecnologie più avanzate, come i software per la creazione di contenuto ai laboratori di coding e robotica (42% del totale), le learning app e gaming (20%), la realtà virtuale, in particolare a supporto di attività di laboratori scientifici (11%) e l’intelligenza artificiale (3%). Se i benefici riguardano il miglioramento dell’efficienza dei processi amministrativi e, a seguire, la condivisione delle buone pratiche fra i colleghi e una didattica più inclusiva, i problemi maggiori risiedono nelle competenze all’impiego di soluzioni edtech, indicate dal 54% dei docenti e dal 42% del personale amministrativo.
Nel caso delle università italiane, la trasformazione digitale è un obiettivo strategico nel 77% dei casi, nonostante esse investano il 5% del totale dei proventi in soluzioni edtech. “Sono molto utilizzate le tecnologie per l’apprendimento ibrido, nel 75% dei casi, e le piattaforme di Learning management system, con il 41%. Le soluzioni meno utilizzate”, commenta Loro, “sono la realtà virtuale, aumentata e la blockchain”. Non è dunque un caso che nei prossimi 3-5 anni, sostiene lo studio, le università dovrebbero investire prevalentemente in app per la didattica e gaming, intelligenza artificiale e blockchain. “Dal punto di vista dell’Università, l’autonomia delle singole istituzioni è molto alta“, sottolinea Loro. “Per questo, il rapporto tra atenei e imprese produttrici di soluzioni innovative varia in base alla predisposizione e alla modalità gestionale della singola organizzazione”.
“Manca un coordinamento a livello di sistema tra le istituzioni e le aziende innovative. Siamo lontani dalle logiche dell’open innovation”
Allargando invece lo sguardo al rapporto con le istituzioni, “manca di certo un coordinamento a livello di sistema, ad esempio con il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Università e della Ricerca. Sebbene ci siano alcune differenze”, afferma, “siamo lontani dalle logiche dell’open innovation”. Tra le iniziative prese, prosegue il direttore dell’Osservatorio EdTech, c’è la creazione del Comitato tecnico scientifico del Piano nazionale per la scuola digitale, fondato dal ministero dell’Istruzione nel 2022. Quest’organo “cerca di fornire una risposta di sistema all’uso della tecnologia nelle scuole, anche se ha un particolare focus alla domanda piuttosto che all’offerta di tecnologia. È un primo passo verso un possibile dialogo con le aziende innovative”.
Un nuovo impulso potrebbe arrivare con i nuovi fondi europei, nell’ambito del Next generation Eu. “Qualsiasi spinta istituzionale è rilevante, soprattutto nei contesti della trasformazione digitale”, dice Loro. “In Italia, con il Pnrr sono stati messi a disposizione fondi per l’accrescimento delle competenze digitali e l’effettiva occupazione dei beneficiari nel mondo del lavoro, anche per colmare il gap di formazione, che rischia di aumentare le disuguaglianze territoriali e di genere e rallentare la crescita economica del Paese”.
Startup edtech, le tendenze per il futuro
Confrontando i principali filoni di sviluppo delle realtà innovative nel campo della didattica e della formazione all’estero e in Italia, emergono discrepanze e punti di contatto. Il 59% delle startup internazionali censite dall’Osservatorio propone ai clienti soluzioni a supporto dei contenuti formativi. Si tratta di servizi di diverso tipo: piattaforme, strumenti di realtà aumentata, virtuale, intelligenza artificiale, software e hardware. “Rispetto a quanto accade in Italia, si fa leva proprio sull’utilizzo di AR, VR e AI”, spiega Loro. “Tra i servizi più sviluppati, ci sono l’abilitazione della connessione tra professionisti o la condivisione di esperienze fra alunni e insegnanti. Altre imprese innovative operano invece nel settore dei finanziamenti, assistendo gli studenti nel finanziamento degli studi e supportarli nella gestione dei risparmi”.
“In Italia è stato fatto un grande passo in avanti e ora bisogna insistere negli investimenti. Ci sono tre principali filoni di sviluppo del mercato”
Anche nel nostro Paese, il contesto presenta segnali di miglioramento. “L’Italia ha fatto un grande passo in avanti in ambito edtech. È il momento di insistere nell’investimento in questo campo e non vanificare l’impegno degli scorsi mesi”, avverte il direttore dell’Osservatorio del Politecnico, che individua tre principali filoni di sviluppo del mercato su cui focalizzare l’attenzione. In primo luogo, la personalizzazione dei contenuti: soluzioni in grado di creare percorsi di formazione personalizzati, con l’obiettivo di colmare le differenze di competenze individuali. In crescita anche i cosiddetti upskilling e reskilling e, infine, l’ambito legato agli analytics, alla realtà virtuale e aumentata e al metaverso. “Strumenti capaci di sostenere l’attuazione efficace della formazione e offrire nuove esperienze di apprendimento”.
