Kukua, fondata da Lucrezia Bisignani, è tra le 5 aziende selezionate dal concorso EduApp4Syria per trovare soluzioni tecnologiche che portino l’istruzione tra i bambini siriani
Negli ultimi 4 anni, in Siria, ci sono stati circa 4 mila attacchi verso le scuole. Bombe sugli edifici, gruppi armati che hanno fatto irruzione nelle classi, chiusura forzata delle aule. Secondo i dati delle Nazioni Unite, una scuola siriana su 4 è stata attaccata, e la guerra ha lasciato fuori da qualsiasi forma di educazione oltre 2 milioni di bambini. Per trovare una soluzione che salvi questi ragazzi, il concorso EduApp4Syria ha messo in palio 1,7 milioni di dollari da destinare a soluzioni tecnologiche che diffondano l’istruzione in posti dove ci sono bambini che non hanno visto altro che la guerra da quando sono nati. Il concorso ha selezionato 5 aziende: una di queste è Kukua, fondata dalla 24enne Lucrezia Bisignani. Le altre sono: Cologne Game Lab, Creative Associates International, Creuna, The Center for Educational Technology.
Trovare una tecnologia per salvare i bambini siriani
Il concorso EduApp4Syria è coordinato dalla Norwegian Agency for Development Cooperation (Norad) ed è stato promosso da vari enti tra cui la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) e l’InterAgency Network for Education in Emergencies (INEE). Il fine del concorso è sviluppare un’app educativa che possa portare l’istruzione tra i bambini rifugiati o che non possono andare a scuola a causa della guerra, che insegni loro a leggere e scrivere. La divisione Innovazione dell’UNICEF – il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia – contribuirà al finanziamento e offrirà consulenza per le fasi di testing delle applicazioni. Al concorso sono state presentate 79 proposte da società provenienti da 31 paesi.
La proposta di Kukua
Il team di Kukua si forma nel 2015 col fine usare la ‘mobiletechnology’ per sconfiggere l’analfabetismo, e aiutare tutti quei bambini che nel mondo hanno accesso limitato all’istruzione. Il team di Kukua è formato da imprenditori, educatori, psicologi e programmatori: tutti insieme sviluppano giochi e app per smartphone che disegnano percorsi di apprendimento per i bambini che vivono ad esempio nel slum africani, nei villaggi sperduti, dove non ci sono scuole oppure il livello di istruzione offerta non è sufficiente. I giochi di Kukua sono interattivi e insegnano a leggere e a scrivere. Kukua è stata anche selezionata per il Global Learning XPRIZE e attualmente sta sviluppando un mobilegame in inglese e swahili, denominato ‘SEMA’, per i bambini analfabeti dell’Africa SubSahariana, con lo scopo di insegnare loro a leggere, scrivere e far di conto attraverso un gioco. La proposta presentata al concorso EduApp4Syria si chiama ‘SIMA’: l’app sarà adattata alla cultura siriana, in lingua araba, e i protagonisti delle storie saranno tratti dalla tradizione favolistica locale.
Dal Gambia alla Siria
“Kukua ha tre pilastri fondamentali che differenzieranno la sua proposta dagli altri prodotti – si legge in una nota dell’azienda – In primo luogo sarà un gioco per mobile, con un approccio divertente alle varie fasi di apprendimento. In secondo luogo, la pedagogia è stata elaborata con cura da esperti e psicologi cognitivi ed infine, la narrazione è basata sulla cultura, il mito e il folclore locale in modo tale che gli utenti possano facilmente riconoscersi e appassionarsi alla trama generale”. Lucrezia Bisignani, fondatrice e CEO di Kukua ha iniziato a lavorare nel mondo dell’education molto presto: a 17 anni ha fondato Staanoi, una non profit per l’istruzione, per poi frequentare la Singularity University in Silicon Valley. “Noi di Kukua - sottolinea Bisignani – crediamo che non ci dovrebbero essere ostacoli per l’apprendimento. Dove le scuole di tutta la Siria sono state danneggiate o distrutte rendendo l’accesso all’istruzione formale sempre più difficile, SIMA, il nostro gioco, offrirà ai bambini la possibilità di mantenere la propria formazione nel palmo delle loro mani, aprendo la porta della possibilità, insegnandogli a leggere e scrivere. Fino ad oggi gli sforzi di Kukua si sono concentrati sull’Africa SubSahariana, dove il tasso di analfabetismo è molto elevato. Siamo estremamente grati per l’opportunità che ci è concessa di estendere il nostro lavoro alla Siria”.