Che cos’è, e perché è importante. Sono coinvolti i coderdojo di tutto il mondo, e a Roma le sessioni sono aperte a genitori ed educatori. Le comunità si riuniscono intorno alla necessità che i bambini acquisiscano nuove competenze, e in questo percorso così importante, tutti hanno un ruolo, nessuno è escluso
Il 14 maggio 2016 in almeno 450 luoghi, città, ma anche paesini e poco più che villaggi, in tutto il mondo si organizzano eventi per lo Scratch Day. Una giornata nella quale si festeggia uno strumento efficace che sta riunendo nella pratica dell’apprendimento creativo moltitudini di bambini, con i loro genitori e insegnanti nei coderdojo e anche nelle scuole.
Una festa mondiale
La mappa degli eventi, nella home page dedicata alla giornata del 14 maggio, da Lifelong Kindergarten Group dei Media Lab del MIT che si svolgono nel mondo intero, racconta quest’avventura che in tutti i continenti sta facendo nascere, intorno al desiderio di sperimentare dei più piccoli, delle vere comunità. Luoghi, reti, realtà grassroots dove i genitori, gli educatori, i cittadini appassionati, in collaborazione attiva e intergenerazionale stanno scoprendo sempre di più che le macchine super sofisticate, i computer in tutte le loro manifestazioni, devono funzionare con la testa, con la fantasia, con un sistema valoriale che sia espressione personale di chi li usa, e che attraverso gli strumenti informatici si possono condividere racconti, idee e abilità. Dalle periferie a nord di Mosca ai coderdojo ospitati nelle pre-school australiane e neo zelandesi, in Asia, in America, nella capitali europee, nelle cittadine, e nelle piccole comunità anche rurali, sabato 14 maggio, si organizzano le più diverse attività, utilizzando il programma Scratch, modulandolo in diverse realizzazioni, facendolo interagire con la digital fabrication, e con altre tecnologie, accogliendo bambini alla primissima esperienza, o altri più grandi in grado di costruire un gioco con più fasi e interazioni, da condividere con altri gruppi. Sono tante e interessanti le iniziative in Italia, è necessario mettere nella Google map pubblicata nel sito dello Scratch Day, il nome di un luogo vicino a casa, per trovare tutti gli eventi.
A Roma, un laboratorio per i genitori
Il Coderdojo Roma, nella sede della Link Campus University, in particolare ha scelto un approccio che riesca a coinvolgere davvero tutta la sua community: i bambini dai 7 agli 11 anni che sperimentano il primo contatto con Scratch, i più grandi sino ai 15 anni, che sono diventati più esperti, hanno partecipato a più dojo (laboratori), in grado anche di condividere i giochi e le animazioni anche sulla gallery del sito internazionale di Scratch, aperti a nuove avventure. La novità sarà un laboratorio Parentdojo dedicato esclusivamente ai genitori, anche loro principianti, che abbiano sentito parlare di Scratch dai figli, o li abbiano visti all’opera davanti ai computer per muovere i personaggi attraverso i vari blocchi, anche una sola volta. In questo caso non interagiranno con i loro figli, ma i loro mentor, saranno dei Ninja, così sono chiamati i partecipanti ai coderdojo, che sono diventati a loro volto dei facilitatori. A coderdojo Roma li chiamano minimentor, hanno 13 o 14 anni, e sono in grado di seguire chi vuole sperimentarsi con le tecnologie, facendo prendere confidenza con uno strumento sconosciuto, sono mentor in erba attivi già da qualche tempo nelle diverse sessioni, che in questa occasione accompagneranno gli adulti all’uso di Scratch, aiutandoli a esprimere creatività. Uno degli obiettivi di questa sessione per genitori è introdurli alla conoscenza delle tecnologie che i loro figli frequentano, per poi giocare con loro partecipando allo sviluppo della loro creatività anche nell’ambito della programmazione.
