Il progetto promosso da Ubi Banca, WeSchool e l’Usr della Lombardia, ha lo scopo di rendere consapevole e sostenibile il futuro lavorativo dei ragazzi
Un futuro professionale più consapevole e soprattutto sostenibile. E’ l’idea dietro a Futurità, il progetto promosso da Ubi Banca, WeSchool e l’Usr della Lombardia, che parte solo nelle province di Bergamo e Brescia ma che è destinato, almeno nell’idea di chi lo ha pensato e organizzato, ad espandersi in tutte le province italiane.
Al centro di Futurità ci sono due assi portanti: gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e la salvaguardia dell’ambiente e l’orientamento scolastico, vecchio tallone d’Achille del nostro Paese, che porta spesso e volentieri i ragazzi lontano da competenze richieste dal mondo del lavoro una volta terminati gli studi.
Per comprendere al meglio il progetto, Startup Italia ha fatto una chiacchierata con Letizia Sbarbaro, Marketing Specialist di WeSchool.
Com’è nata l’idea di Futurità?
L’idea di Futurità nasce perché siamo immersi nella quarta rivoluzione industriale e nell’Information Age e secondo noi è importante che uno studente che sta per affrontare la maturità sappia cosa significa parlare di sostenibilità in modo nuovo, a 360 gradi, anche rispetto al mondo digitale e alle nuove professioni.
Per questo noi promotori del progetto – e cioè UBI Banca, WeSchool e Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia – siamo partiti dalla domanda “Cos’è la sostenibilità… per un ragazzo che adesso ha 16 anni?”.
I problemi ambientali sono ovviamente importantissimi, ma “sostenibilità” non è solo questo: è gender parity, è responsabilità nel trattamento dei dati degli utenti online, è sostenibilità economica e molto altro. Gli studenti di oggi sono quelli della generazione Z, cresciuti a pane, mobile gaming e Instagram e stories e per questo volevamo parlare di temi che li riguardano da vicino e che non sono normalmente trattati nei programmi scolastici: partendo dall’Agenda 2030 dell’ONU e dalla sostenibilità ambientale, parliamo di privacy, dati sui social, smart mobility e le
nuove professioni digitali.
Come funziona il progetto in concreto?
Il progetto si divide in 3 moduli, ognuno dei quali affronta tematiche diverse con un approccio blended, ovvero con parte in aula da fare insieme al docente e parti da fare online a casa. Nel primo modulo viene introdotta la sostenibilità in termini di sostenibilità ambientale e sostenibilità dei dati, quindi rispetto della privacy degli utenti e trattamento responsabile dei loro dati, il tutto partendo da tematiche vicine al mondo degli studenti di oggi, come la smart mobility, FaceApp, il 5G ecc. Nel secondo modulo gli studenti vedranno delle video interviste a professionisti come il welfare manager o il digital transformation manager, per aiutarli a conoscere le professioni del
domani. Nel terzo modulo invece faranno un vero e proprio gioco di ruolo, in cui gli studenti dovranno immedesimarsi nel fondatore di un social network (non facciamo nomi!) e dovranno cercare di trovare un equilibrio tra i guadagni della propria impresa e il rispetto della privacy dei propri utenti. Perché il problema è proprio questo: se i social network sono gratuiti, da dove arriva il loro guadagno? Parafrasando un famoso film abbiamo chiamato questo modulo… “Una settimana da CEO”! 🙂
Futurità è un progetto da sviluppare nelle province di Bergamo e Brescia. Si prevede di
estenderlo in altre province?
Assolutamente sì, il progetto al momento è per le scuole delle province di Bergamo e Brescia, ma vorremmo iniziare l’anno scolastico 2020/2021 proponendo Futurità a tutte le scuole superiori d’Italia. Abbiamo iniziato con un pilota su queste due province per rodare e migliorare con docenti e studenti i contenuti, l’App e le attività online, ma l’aspirazione di Futurità è assolutamente nazionale.
Quali sono, secondo voi, i principali problemi relativi all’orientamento universitario?
L’orientamento è fondamentale, e per questo abbiamo pensato di aiutare i docenti a raccontare ai loro ragazzi quali sono le professioni del futuro. Molto spesso siamo ancora fermi a un concetto statico di professioni: l’avvocato, il medico, l’ingegnere. Sono professioni importantissime, ma è altrettanto importante raccontare ad un 17enne cosa sono l’intelligenza artificiale, l’economia circolare e il coding. Spesso ci diciamo che le professioni del futuro non
esistono ancora. Talvolta però è difficile orientare i ragazzi verso le professioni che ormai sono il presente. Chi è il Digital Transformation Manager? Che cosa fa nel concreto? Che Università devo scegliere se voglio fare questa professione? Anche per questo in Futurità abbiamo dedicato un intero modulo all’orientamento verso le nuove
professioni legate alla sostenibilità: non solo il Digital Transformation Manager ma anche il Welfare manager, il Data-risk manager e l’Energy Manager.