L’esperienza dell’Università Luiss che dal giorno successivo all’attuazione del DCPM non si è mai fermata e grazie alla piattaforma Cisco Webex ha dato l’opportunità a studenti e docenti di proseguire tutta l’attività didattica
3.000 classi, oltre 20 milioni di connessioni, 500 docenti coinvolti e oltre 7mila studenti collegati per un totale di 55milioni di ore di collegamento. Questi alcuni dei numeri delle attività online che l’Università Luiss-Guido Carli ha messo in piedi dal giorno successivo alla attuazione del DCPM grazie alla piattaforma Cisco Webex. L’ateneo infatti ha deciso di cogliere subito questa sfida ed è proprio di sfide che abbiamo parlato con il Direttore Generale dell’Ateneo Luiss – Guido Carli, Giovanni Lo Storto.
“Sono numeri che dichiarano un’altra dimensione, se pensiamo che in solo poche settimane è successo tutto questo. Solo qualche settimana fa questi numeri sarebbero sembrati fantascienza.”
Giovanni Lo Storto Direttore Generale dell’Ateneo Luiss – Guido Carli
Tecnicamente, non solo le lezioni ma l’intera attività dell’Ateneo non si è interrotta, ciò grazie all’utilizzo a pieno regime delle numerose funzionalità disponibili con Cisco Webex che hanno agevolato la comunicazione e la continuazione del lavoro tra tutti i collaboratori dell’Ateneo.
Ci siamo fatti raccontare come e con quali mezzi un’università può affrontare un momento così difficile come quello che stiamo vivendo oggi.
“Stiamo sicuramente vivendo momenti molto particolari, di trasformazione e nessuno avrebbe potuto immaginare che avremmo vissuto una così importante rottura rispetto agli schemi a cui eravamo abituati a vivere. È evidente che la prima preoccupazione in questo momento è sanitaria, ma poi c’è quella economica e sociale per quella che sarà la condizione di salute del paese (e dei paesi) successivamente a questa crisi.”
Ed è proprio a partire da questa considerazione che il Direttore Lo Storto ci racconta il principio che li ha guidati: quello di provare a non interrompersi mai per non dover creare nessun momento di sospensione.
“Abbiamo voluto rispondere alla nostra responsabilità nei confronti dei docenti, delle famiglie e soprattutto dei sogni che ciascuno studente ci affida. Ammetto che ci siamo posti il dubbio se chiudere tutto per un paio di giorni e darci il tempo di organizzarci, se procedere con le lezioni registrate al posto che in live, ma alla fine abbiamo deciso, con non poco coraggio, quella che ci è sembrata la scelta più appropriata. Ci siamo affidati alla piattaforma digitale Cisco Webex consentendo agli studenti non solo di seguire i corsi, ma anche di partecipare attivamente grazie agli strumenti di interazione digitale integrati nella piattaforma. I docenti hanno sorprendentemente registrato un coinvolgimento una interazione maggiore delle lezioni in presenza fisica.”
In questo senso è stata una sfida continua – prosegue il Direttore – perché negli ultimi mesi, prima di questi particolarissimi giorni, ci interrogavamo sempre di più sull’intelligenza artificiale e sull’uso sempre più presente della tecnologia, approfondendo anche quello che è il rapporto tra uomo e macchina. Ecco in questi giorni abbiamo avuto come la possibilità di sperimentare sulla nostra pelle. Piuttosto che preoccuparci dell’impatto che il digitale avrebbe avuto nelle università o nelle scuole e quanto queste fossero pronte a utilizzarle, dovevamo agire.”
Parlando si percepisce la grande voglia di coglierla questa sfida e di come in questi momenti la paura deve riuscire a lasciare il passo al coraggio, quello che ci permette di continuare a fare la nostra parte e il nostro mestiere con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.
Questo momento per l’Università può essere considerato uno stress test, l’uomo infatti non deve solo utilizzare la tecnologia ma deve in qualche modo prenderne possesso “I docenti ad esempio – prosegue il Direttore- non devono solo essere veicolo di contenuto ma designer di motivazione e trasformazione”.
Potremmo dire che sono due le grandi sfide che l’uomo deve superare in questi momenti: da una parte c’è quella tecnico/tecnologica e dall’altra quella culturale.
“La sfida tecnica tecnologica offre spunto a quella culturale di trovare gli ostacoli. È questa che dovremmo superare – ci spiega- per evitare il movimento di quelli che mi piace chiamare telavevodettismi. In questi giorni stiamo scrivendo la storia del digitale nel mondo perché nessuno, non solo avrebbe potuto immaginare tutto questo, ma soprattutto nessuno può sapere oggi cosa saremo quando tutto questo sarà finito.”
Le connessioni potrebbero essere più veloci, e sicuramente se oggi tutti fossimo sotto la rete 5g alcuni problemi non ci sarebbero, ma è proprio in queste occasioni che serve il coraggio, la determinazione e la forza di sfidare i limiti in cui la tecnologia oggi ci pone, rispondendo così a quella sfida culturale che è sempre presente e con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente.
“Credo che sia proprio in questi casi che non bisogna arrendersi ma cercare di vincere entrambe le sfide, quella tecnica tecnologica e quella culturale. Vinta la sfida tecnica sicuramente atterreremo da un’altra parte.”
Per riuscire a vincere questa sfida tecnologica l’università Luiss ha scelto al suo fianco un partner tecnologico come Cisco “Stiamo lavorando intensamente in tutto il mondo ed in particolare in Italia, per aiutare a mitigare l’impatto delle misure necessarie a contenere l’emergenza Coronavirus mettendo le nostre tecnologie e le nostre competenze a disposizione delle esigenze delle persone, dei nostri dipendenti, delle aziende. Per noi è una grande soddisfazione avere consentito con la nostra piattaforma di collaborazione Cisco Webex di attivare un servizio che darà continuità didattica a migliaia di studenti in questo periodo” commenta Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia.
E poi ci sono loro, gli studenti, che non solo accolgono questa sfida con determinazione laureandosi anche a km di distanza, all’interno delle loro case, ma non con poca difficoltà devono essere pronti ad affrontare anche la sfida più grande, entrare oggi nel mondo del lavoro.
“Una persona che si laurea oggi – dichiara Giovanni Lo Storto- ha sicuramente la possibilità di essere dentro il cambiamento, di non sentirselo raccontare, ma di viverlo appièno. E allora se ha studiato ciò che più gli piaceva ha sicuramente tutti gli strumenti per far parte di questa trasformazione che non sappiamo oggi con precisione dove ci porterà. I prossimi mesi saranno sicuramente duri, ma questa è proprio una parte della sfida perché spesso dalle occasioni di crisi possono nascere le migliori opportunità.”
Il direttore ci saluta ricordando il lavoro fatto ormai qualche anno fa con Leonardo Previ, portando in Italia il libro Jugaad Innovation. La Jugaad è, in parole semplici, un modo unico e straordinario di pensare e agire per affrontare le difficoltà. È l’arte audace di individuare le opportunità nelle circostanze più avverse e improvvisare con genio e creatività soluzioni usando strumenti semplici. In pratica fare di più con poco ed è forse questa la sfida che oggi tutti (al di là dei nostri ambiti) ci dovremmo porre.