Altri 50 milioni di dollari da un round di serie C guidato da Spark Capital per la piattaforma spin-off di Twitter: la dimostrazione che la qualità in rete funziona
Altri 50 milioni investiti su Medium, la piattaforma di long-form journalism che continua a crescere. In tutto fino ad ora il sito ha ricevuto 132 milioni di dollari da 21 investitori. Il primo round nel 2014 aveva portato nella società di San Francisco 25 milioni. Il round di serie C che ha finalizzato quest’ultimo investimento è stato guidato da Spark Capital. L’annuncio è arrivato proprio con un post su Medium a firma del suo fondatore, Ev Williams. Medium è stata lanciata nell’agosto del 2012 e si è presentata come una sorta di spin-off di Twitter che Williams aveva contribuito a creare. Ovviamente senza il limite dei 140 caratteri. Ma cosa la rende oggi un sito di successo sui cui si continua ad investire?
Il segreto di Medium: valorizzare la buona lettura
Più che puntare sulla quantità di click che un post è in grado di raccogliere, Medium ha scelto di valorizzare la buona lettura. In questo modo, ha selezionato i suoi autori. La sua cifra distintiva è l’approfondimento. Ogni utente può scrivere o leggere entrando con un suo account Facebook, Twitter o Google.
Così i frequentatori della piattaforma sono cresciuti fino a 30 milioni e hanno dimostrato che se il contenuto merita, si riesce a stare su una pagina web anche per 7 minuti. L’interfaccia molto curata ma non modificabile aiuta i contenuti, già di qualità, a risultare più gradevoli anche da un punto di vista estetico. Il segreto, però, non è offrire un layout bello di per sé, ma mettere a disposizione dell’utente un formato di essenzialità che lascia spazio al godimento assoluto del contenuto, senza distrazioni visive.
Nessun limite alla creatività degli storyteller
L’assenza di limiti nelle dimensioni di un post e la possibilità di raggiungere potenzialmente chiunque ha fatto di Medium anche una piattaforma ambiziosa. Nel senso che permette a chiunque di mettersi alla prova su progetti che prima non avrebbe avuto il coraggio di affrontare. Appena creato un account, l’utente è invitato a “creare una nuova storia”: documentari multimediali, resoconti scritti e fotografici di lunghi viaggi, racconti e opinioni di largo respiro. I commenti e le reazioni degli utenti rimangono fondamentali come in ogni spazio di condivisione esistente.
Ma qui tutto serve a confrontarsi e ad allargare gli orizzonti di quello che viene scritto e offerto alla community. Medium dà anche la possibilità di creare delle “Collections” o di andare alla ricerca di quelle già esistenti. Lo scopo è inserire all’interno di questi album tematici gli articoli su uno stesso argomento e raccoglierli per permettere poi di proporre agli utenti i contenuti che potrebbero essere più interessanti in base al loro profilo.
Una piattaforma social senza tempo
Kevin Thau, il partner di Spark che ha gestito l’ultimo investimento su Medium, ha elencato in un post le ragioni che rendono questa piattaforma diversa dagli altri social network. Prima su tutti l’atemporalità: se Snapchat dà spazio a contenuti effimeri e forse anche un po’ impulsivi, Medium stimola la riflessione. La frequenza della pubblicazioni passa in secondo piano, proprio perché lo scopo è quello di scrivere solo quando si ha qualcosa che valga la pena comunicare, in qualsiasi formato.