Camillo Loro, direttore Osservatorio EdTech Politecnico di Milano
Tutte le startup Edtech in Italia (lista in aggiornamento)
Di seguito trovate un elenco delle startup e Pmi edtech, mappate da StartupItalia. Come per ogni tappa della rubrica Viaggio in Italia, si tratta di una lista stilata dalla nostra redazione e non di una classifica. Altre realtà edtech qui non presenti potrebbero essere menzionate in altre puntate di Viaggio in Italia nelle regioni del nostro Paese. Si tratta inoltre di un articolo aperto, perciò aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci alla nostra mail [email protected] per aiutarci a renderla sempre più esaustiva.
- 4BOOKS di Milano. Fondata nel 2018 da Marco Montemagno, è una piattaforma di contenuti creata per rimanere aggiornati sulle novità inerenti all’editoria nel campo del business. Offre una formula di abbonamento annuale che prende l’aggiunta settimanale di nuove analisi di libri usciti di recente, oltre a bestseller del settore. I testi sono disponibili anche in versione audiolibri e possono essere letti o ascoltati in italiano, spagnolo e inglese su ogni dispositivo.
- ALGOR LAB di Torino. Fondata nel 2021, è guidata dal CEO, Matteo Musarra. L’app sfrutta l’intelligenza artificiale per creare intuitive mappe concettuali e personalizzabili online, partendo da zero o basandosi su testi e documenti. I progetti sono condivisibili con amici e colleghi e ci si può avvalere della sintesi vocale per la loro realizzazione.
- ALIVELEARNING di Milano. La startup ha realizzato una piattaforma as a service che consente a esperti e team di collaborare per creare percorsi specializzati di didattica ibrida all’interno delle aziende. Ogni programma può essere pianificato più volte, al fine di coinvolgere e raggiungere gruppi specifici o l’intero personale della compagnia.
- ALTEREDU di Terranova da Sibari, in provincia di Cosenza. Fondata nel 2017 da Vincenzo Apa, Giuseppe Cofone e Giovanni Caruso, offre un catalogo di oltre 600 corsi online, alcuni dei quali gratuiti, rivolti in primo luogo ai neet, ossia le persone giovani, tra i 15 e i 29 anni, senza lavoro e non inserite in un percorso di istruzione o formazione. Lo scorso anno ha ottenuto la certificazione di società benefit. Ha rilasciato più di 30mila certificati e lavora con 500 scuole, imprese, organizzazioni noprofit e altri enti.
- ALPHA TEST di Milano. Non si tratta di una startup, ma di una casa editrice specializzata nella preparazione degli studenti ai test di ammissione universitari. In 25 anni di attività ha venduto più di tre milioni di libri e svolto oltre duemila corsi in tutta Italia, coinvolgendo 200 docenti e 80mila studenti. Il fatturato della società, controllata dal gruppo White Bridge, ha superato i dieci milioni di euro. Nel 2021 ha acquisito la startup 700+ Club, startup fondata in Italia nel 2019 e specializzata nella formazione per i test Gmat, Gre, Sas e Ielts, e Boolean, accademia online italiana per la formazione degli sviluppatori web.
- ARCADIA di Cittadella, in provincia di Padova. La società offre consulenza e formazione alle aziende, tramite lo sviluppo di idee, la creazione di innovazione e l’accesso alle agevolazioni d’impresa. Attiva sul lato della formazione aziendale, utilizza la realtà virtuale, tecnologie di interazione, simulatori fisici per rendere l’apprendimento multimediale e coinvolgente. Si occupa, fra i vari ambiti, di formazione manageriale, alta formazione, riqualificazione professionale, formazione normativa e sviluppo delle competenze digitali.
- ARMARKET di Roma. Fondata nel 2018 dal CEO, Andrea Baldini, e da Flavia D’Altrui, opera negli ambiti della realtà aumentata, della realtà virtuale e crea esperienze immersive secondo le logiche della gamification. Estende la sua attività anche al ramo dell’educazione, mediante la produzione di libri, fumetti, giochi e oggetti da collezione in realtà aumentata. Ha ricevuto il premio “Seal of Excellence” dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea per il suo progetto rivolto all’educazione dei bambini in realtà aumentata.
- ARTCENTRICA di Firenze. Guidata dal CEO, Marco Cappellini, è uno spin-off della compagnia Centrica. La startup ha realizzato un’app edtech che offre a insegnanti e studenti la possibilità di studiare l’arte in modo innovativo. È possibile ingrandire e apprezzare i dettagli delle opere selezionate, leggerne la descrizione, misurarle in modo virtuale e confrontarle con altre. L’applicazione consente anche di creare percorsi di apprendimento attraverso la ricerca visuale e sviluppare lezioni personalizzate.
