Arvind Gupta realizza giocattoli scientifici partendo da materiali di scarto come fiammiferi, cannucce e camere d’aria. I suoi giochi educativi sono stati adottati in 1.500 scuole dell’India
Arvind Gupta era un ingegnere che costruiva camion. Un giorno ha deciso di lasciare il lavoro per prendere parte al programma per diffondere l’educazione scientifica tra i bambini dei villaggi indiani ed ha cominciato a costruire giocattoli educativi da materiali di scarto. I suoi metodi divertenti, i suoi giocattoli semplici, ma efficaci per spiegare i principi della fisica e della geometria, sono stati adottati in tantissime scuole, e tutti possono scoprirli attraverso i tutorial che Gupta carica sul suo sito. Nel TED Talk seguente, Arvind Gupta racconta la sua storia e mostra quanti giocattoli scientifici si possono costruire partendo da fiammiferi e cannucce. Sotto al video, la trascrizione del suo talk.
Insegnare le scienze nei villaggi
Sono 30 anni che costruisco giocattoli. All’inizio degli anni ’70 frequentavo il college. Un periodo di grandi fermenti. Fermenti di tipo politico, per così dire, studenti per le strade di Parigi che si ribellavano alle autorità. L’America era scossa dal movimento contro la guerra nel Vietnam a da quello per i Diritti Civili. In India c’era il movimento dei Naxaliti, il movimento dei contadini. Ma sapete, quando ci sono agitazioni nella società si crea una grande quantità di energia. Il Movimento Nazionale Indiano ne è un esempio. Molte persone lasciarono buoni posti di lavoro per entrare nel Movimento Nazionale. Ora all’inizio degli anni ’70 uno dei programmi più importanti in Indiaera la diffusione dell’insegnamento delle scienze nelle scuole dei villaggi. C’era una persona, Anil Sadgopal, che ottenne un dottorato al Caltech e andò a lavorare come biologo molecolare presso un istituto di ricerca all’avanguardia, il TIFR. All’età di 31 anni si accorse che la ricerca del suo istituto era dissociata dalla vita delle persone comuni. E allora inventò e lanciò un programma di educazione scientifica per i villaggi. Molti trassero ispirazione da questo progetto. Lo slogan di quegli anni recitava “Va’ incontro alla gente. Vivi con loro, amali. Parti da ciò che conoscono. Costruisci su ciò che hanno.” Queste erano le idee ispiratrici.
Dai camion all’educazione scientifica
Beh, ho preso un anno di aspettativa. Lavoravo alla Telco vicino a Pune, costruivamo camion per la TATA. Ci ho lavorato due anni, e mi sono reso conto che non ero nato per quello. Spesso una persona non sa cosa vuol fare, ma è sufficiente sapere cosa non si vuole fare. Dunque presi l’aspettativa e partecipai a questo programma di educazione scientifica. E’ stata una svolta. Era un villaggio molto piccolo — un mercatino settimanale dove la gente, un giorno alla settimana, poteva fare acquisti. Mi sono detto: “Mi fermerò qui per un anno”. Dunque comprai una unità di ogni articolo in vendita al mercato. E trovai ad esempio questa gomma nera. E’ il tubicino di una pompa da bicicletta. Serve per gonfiare le ruote della bicicletta. E alcuni di questi modelli — dunque prendi un pezzetto del tubicino, ci infili un paio di fiammiferi e ottieni un giunto flessibile. Colleghi i tubicini. Cominci con la spiegazione degli angoli — angoli acuti, retti, ottusi, angoli piani. Basta accoppiarli. Se ne unisci tre formi un triangolo. Con quattro ottieni un quadrato, e poi un pentagono, un esagono, puoi fare tutti questi poligoni. E hanno tutti delle proprietà fantastiche. Se prendi un esagono, per esempio, lo puoi far diventare come un’ameba che cambia sempre forma. Se togli questo diventa un rettangolo. Se lo spingi di lato ottieni un parallelogramma. Ma è molto instabile. Prendi ad esempio un pentagono, togli questo pezzetto e diventa un trapezio a forma di barca. Spingi qui e hai la forma di una casa. E poi un triangolo isoscele — anch’esso instabile. Questo quadrato sembra molto robusto. Ma spingetelo lievemente e diventa un rombo. A forma di aquilone. Ma se date un triangolo a un bambino, beh, non potrà modificarlo. Perché usare dei triangoli? Perché sono gli unici ad avere una struttura rigida. Con dei quadrati non possiamo costruire un ponte, perché se ci passa sopra un treno lo farebbe ballare. La gente comune lo sa, perché se andate in un villaggio indiano magari non avranno studiato ingegneria, ma nessuno costruirebbe un tetto in questo modo. Perché se ci mettete sopra le tegole il tetto crollerà. I tetti hanno sempre una forma triangolare. Stiamo parlando di scienza popolare. Dunque questo accadeva nel 1978. Ero un giovane ingegnere di 24 anni. E pensavo che questo era molto più divertente che costruire camion.
