Panakès Partners e Innogest investono nella startup di Napoli che sviluppa soluzioni nel trattamento dei tumori
Seventeen, startup di Napoli che sviluppa soluzioni nel settore medtech dell’oncologia interventistica, ha chiuso un round d’investimento da 4.2 milioni di euro. A guidare il round, Panakès Partners e Innogest. Seventeen ha sviluppato un innovativo sistema per assicurare il trattamento di alcuni tumori solidi non operabili o ad alta incidenza di recidiva dopo l’intervento chirurgico. Questa tecnologia permette di distruggere la massa tumorale attraverso l’iniezione di un gel biocompatibile caricato con particelle radioattive in grado di massimizzare l’effetto radioterapico, riducendone al tempo stesso gli effetti collaterali.
Alla guida della startup c’è Francesco Izzo, ricercatore, medico chirurgo dell’Istituto Pascale, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Addominale a indirizzo Epatobiliare dell’Istituto Tumori di Napoli e Principal Investigator (ricercatore primo) della nuova metodologia. Izzo ha già condotto negli ultimi anni la sperimentazione propedeutica alla marcatura CE del dispositivo medico. Il nuovo finanziamento permetterà di finalizzare ulteriormente lo sviluppo e la fase di validazione clinica.
Un team con esperienza internazionale
L’arrivo di Panakès Partners e Innogest permetterà a Francesco Izzo di essere affiancato da un team che vanta esperienza internazionale nel settore dell’oncologia e della ricerca clinica: Massimo Romanelli (ex Oncology Division, manager dei prodotti AngioDynamics in Italia) sarà il COO della società, mentre Lucio Fumi (ex Director, Interventional Oncology BTG e Terumo) sarà presidente del consiglio di amministrazione. Laura Iris Ferro (fondatrice e ex-CEO di Gentium) sarà consigliere indipendente della società.
Risorse per portare il prodotto sul mercato
«Inizia una nuova fase per Seventeen – ha dichiarato proprio Francesco Izzo – con il principale prodotto vicino alla marchiatura CE servivano ulteriori risorse e competenze per portare il prodotto sul mercato. Con questa operazione sono molto fiducioso di aver aiutato la società a dotarsi degli strumenti necessari per il successo e poiché la metodologia che abbiamo messo a punto permette di intervenire su un gran numero di pazienti, ad oggi non trattabili, mi auguro di vedere presto il prodotto in commercio».
Tecnologia potenzialmente risolutiva
Soddisfazione è stata espressa anche da Diana Saraceni, co-founder e General Partner di Panakès. «Il segmento dell’oncologia interventistica è uno dei principali target del nostro fondo. Siamo fieri – ha detto – di aver investito in un progetto ambizioso e promettente come quello di Seventeen. La società porterà a breve sul mercato uno strumento medicale per il trattamento di alcuni tumori solidi altrimenti non operabili o ad alta incidenza di recidiva locale. Seventeen – ha aggiunto – pur essendo solo in fase di startup, ha già riscontrato interesse di alcune società del settore molto acquisitive. Oltre all’indiscutibile interesse finanziario dell’operazione, c’è anche un aspetto etico che ci ha ulteriormente motivato».
Claudio Rumazza, partner di Innogest, ha parlato di Seventeen come di «una startup di indiscutibile valore. La società ha sviluppato una tecnologia potenzialmente risolutiva per i pazienti affetti da alcuni tipi di tumori per i quali oggi non esistono valide opzioni terapeutiche. I risultati ottenuti fino ad ora ci hanno impressionato e il pool di competenze presente in azienda, insieme alle ulteriori professionalità che la società sarà in grado di attrarre grazie al nostro supporto, posizionano Seventeen in modo ottimale per affermare questa tecnologia innovativa».