- AULAB di Bari. Fondata nel 2014, la pmi innovativa è guidata dal CEO, Davide Neve, e si occupa di educazione nell’ambito della tecnologia dell’informazione e aiuta gli studenti iscritti ai suoi corsi nella programmazione e nello sviluppo software. Ha lanciato Hackadamy, un corso online di tre mesi, incentrato sull’insegnamento delle competenze necessarie per la professione di sviluppatore web.
- AWORLD di Torino, con sede anche a New York. Fondata nel 2019 da Alessandro Armillotta, CEO, Marco Armellino e Alessandro Lancieri, l’applicazione permette agli utenti di monitorare i miglioramenti nelle proprie abitudini e visualizzare metriche dei risparmi generati, a partire dai litri d’acqua risparmiati, i chilogrammi di CO2 emessi e i rifiuti prodotti. Nata per contrastare il cambiamento climatico, è stata scelta dall’Onu come app ufficiale per supportare la campagna ActNow contro il climate change. Per incentivare comportamenti sostenibili e il risparmio, la startup permette ogni settimana di partecipare a sfide supportate da aziende e istituzioni.
- AXIA FORMAZIONE E CONSULENZA di Genova. Fondata nel 2019, offre servizi di formazione e consulenza dedicati ad aziende e clienti privati. I percorsi sono personalizzati e le lezioni vengono effettuate nella sede di Axia e all’interno delle imprese. In occasione di bandi pubblici, la società organizza dei corsi specifici per i privati che vogliano partecipare alla selezione.
- BSMART LABS di Varedo, in provincia di Monza e della Brianza. La nuova azienda, nata nel 2017, riprende l’attività della precedente società, bSmart, che dal 2000 ha sviluppato servizi digitali per l’educazione e l’insegnamento. Le nuove soluzioni comprendono sistemi integrati di pubblicazione, erogazione e gestione di contenuti, tecnologie di realtà aumentata per realizzare esperienze immersive e strumenti per creare, gestire e distribuire contenuti digitali e interattivi. Mediante bSmart Labs è possibile creare classi virtuali e ambienti virtuali per la formazione, raccogliere e monitorare i dati in cinque lingue diverse.
- BEYOND THE BOX di Milano. Fondata nel 2019 da Aleksandra Maravic, CEO, e Massimo Ciccarone, la startup ha sviluppato un sistema che consente alle aziende e al proprio personale di acquisire le competenze di cui hanno bisogno. Tramite una piattaforma a cui è possibile abbonarsi, sfrutta l’intelligenza artificiale per rispondere alle richieste di formazione specifica dei dipendenti, mettendoli in contatto con esperti attraverso videochiamate di 20 o 40 minuti.
- BEYOND THE GATE di Milano. Fondata nel 2017 e guidata dal CEO, Marco Arena, la startup utilizza la realtà virtuale e le logiche dei videogiochi per costruire esperienze educative. Le soluzioni interattive sviluppate sono dedicate agli studenti di scuola media e superiore e alle loro famiglie, spaziando dallo studio del corpo umano alla cultura italiana.
- CERVELLOTIK EDUCATION di Potenza. Fondata nel 2014 e guidata dal CEO, Ivo Marino, è una pmi attiva nel settore dell’educazione online che propone prodotti e soluzioni innovative per l’istruzione, la formazione e l’orientamento. Le sue piattaforme di e-learning e le metodologie didattiche sono utilizzate in oltre 100 scuole italiane e i suoi servizi sono stati impiegati da 18mila studenti e duemila docenti.
- COLTO di Milano. Fondata nel 2014 e guidata da Catriona Wallis, CEO, è una società che sviluppa servizi digitali per bambini, collaborano con startup edtech e aziende di tutto il mondo, con l’obiettivo di creare esperienze di gioco digitali. Fra i servizi offerti, database per la raccolta e l’analisi dei dati relativi ai prodotti selezionati, la realizzazione di app di giochi per smartphone e altri tipi di giochi educativi web e mobile.
- CONNECTING TALENTS di Padova, con sede anche a Londra. Fondata nel 2016 e guidata da Linda van Andel, è una piattaforma digitale che punta a connettere imprenditori e professionisti per costruire team in grado di raggiungere al meglio gli obiettivi prefissi e, al contempo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Tra le caratteristiche dei servizi offerti, il supporto a un’occupazione soddisfacente per i professionisti coinvolti e a un’istruzione e una formazione inclusive.