La rete di sostegno
Una pratica di grande attualità, in varie parti del mondo nascono network di genitori che si confrontano costantemente con il cambiamento della scuola, per rafforzare le competenze richieste ai loro figli. Il gigante dei media statunitensi NBS sta raccogliendo in eventi live, da guardare in streaming, le esperienze, gli strumenti, le risorse da condividere proprio tra i genitori, in un sito ParentToolkit con lo slogan: “It takes every one”. Sono gli esperti, i rappresentanti istituzionali dell’Education a sostenere che: “Gli studenti raggiungono il loro pieno potenziale quando hanno una forte rete di sostegno. Dai genitori, i familiari, gli educatori e i leader delle comunità, tutti sono necessari”. La comunità di Coderdojo Roma, chiama in quest’occasione anche insegnanti ed educatori, anche senza esperienza di Scratch o della programmazione in generale, che saranno aiutati da mentor, a loro volta insegnanti, che hanno già maturato esperienza nel TeacherDojoRoma, che li guideranno e potranno condividere il lavoro che portano avanti nelle loro classi. A tutti questi appuntamenti ci si può iscrivere gratuitamente seguendo le indicazioni nel sito Coderdojo Roma.
Scratch e Storytelling
E’ interessante che tanti laboratori siano legati dal filo rosso dello storytelling, della narrazione di una storia, di un momento della giornata, nel raccontare se stessi. La possibilità di utilizzare Scratch per esercitarsi con la pratica del racconto, la dice lunga su ciò che si sta facendo nei coderdojo italiani e in quelli internazionali. Fa capire perché dal 2008, il MIT ha creato quest’occasione, lo Scratch Day, per rendere consapevoli tutte le persone coinvolte nel processo educativo, bambini e adulti, delle competenze diventate chiave per vivere in maniera evolutiva il presente e seminare buone pratiche per il futuro. Parole come Scratch o coderdojo sono familiari a molti, ma ancora misteriose per altri, toccano punti importanti proprio dell’apprendimento, della conoscenza, della bellezza e utilità di stimolare il processo creativo. Su come Scratch renda chi lo usa “fluente” nel mettere insieme creatività e utilizzo delle tecnologie, lo racconta il papà di Scratch Mitch Resnick che dirige il Lifelong Kindergarten group al MIT Media Lab, nel suo TED Talk, dove esprime con apparente semplicità concetti illuminanti. Una motivazione di più per i mentor e soprattutto per coloro che si assumono la responsabilità di essere punto di riferimento di un coderdojo in particolare, che lavorando in contato costante con altri responsabili, mentor, docenti, tra loro rafforzano competenze, bisogni e sensibilità rispetto al cambiamento, e al fatto di dare ai bambini maggiori strumenti per crescere in un momento di grandi dinamismi. Non a caso è lo storytelling che fa da trait d’union di questi laboratori per bambini, adolescenti, insegnanti, genitori, tutti di diverse età, poiché raccontare è un metodo interdisciplinare per addestrarsi a mettere in ordine i pensieri, prepararsi a esprimerli, a confrontarsi con i propri compagni di avventura (peer to peer), valutare insieme senza lo stress del voto o del giudizio inesorabile, confrontarsi, parlare addirittura in pubblico. E si arriva sino a sperimentarsi, esprimendosi attraverso un computer o un ipad o tablet, per creare qualcosa di originale, assolutamente partecipato nel processo di realizzazione, con la consapevolezza della libertà e dei propri limiti.
Imparare ad imparare
In un libro, diventato ormai un classico negli Stati Uniti, The One World Schoolhouse, Salman Khan il geniale inventore della Khan Academy, scriveva che: “Non possiamo prevedere di quali saperi avranno bisogno gli scolari di oggi tra 30 anni; quindi non è importante ciò che gli insegniamo, ma il come”. L’idea d’imparare ad imparare, learning to learn, una delle otto competenze chiave indicate da ormai dieci anni dal Parlamento Europeo per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, cioè sviluppare la capacità d’imparare in autonomia, è praticata certamente nei luoghi informali dell’apprendimento, come un coderdojo, o un FabLab. Molto di più che nelle scuole, dove gli insegnanti s’impegnano anche per questo, con tutti i limiti organizzativi, dei programmi scolastici, delle strutture, delle varie resistenze. Costruire il terreno fertile affinché si riesca giocando a essere “fluenti”, con le tecnologie, con la didattica innovativa, in armonia con il cambiamento, è un importantissimo lavoro. Per creare queste condizioni, sono tanti i soggetti da coinvolgere, gli adulti con i bambini, le università con gli educatori della scuola primaria, cittadini attivi coinvolti nella vita dei più giovani, e con la possibilità d’imparare anche loro. Per averne un assaggio si può sabato 14 maggio partecipare a un laboratorio dello Scratch Day, a grandi e piccini, i coderdojo ricordano di portare la passione, la voglia di giocare e la merenda. Assolutamente da condividere, come ogni cosa.