Utilizzando una metodologia human-centered è possibile personalizzare le esperienze delle persone in base ai loro bisogni. StartupItalia! ha intervistato il Founder Emanuel Ingrao
I quartieri e le città migliorano sì grazie agli spazi, ma è (o dovrebbe essere) la persona la protagonista in qualsiasi opera di riqualificazione. Una giovanissima società di consulenza, la startup Shifton fondata a Milano da Emanuel Ingrao, è nata proprio per cercare di offrire a grandi organizzazioni “lenti” in grado di leggere e interpretare i bisogni degli utenti: un RSA, una scuola o spazi urbani più complessi. “I luoghi devono essere ingaggianti per le persone – spiega il Founder Ingrao a StartupItalia! – e lo stesso spazio non può accogliere un cittadino allo stesso modo: l’esperienza di una persona che va a fare un prelievo del sangue in ospedale non dovrebbe mai essere la stessa di chi deve iniziare una chemioterapia. Questi momenti richiedono attenzioni e tatto diversi”.
Che cos’è il service design
“We put the people first”, recita il claim di Shifton. “Quando lavoriamo ad una progettazione di un nuovo servizio iniziamo sempre dalla comprensione dell’individuo che dovrà poi utilizzarlo: i suoi bisogni, le sue motivazioni, il suo stato di salute, le sue fragilità sono il punto di partenza per progettare”. Il Founder Emanuel Ingrao introduce così un settore di business che, secondo il Design Economy Report citato dalla startup, ha generato in Gran Bretagna un valore lordo aggiunto di oltre 85 miliardi di sterline per le aziende. Il contributo del service design, ad esempio, in un ospedale potrebbe essere così riassunto: “Immaginiamo una persona che ci entra in una determinata condizione di salute: il nostro lavoro permetterà all’azienda di saperlo accogliere al meglio perché già conosce e intuisce il suo umore, i suoi bisogni e le sue ansie”.
Quartiere Adriano
A neanche un anno dalla sua fondazione, la startup è composta da esperti senior nel campo del design, dell’impatto sociale e della business innovation. Tra i committenti che si sono affidati a queste professionalità c’è anche l’Adriano Community Center, l’intervento che Proges sta avviando all’interno dell’omonimo quartiere milanese per riempire 11mila metri quadri di spazi con servizi come RSA, social housing, auditorium e aree verdi. Lo scenario va descritto ancora con le parole di Emanuel Ingrao: “Siamo nella periferia nord est del capoluogo lombardo, un’area in forte riqualifica: qui il nostro progetto mira a rendere aperto al quartiere e alla cittadinanza la prossima Residenza Sanitaria Assistenziale che sorgerà nei prossimi anni”.