- DEVACCADEMY di Leinì, comune della città metropolitana di Torino. Fondata nel 2016 da Fabio e Rino Picardi, CEO, è una scuola online rivolta a programmatori web e mobile. I suoi corsi sono dedicati sia a neofiti, sia a professionisti del settore e prevedono anche quiz ed esercitazioni online, certificato finale e badge per ogni corso concluso con successo.
- DEVELHOPE di Palermo. Fondata nel 2019 da Massimiliano Costa, CEO, la società offre corsi di formazione dedicati a sviluppatori web. In sinergia con le risorse umane di grandi aziende e startup, insegna le competenze più richieste nella realizzazione di codici e supporta gli studenti, a oggi oltre mille, nella ricerca del lavoro, tramite una rete di oltre 250 compagnie affiliate. L’obiettivo, sottolinea l’azienda, è ridurre la disoccupazione e la migrazione economica dal Sud Italia.
- DOCEBO, nata a Biassono, in provincia di Monza e della Brianza, dal 2019 con sede a Toronto, dopo la Ipo sulla borsa della città canadese. Fondata nel 2005 da Claudio Erba, CEO, conta più di 700 dipendenti. Si tratta di una soluzione su cloud basata sull’intelligenza artificiale per la formazione aziendale. Offre a imprese e lavoratori esperienze specifiche, attraverso una piattaforma semplice da utilizzare e un’app per smartphone disponibilità in oltre 40 lingue.
- DOCENDUM di Roma. Fondata nel 2015 e guidata dal general manager, Daniele Angeloni,, è un ente accreditato dal ministero dell’Istruzione, attivo nella formazione nell’ambito del coding. Svolge corsi online e in presenza dedicati a bambini e ragazzi con età compresa fra i tre e i 18 anni e finora ha formato oltre 20mila alunni in 12 regioni.
- EDULAI di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Fondata nel 2016 da Lucilla Costa e Carmelo Maisano, ha realizzato un software basato sull’AI per misurare e sviluppare le soft skill degli utenti. Grazie a tre sezioni separate, la piattaforma edtech è in grado di valutare otto parametri: il lavoro di squadra, il pensiero critico, il problem solving, l’interculturalità, la tecnologia digitale, la comunicazione e la lingua inglese.
- EDUROCKET, startup edtech che si pone l’obiettivo di offrire una istruzione di livello attraverso abbonamenti accessibili a livello economico. Coinvolge a oggi quattro insegnanti e produce ogni giorno contenuti disponibili gratuitamente su TikTok e sviluppa corsi online dedicati agli abbonati.
- EPICODE di Roma. Fondata nel 2020, è specializzata nell’insegnamento del coding online ed è guidata dal CEO, Ivan Ranza. Unisce alcune realtà promettenti nel campo edtech in Europa, l’italiana Epicode School e Scrive School, società con sede negli Stati Uniti e in Germania. A marzo dello scorso anno ha chiuso un round di serie A di dieci milioni di euro. Tra i motivi della sua crescita, la formula basata sulla fiducia con gli iscritti: la seconda metà del corso viene pagata dallo studente solo nel momento in cui avrà trovato lavoro.
- FABA di Carbonera, in provincia di Treviso. Fondata nel 2019 da Matteo Fabbrini, Chiara Gava, Alessio Polo e Francesco Poloniato, realizza contenuti audio editoriali dedicati ai bambini. Attraverso l’utilizzo della comunicazione di prossimità, i giochi della startup aiutano i genitori nel contrasto all’abuso di smartphone e dispositivi digitali e avvicinano i bambini all’esperienza dell’audiolibro. In occasione dell’ultimo round di serie A di 3,7 milioni di euro, chiuso lo scorso novembre, StartupItalia ha intervistato Matteo Fabbrini, CEO dell’azienda.
- FANTATRADING di Firenze. Fondata nel 2021 da Lapo Nidiaci, CEO, e Leonardo Capotosto, punta a fare educazione finanziaria sfruttando i criteri della gamification e, in particolare, del fantacalcio, oltre a offrire altri contenuti specifici in tema. Il 12 e 13 dicembre, la startup è stata ospite di #SIOS22 Winter Edition all’Università Bocconi, in occasione di cui è stata intervistata da StartupItalia. Prenderà parte al prossimo programma di accelerazione Hubble, promosso da Fondazione Cr Firenze e Nana Bianca.
- FEED THEIR MINDS di Milano. Fondata nel 2018, è nata con l’obiettivo di scoprire e supportare l’educazione dei giovani talenti a scuola e nella vita familiare. Grazie a un progetto in collaborazione con l’Università di Pavia, Matepristem Bocconi e altre realtà editoriali, la startup sviluppa percorsi educativi specializzati, che prevedono anche l’utilizzo di tecniche di gamification. I programmi sono rivolti anche ai genitori dei bambini.