I bambini hanno voglia di costruire
Bene, fin da allora mi sentivo un privilegiato per aver visitato più di 2000 scuole nel mio paese — scuole di villaggio, scuole statali, municipali, o scuole di eccellenza — Ho ricevuto inviti dalla maggior parte delle scuole. E ogni volta vedo una luce negli occhi dei bambini. Vedo speranza. Vedo felicità nei loro volti. I bambini hanno voglia di fare, di costruire. E ora questo, noi costruiamo tantissime pompe. Questa è una piccola pompa che può servire a gonfiare un palloncino. E’ una vera pompa. E il nostro slogan dice che la cosa migliore che un bimbo possa fare con un giocattolo è romperlo.
Molti giocattoli della nostra tradizione racchiudono principi scientifici.
Se fate girare velocemente qualcosa, questa tende a schizzar via. Se lo faccio con entrambe le mani, guardate come si muove il Sig. Ominovolante. Giusto. Questo giocattolo è fatto di carta. E’ incredibile. Contiene quattro immagini.Immagini di insetti, rane, serpenti, aquile, farfalle, rane, serpenti, aquile. Lo potete fare facilmente — è stato sviluppato da un matematico di Harvard nel 1928, Arthur Stone, e descritto da Martin Gardner in molti dei suoi libri. Ma è un gran divertimento per i bambini. In soli tre minuti, basta piegare la carta. E le potenziali applicazioni hanno il solo limite dell’immaginazione. Con un foglio di carta più piccolo farete un flexagono più piccolo. Con un foglio più grande un flexagono più grande.
100 mila bambini imparano le scienze così
La scienza non appartiene solo ai ricchi. In una nazione democratica la scienza deve arrivare ai bambini più oppressi, più emarginati. Abbiamo cominciato con 16 scuole ed ora stiamo a 1.500 scuole statali. Più di 100.000 bambini imparano le scienze in questo modo. E stiamo solo cercando delle possibilità. Guardate, questo è tetrapak — materiali orribili dal punto di visto dell’ambiente. Sei strati di cui tre di plastica e alluminio — sigillati insieme. Proprio fusi, è impossibile separarli. Ora potete usarli per creare una piccola rete così e piegarli e unirli in modo da formare un icosaedro. In questo modo dei rifiuti che potrebbero soffocare gli uccelli marini possono essere convertiti in qualcosa di molto gioioso — tutti i solidi platonici possono farsi con questa roba. Prima di proseguire vorrei condividere con voi qualcos’altro. Questa è una lavagna tattile per per bambini ciechi. Sulla superficie ci sono delle strisce di velcro, e questa è la penna per scrivere,praticamente una bobina. Proprio come la lenza, quella da pesca. E poi c’è questa lana. Se giro la manovella, la lana entra dentro [alla bobina]. E un bambino cieco può disegnare in questo modo. La lana si attacca al velcro. Nel nostro paese ci sono 12 milioni di bambini ciechi che vivono in un mondo buio. E questo può essere per loro una gran compagnia. Non è coperto da brevetto. Lo possono costruire tutti.