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Chi meglio di Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico ed esempio di determinazione in direzione ostinata e contraria, può parlarci del potere trasformativo della formazione e delle competenze trasversali? Nei vocabolari, alla voce “motivazione” basterebbe aggiungere la sua biografia: cieco dalla nascita, 28 volte campione del mondo di sci nautico, con oltre 100 medaglie d’oro nel suo palmares. Fisioterapista laureato con 110 e lode, tiene diversi corsi di sviluppo e crescita personale, in tutta Italia.
Nonostante le difficoltà che la vita gli ha riservato, Daniele ha saputo sviluppare una capacità di adattamento fuori dal comune, diventando un simbolo di ispirazione per tutti coloro che vogliono superare i propri limiti, fisici e mentali. Oggi è uno degli speaker nel programma di eventi “Build Your Future” di Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di ispirare e guidare i giovani attraverso l’approfondimento dei principali trend trasformativi dell’Economia e della Società, e approfondire la conoscenza delle competenze chiave per la propria crescita personale e professionale.
Le sue lezioni motivazionali tenute negli Atenei nelle scorse settimane sono state seguite da più di 500 persone in presenza e oltre 2.500 in streaming. Altre ne seguiranno a Roma, Bergamo e Genova, perché il miglior modo per insegnare non è con le parole, ma con l’esempio.
Intervista a Daniele Cassioli
Cassioli, qual è la componente più importante per superare i limiti, spesso ribaditi dalla società?
Porsi uno scopo, ossia quello che nelle aziende chiamano purpose. Quando affrontiamo un problema o stiamo pianificando un percorso difficile per realizzare un progetto, dovremmo ricordarci l’esortazione di Leonardo Da Vinci: “traccia la tua rotta verso una stella e supererai qualsiasi tempesta”. Per raggiungere la stella ti serve una profonda motivazione. Quando volevo iscrivermi all’Università per diventare fisioterapista mi dissero no, ritenendo che fosse una missione impossibile. Poi, dopo essermi laureato con 110 e lode non mi assumevano. Ma ho dimostrato che si sbagliavano, seguendo il mio purpose.
In che modo le competenze trasversali possono facilitare le nuove opportunità, rimuovendo i limiti?
Le competenze uniscono il talento all’applicazione. Non si va avanti solo con l’entusiasmo; al tempo stesso le competenze verticali, da sole, potrebbero non bastare. Devi credere fortemente nelle cose che fai, consapevole che sono le competenze trasversali e la contaminazione dei saperi a sostenere le competenze verticali.
Oltre a essere un atleta lei è anche uno scrittore (due libri pubblicati): quanto è importante la trasmissione delle esperienze?
Questo è un discorso critico nel nostro Paese e riguarda la differenza che c’è tra educazione e insegnamento. Non basta trasmettere conoscenze ed elencare strumenti e procedure. I ragazzi vanno sostenuti anche nella prima fase dell’esecuzione delle competenze apprese. Ma è un discorso articolato e non riguarda solo i docenti e formatori, ma anche le famiglie, partendo da una domanda scomoda: perché tanti ragazzi si scoraggiano così facilmente quando incontrano delle difficoltà?
Che risposta si è dato?
Penso che le famiglie spesso siano troppo premurose e i genitori “spazzaneve” che rimuovono tutti gli ostacoli ai figli, in realtà non stanno facilitando il loro percorso. Ci sono stati periodi nella mia vita nei quali pedalavo in salite faticosissime, senza nemmeno sapere dov’era la fine. Nessuno ha rimosso gli ostacoli per me, ma io continuavo a pedalare spinto dal mio scopo finale.
Che consiglio può dare ai ragazzi che si trovano in quella salita?
Suggerisco di scomporre l’obiettivo, non pensare alla vetta ma concentrarsi sulle singole pedalate, una dopo l’altra. Anche le competenze vanno scomposte, organizzate e poi trasferite per essere assimilate.
Se tra gli studenti conoscesse un potenziale Daniele Cassioli, cosa gli direbbe?
Vivi nel presente cogliendo le opportunità per divertirti, perché è la qualità del tuo presente a determinare la qualità del futuro. Parla con le persone che possono darti dei buoni esempi. Impara ad aspettare con pazienza durante la tempesta, in quei momenti non prendere decisioni importanti perché potresti non essere lucido. Allena le tue debolezze e soprattutto impara a perdonarti.