I ragazzi della 1A dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce hanno chiuso la campagna di crowdfunding per finanziare un centro d’ascolto digitale anti bullismo
I ragazzi della 1A dell’Istituto Galilei Costa di Lecce ce l’hanno fatta. Anzi, MaBasta! ce l’ha fatta, il “Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti” creato da questa classe per fare qualcosa di concreto contro il bullismo. MaBasta! aveva aperto lo scorso giugno una campagna di crowdfunding su Eppela per raccogliere fondi con l’intenzione di aprire centri di ascolto digitali in sostegno delle vittime di bullismo. Il 26 luglio la campagna ha raggiunto la cifra di 2.738 euro ed ha avuto un sostegno di 2.500 euro da parte di Fastweb, sfondando così l’obiettivo iniziale di 5 mila euro e arrivando a 5.238 euro. Il finanziamento di Fastweb è stata possibile grazie al progetto FastUp School di cui vi avevamo parlato qui: un accordo tra la compagnia di telecomunicazioni e il ministero dell’Istruzione a supporto delle campagne di crowdfunding avviate dalle scuole. Secondo questo protocollo, Fastweb si è impegnato a sostenere le campagne che avrebbero raggiunto almeno metà obiettivo coprendo i fondi mancanti.
Il progetto Your D.A.D. – Digital Antibullying Desk
Il centro di ascolto digitale che i ragazzi del Galile-Costa vogliono realizzare si chiama “Your D.A.D. – Digital Antibullying Desk”. L’idea è che chi ha bisogno di aiuto si sente più a proprio agio usando la tecnologia: per questo è stato pensato a un Centro di ascolto digitale anti cyberbullismo e bullismo, attraverso il quale tutti i ragazzi (vittime, bulli, ma anche spettatori) possano raccontare liberamente le diverse situazioni che vivono o a cui assistono. Dall’altra parte dello schermo ci saranno direttamente i ragazzi di MaBasta assistiti da esperti e psicologi. I ragazzi puntano ad aprire il servizio di ascolto anche agli adulti. I 5 mila euro per il progetto saranno usati in questo modo: 3 mila euro serviranno per implementare la piattaforma informatica che sarà predisposta sia a ricevere ogni genere di segnalazione di cyberbullismo, sia a gestire queste segnalazioni. Due mila euro, invece, saranno dedicate alla formazione sia tecnica per usare la piattaforma, sia “sociale” da parte di psicologi, pedagogisti, giuristi e forze dell’ordine.
Il movimento Ma Basta
“MaBasta – si legge nella descrizione del progetto su Eppela – ha un obiettivo tanto semplice da esporre quanto ambizioso e complesso da risolvere, ossia mettere fine al cyberbullismo. E’ forse la prima associazione informale contro il cyberbullismo e bullismo che si muove dal basso, anzi dal bassissimo, visto che abbiamo 14-15 anni”. I ragazzi stanno organizzando anche alcune iniziative collaterali alla creazione del centro di ascolto: innanzitutto un “esercito di bulliziotti”, come li chiamano oro, che dal nuovo anno scolastico 2016/17, diventerà operativo. I ragazzi stanno sensibilizzando tutte le classi a individuare degli studenti che saranno dei punti di riferimento per la comunità scolastica e dovranno mettere in luce tutti gli episodi, anche quelli più piccoli, di billismo. Un’altra iniziativa è la creazione di una “Bullibox” in ogni scuola, cioè un’urna nella quale le vittime e gli spettatori possono segnalare anche anonimamente degli episodi riconducibili al cyberbullismo e al bullismo.