- FLUENTIFY di Londra, con sedi a Torino e Milano. Fondata nel 2013 da Giacomo Moiso, Claudio Bosco e Matteo Avalle, la pmi offre una soluzione semplice per l’insegnamento online delle lingue, fra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano. Annovera oltre 200 aziende tra i suoi clienti e più di 180 tutor, con 500 lezioni effettuate ogni giorno. Nel 2019 ha lanciato la propria Academy per imparare o migliorare l’inglese.
- FUTURA di Milano. Fondata nel 2020 e guidata dal CEO, Andrea Chirolli, è specializzata nella preparazione online al test GMAT per i master delle più importanti business school. Offre diversi servizi, dalla possibilità di studiare con un professore, a percorsi di preparazione su abbonamento.
- FUTURELY, startup fondata nel 2019 da Elena Piscitelli, Mariapaola Testa e Pramod Chintapenta. Scopo della startup è aiutare gli studenti a orientarsi nella scelta universitaria, attraverso percorsi specializzati per capire meglio le proprie inclinazioni e ambiti di interesse e scoprire i corsi più adatti alle ambizioni individuali. StartupItalia ha intervistato Elena Piscitelli, CEO dell’azienda che nel 2021 ha chiuso il suo primo finanziamento di 1,5 milioni di dollari.
- GAMS PLATFORM di Milano. Fondata nel 2019 dal CEO, Riccardo Guggiola, ha sviluppato una piattaforma per validare le competenze relative al marketing digitale. Offre percorsi specializzati per l’ambito accademico, le aziende e i privati. A oggi, oltre 2.100 studenti e cinquemila imprese hanno usufruito dei corsi.
- GECO di Milano. Guidata dal CEO Daniele Capogna, è una piattaforma virtuale 3D che propone un percorso formativo sulla sostenibilità dedicato alle scuole superiori. Attraverso il proprio avatar, gli studenti possono usufruire di contenuti e quiz interattivi, oltre a poter confrontarsi con altre scuole, incontrare università e approfondire progetti di aziende sostenibili presenti all’interno della piattaforma. L’obiettivo della startup è sviluppare competenze green per il futuro, creando una community di scuole, università, aziende e istituzioni.
- GILITY di Milano. Fondata nel 2022 e guidata da Simone Maggi, ha realizzato una piattaforma per sostenere l’utente nel processo formativo di upskilling e reskilling, attraverso algoritmi proprietari. Il suo obiettivo è facilitare la transizione digitale e tecnologica delle pmi italiane, attraverso lo sviluppo delle competenze necessarie e la possibilità di semplificare i passaggi amministrativi e burocratici della formazione aziendale.
- GOPILLAR ACADEMY di San Francisco. Fondata nel 2018 dall’esperienza di GoPillar, sito di crowdsourcing dedicato all’ambito della progettazione architettonica e all’interior design lanciato da Alessandro Rossi, Filippo e Federico Schiano di Pepe. GoPillar Academy offre corsi di formazione e aggiornamento dedicati a ingegneri, architetti e ingegneri sull’utilizzo di software di progettazione architettonica.
- HABACUS di Milano. Fondata nel 2017 da Paolo Cuniberti, CEO, la startup supporta gli studenti nell’accesso a prestiti per finanziare il proprio percorso di studi. Attraverso una piattaforma digitale, vengono monitorati i voti ottenuti nel corso degli studi post-diploma ed è possibile ottenere una certificazione dei propri risultati, con l’obiettivo di fornire alle banche le informazioni necessarie per concedere un prestito. A maggio dello scorso anno, Habacus ha chiuso un finanziamento da 1,82 milioni di euro.
- HACKING TALENTS di Milano. Fondata nel 2021 da Federica Pasini, CEO, Teresa Baldini e Nabila Lorini, la società benefit si pone. come ponte tra aziende e persone, al fine di trovare per i talenti una posizione lavorativa soddisfacente. Attraverso una piattaforma digitale proprietaria, offre percorsi specifici per aumentare la consapevolezza e il benessere dei professionisti e programmi per acquisire o migliorare le skill lavorative più richieste e la comunicazione.
- HEADAPP di Torino. Fondata nel 2014 e guidata da Massimo Banino, CEO, utilizza la realtà virtuale e aumentata per rendere più semplici le attività lavorative e la formazione sul campo. In particolare, offre soluzioni in grado di migliorare la sicurezza sul lavoro, potenziano le competenze pratiche e favoriscono la collaborazione a distanza con i colleghi.
