Lo studio, realizzato incrociando dati e analisi di Mind The Bridge e CrunchBase, è stato presentato allo European Innovation Day, l’evento che mette insieme investitori e startup a Mountain View. Delle 5.925 operazioni di exit analizzate dal 2012 a oggi, 4.480 sono state realizzate da aziende Usa
Aziende Usa senza rivali nelle acquisizioni di startup: battono l’Europa 4 a 1. Questo è il divario che emerge dal report, “Startup Transatlantic M&As. US vs EU”. Lo studio, realizzato incrociando dati e analisi di Mind The Bridge e CrunchBase, è stato presentato ieri allo European Innovation Day, l’evento che mette insieme investitori e startup a Mountain View: «È opinione diffusa che le acquisizioni hanno giocato un ruolo centrale nel successo della Silicon Valley e che comprare startup è il modo più veloce di abbracciare la disruption e continuare a innovare. Lo scopo del report è di dimostrare se questo corrisponde al vero» spiega Alberto Onetti, presidente di Mind the Bridge, organizzatore dell’evento.
Circa 6mila exit analizzate dal 2012
Lo studio analizza le acquisizioni effettuate da società americane ed europee dal 2012 a oggi. Delle circa 5.925 operazioni di exit analizzate, ben 4.480 (l’82%) sono state realizzate da aziende americane che hanno investito 504 miliardi di dollari. Solo in Silicon Valley sono avvenute 1.264 trattative per un valore di 118 miliardi. Il vecchio continente segue con 1.045 deal, il 18% del totale per un volume di spesa di 57 miliardi. L’Europa dietro anche nel valore medio dell’acquisizione: 110 milioni vengono spesi in media da un’azienda americana per comprare una startup, contro i 60 milioni investiti da società europee.
Gli americani comprano in casa
Il report svela le abitudini delle aziende che acquistano startup. Le americane preferiscono comprare in casa, succede per circa l’80% dei casi per un investimento di 404 miliardi, mentre 99 miliardi sono stati spesi per startup europee. La percentuale è più bassa in Europa che guarda più al di là del suo naso: il 68% delle acquisizioni hanno come protagoniste imprese del continente. In totale il volume di spesa raggiunge i 23 miliardi, contro i 34 investiti per comprare startup americane.
In Usa i 15 compratori top
Lo strapotere americano emerge anche nell’analisi delle exit che vedono come protagoniste startup europee. Le aziende americane ne hanno acquistate ben 562 (il 44%), mentre 709 sono state comprate da società con sede in Europa. Non sorprende quindi che nella classifica dei compratori di startup i primi 15 posizionati sono tutte multinazionali americane, 11 delle quali situate in Silicon Valley. I nomi appartengono ai soliti noti con ben poche sorprese: Google, Yahoo!, Apple, Cisco, Ibm, Facebook, Microsoft, Oracle, Twitter, Amazon, Salesforce, Dropbox, Groupon, Intel, Intuit. In genere le americane hanno comprato startup sei volte in più delle aziende europee più attive nelle acquisizioni.
Dopo gli Usa c’è l’UK
Il secondo Paese in classifica per numero di acquisizioni è la Gran Bretagna, è anche questa non è una sorpresa: 532 operazioni sono partite dall’ecosistema britannico, 9 volte in meno di quello che accade in Usa. UK ha comprato più startup di Germania, Francia, Benelux, Spagna e Italia, messe insieme. Segue la Germania con 166, Francia (129), Paesi Bassi (76), Spagna (62), Svezia (57), Irlanda (49). Nona l’Italia (41) che precede la Danimarca che chiude le 10 prime posizioni. I 15 compratori top in Europa? Sap, Nokia, Covidien, Spotify, Wolters Kluwer, Dentsu Aegis Network, Monitise, AstraZeneca, Ericcson, Treatwell, Just Eat, Dassault Systems, ARM, Shire e Zalando. Cinque di queste sono fondate nel nuovo millennio, le aziende della new economy sembrano più inclini all’acquisto di business innovativi. Ma poco ancora è stato fatto. Per avere un dato di raffronto, solo Google ha acquistato più startup di quelle comprate dalle quindici europee più attive.
Il bilancio tra vendite e acquisti
Il report introduce un nuovo metro di giudizio che tiene conto del rapporto tra vendite e acquisizioni negli ecosistemi oggetto dell’analisi. Mentre gli Usa mostrano un certo equilibrio con uno 0.95%, un bilancio positivo tra vendite (exit) e operazioni di acquisizione, l’Europa ne presenta uno negativo (1.2), situazione ancora più evidente in ecosistemi giovani come Spagna, Benelux e la stessa Italia. Quanto alle singole città, New York, Los Angeles, Boston sono più portate a comprare startup che a venderle. Situazione contraria a San Francisco, Seattle e Palo Alto. Qui puoi scaricare e leggere il report completo.