- IMPROOVO di Ravenna. Fondata nel 2016 da Germano Veri, CEO, e Maurizio Melandri, è una piattaforma di crowdsourcing dedicata alla formazione aziendale. Autonomamente o con il supporto di un consulente, l’azienda spiega le proprie esigenze formative e valuta le proposte ricevute, scegliendo quella che valuta la più adatta al suo caso.
- KJUICER di Milano. Fondata nel 2015 e guidata da Giampaolo Ferradini, CEO, il suo nome è l’abbreviazione di knowledge juicer. La startup opera nell’edtech, fornendo in particolare un metodo innovativo per evidenziare e utilizzare le sottolineature in maniera gerarchica. Il programma consente inoltre di estrarre riassunti dal contenuti e condividere le evidenziazioni e gli appunti con altre persone. Il suo scopo è snellire il processo di studio di argomenti complessi, caratterizzati da una mole significativa di testi e letteratura.
- LACERBA di Milano. Fondata nel 2015 a Berlino da Michele Di Biasio, CEO, Matteo Fratesi e Daniele Ugolini, si rivolge a professionisti e imprese, offrendo percorsi specializzati per singoli o società, con l’obiettivo di aiutare a sviluppare le competenze digitali richieste all’interno dell’azienda o dal mercato del lavoro. La startup organizza anche sessioni e incontri con imprenditori e investitori italiani.
- MARSHMALLOW GAMES di Bari. Fondata nel 2014 da Cristina Angelillo, CEO, Massimo Michetti, Marianna Pappalardi e Francesco Capozzi, è una startup edtech che sviluppa e distribuisce in più di 160 Paesi 20 app educative per bambini, scaricate da oltre 2,5 milioni di utenti. Le applicazioni, create da esperti nell’ambito dell’apprendimento, coniugano il gioco e l’istruzione, attraverso contenuti digitali interattivi. A maggio del 2022 ha ottenuto un round di 2 milioni di euro.
- MYGRANTS di Catania. Fondata nel 2017 dal CEO, Chris Richmond Nzi, ex analista di Frontex, intervistato da StartupItalia, ha sviluppato un’app educativa gratuita per fornire quiz tematici per la formazione di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. In particolare, i contenuti sono focalizzati sull’apprendimento dei diritti e dei doveri previsti dal sistema di asilo, sulle competenze più richieste dal mercato del lavoro e sulla formazione imprenditoriale e finanziaria.
- NINJA ACADEMY di Milano. È la scuola di digital business creata da Ninja Marketing e focalizzata sulla trasformazione digitale e le nuove forme di marketing. Frequentata da oltre 100mila studenti, offre corsi formati da lezioni a distanza e percorsi interattivi.
- NONSTUDIO di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena. Fondata nel 2019 e guidata dal CEO, Samuele Bertani. Sviluppa videogiochi educativi, i cosiddetti serious game, ossia simulazioni virtuali interattive che mettono lo studente al centro del processo di apprendimento, con l’obiettivo di insegnare un determinati contenuti, e advertising game, ossia videogiochi realizzati per veicolare messaggi pubblicitari.
- OFCOURSEME di Milano. Fondata nel 2017 da Davide Conforti, CEO, e Francesco Carante, collabora con aziende per sviluppare soluzioni formative specifiche per ogni contesto. Secondo un approccio consulenziale, il team della startup progetta e realizza i programmi più adatti, ne monitora l’impatto sul team e comunica i risultati ottenuti.
- PACK di Bologna. Fondata nel 2021 da Pietro Maria Cicogna, CEO, e Giacomo Gentili, offre corsi di formazione dedicati ai dipendenti junior delle aziende, riguardo a una specifica competenza o a un insieme di conoscenze e abilità. Il servizio è su abbonamento e si avvale della presenza di numerosi professionisti.
- RADICAL HR di Milano. Fondata nel 2021 da Alessandro Rimassa, CEO, è una società edtech che lavora fianco a fianco con i dipartimenti di risorse umane e dei manager delle imprese per realizzare progetti e strategie di trasformazione, percorsi di apprendimento e academy aziendali in grado di attuare e misurare le trasformazioni attuate all’interno delle compagnie.
- SCHOOLR di Roma. Fondata nel 2019 da Cristiano Scarapucci, CEO, e Sebastiano Dionisi, offre lezioni e ripetizioni online con il tutor più adatto per le esigenze degli studenti. Il servizio non prevede abbonamenti, ma il pagamento delle singole lezioni.
- SIRIUSGAME di Verona. Fondata nel 2020 da Laura Cesaro, CEO, all’Harvard Innovation Lab, la società si basa su varie teorie pedagogiche, fra le quali il costruttivismo sociale, la didattica immersiva, l’apprendimento socio-emotivo, la psicologia positiva e l’educazione globale. Sfruttando il gioco e la realtà virtuale, SiriusGame propone percorsi didattici inclusivi della storia, in grado di sviluppare il pensiero critico, l’inclusione e l’attivismo sociali.
- SOLION di Napoli. Fondata nel 2019 e guidata dal CEO, Raimondo Lapillo, ha sviluppato un portale che offre la possibilità agli istituti scolastici di aumentare la propria visibilità sul territorio in modo gratuito. Inoltre, la startup consente agli studenti di conoscere e interagire con le varie strutture e i suoi docenti, attraverso l’utilizzo di tecnologie come la realtà aumentata e virtuale, e scegliere nel modo migliore il proprio percorso formativo.
- STUDENTLINK di Legnano, nell’area metropolitana di Milano. Fondata nel 2022 e guidata da Marco La Rocca, CEO, la startup nasce dall’idea di migliorare la vita universitaria. Una community in crescita di studenti ha accesso a eventi fisici e possono usufruire di vari servizi, come la condivisione del materiale didattico e del viaggio per andare in università. L’azienda offre anche un pacchetto di soluzioni per le università, al fine di migliorare l’interazione con gli studenti e il posizionamento esterno.
- TAKEFLIGHT di Bologna. Fondata nel 2017 da Carmen Dal Monte, CEO, e Silvia Ferrari, si pone l’obiettivo di attualizzare il sistema di studio e il metodo di apprendimento in aula e a casa. Per farlo, basa i suoi servizi sul cosiddetto metodo Kairos, ossia una metodologia didattica basata sull’utilizzo della tecnologia al servizio della formazione, lo sviluppo di percorsi personalizzati e la valorizzazione dell’esperienza degli insegnanti, tramite l’impiego del machine learning per coniugare l’aspetto umano con l’analisi dei dati. Offre soluzioni per aziende, università e studenti.
- TALENT GARDEN di Milano. Fondata nel 2011 e guidata dal fondatore e presidente esecutivo, Davide Dattoli, e dall’Ad, Irene Boni, è la più grande azienda edtech europea e costituisce una delle maggiori community in Europa per numero di innovatori tech, oltre 4.500. La rete di Talent Garden comprende 12 Paesi ed è incentrata sulla formazione inerente a dati, marketing, design, coding, digital Hr e business. Nel 2021 ha acquisito la business school di origine svedese Hyper Island.
- TAYLORA di Padova. Fondata nel 2021 da Marco Dal Colle, CEO, e Marco Casotto, è una piattaforma in grado di raccogliere i materiali didattici, creare nuovi contenuti relativi allo studio e combinare le proprie risorse, con la possibilità di condividerle con un link. Gli strumenti di Taylora possono essere utilizzati dagli organizzatori di formazione online per migliorare i propri servizi.
- TXC2 di Nago-Torbole, in provincia di Trento. Fondata nel 2020, l’azienda edtech ha sviluppato un’interfaccia innovativa per trasformare il video della lezione universitaria in uno strumento per lo studio. Sfruttando l’intelligenza artificiale e la tecnologia cloud, gli utenti possono caricare i video, che vengono processati in automatico ed essere poi revisionati e personalizzati per studiare, attraverso il taglio di alcune parti, la rimozione di silenzi e intercalari, l’aggiunta di segnalibri e altri strumenti.
- TUTORED di Milano. Fondata nel 2014 dal CEO, Gabriele Giugliano, è una piattaforma che permette agli studenti e ai neolaureati di incontrare manager e recruiter di grandi aziende, pmi e startup che stanno assumendo. È possibile candidarsi agli annunci di stage o di lavoro. Ha lanciato di recente altri servizi, raccontati da Giugliano a StartupItalia, fra cui le Esperienze online, in cui le imprese organizzano delle riunioni per i giovani preselezionati dagli algoritmi di Tutored come validi candidati e mostrano come si svolge l’attività in un determinato reparto o simulano colloqui di lavoro.
- TUTORNOW di Como. Fondata nel 2021 e guidata da Riccardo Sciortino, Nicola De Carlo, Luca Dei Rossi e Andrei Braila, offre un servizio personalizzato di lezioni e ripetizioni online, basato sul percorso di studi intrapreso e le esigenze individuali, la possibilità di incontri da remoto e la disponibilità di tutor esperti in oltre 50 materie. La società ha inoltre sviluppato soluzioni B2b per l’utilizzo della piattaforma come strumento di videoconferenze sull’educazione e altri ambiti.
- TUTORYOU di Milano. Fondata nel 2014 e guidata da Alessia Cremona, è una startup edtech che offre un servizio di tutoring specializzato e focalizzato su diversi obiettivi. Dal ripasso per le certificazioni Ib e Igcse, ai test di ingresso per le università, fino al supporto per la scelta del percorso accademico più adatto dopo le scuole superiori.
- UPSURGEON di Assago, nella città metropolitana di Milano. Fondata nel 2017 da Federico Nicolosi, CEO, e Giannantonio Spena, ha realizzato una piattaforma per la simulazione virtuali e fisiche di interventi chirurgici, attualmente incentrata sulla neurochirurgia. Sviluppata da un gruppo di neurochirurghi, studenti di medicina, bioingegneri, sviluppatori, artisti nell’ambito digitale e grafici, permette ai neurochirurghi di fare pratica, attraverso una simulazione ibrida basata sulla realtà aumentata e modelli 3D. Tra i vantaggi offerti, la possibilità di ridurre tempi e costi della formazione dei chirurghi.
- USOPHY di Torino. Fondata nel 2019 e guidata da Loris Gay, è una startup edtech che offre un servizio su abbonamento per l’accesso a libri e materiali didattici dedicati allo studio universitario. Tra le soluzioni, l’azienda lancerà anche Usophy Kids, in grado di offrire accesso illimitato a oltre 10mila e-book e video per bambini fino ai 12 anni. La società conta oggi su accordi con oltre 50 case editrici di tutto il mondo e oltre 120 mila utenti.
- WEDU di Bologna. Fondata nel 2019 da Michele Luccioletti, CEO, e Maria Rosaria Orditura, l’azienda supporta alunni e docenti nell’utilizzo di nuove tecnologie nella didattica, per valorizzare il patrimonio culturale, artistico e industriale tramite il digitale, collegandoli con le grandi sfide dell’attualità, dallo spreco alimentare e il cambiamento climatico, alla parità di genere. Offre tour virtuali e laboratori didattici online sviluppati grazie all’interazione con docenti e alunni.
- WESCHOOL di Milano. Fondata nel 2016 e guidata dal CEO, Marco De Rossi, con due milioni di studenti e 230 mila docenti, è una delle maggiori startup italiane nel mondo edtech. Offre corsi di formazione sui nuovi metodi didattici per i docenti e durante la pandemia è stata suggerita dal ministero dell’Istruzione come piattaforma per svolgere lezioni a distanza (StartupItalia aveva pubblicato una guida all’uso, insieme al CEO, Marco De Rossi). L’azienda collabora con varie compagnie nei settori bancario, delle telecomunicazioni, dell’energia e dell’editoria per lo sviluppo di progetti dedicati alla scuola.
- WESTUDENTS di Torino. Fondata nel 2018 e guidata da Giorgio Morelli, CEO, ha realizzato un’app con il diario digitale per gli studenti delle scuole superiori, in grado di interagire con il registro elettronico della scuola. Altri servizi offerti dalla startup sono Dascuola, una piattaforma di e-learning, e Wegather, una community di studenti under 25.
- WHOTEACH di Milano. Fondata nel 2015 dal CEO, Francesco Epifania, ha realizzato una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale e il machine learning che punta a offrire corsi di qualità in e-learning, rendendo le esperienze formative condivisibili e promuovendo la connessione fra gli studenti con il mercato del lavoro.
- WONDERFUL EDUCATION di Roma. Fondata nel 2018 e guidata da Damien Lanfrey, CEO, è una società attiva nello sviluppo di progetti educativi e formativi. Organizza corsi di formazioni specializzati e gestisce Future Education Modena, hub edtech nato dalla collaborazione cn Ptsclas e Social Fare. Attraverso attività di ricerca, design e accelerazione, il centro emiliano vuole porsi come importante referente a livello nazionale nel rapporto tra tecnologie e innovazione nel campo dell’istruzione, cercando di far combaciare le competenze richieste nel mondo del lavoro con l’insegnamento scolastico.
- WORKFORIT di Milano. Fondata nel 2022 dalla CEO, Michela Andreolli, account manager di Google, si basa sull’idea che i talenti nascano da percorsi formativi ed esperienze diverse, non sempre sovrapponibili con il prestigio delle università frequentate, e il buon andamento di un’azienda dipenda anche dalla diversità di giovani professionisti al proprio interno. Workforit permette agli studenti di candidarsi come hiker sulla piattaforma e incontrare l’occasione per iniziare una nuova tappa di studio, di volontariato o lavorativa.
- WYBLO di Cuneo. Fondata nel 2021 e guidata da Kevin Giorgis, CEO, ha sviluppato una piattaforma in grado di semplificare la gestione delle pratiche amministrative e burocratiche relative alla formazione accademica. Attraverso i servizi di Wyblo, è possibile semplificare lo svolgimento di attività come la registrazione dei corsi e i pagamenti, la creazione di attestati, l’organizzazione dei dati relativi ai corsi e la gestione dei loro contenuti.