L’ha assemblato con pezzi acquistati in Rete, ed ha stupito tutta la commissione: Giorgio Bortolato, 19 anni, dal liceo scientifico “Giordano Bruno” di Mestre
Da grande vorrebbe fare il pilota e laurearsi in ingegneria aerospaziale. Intanto all’esame di maturità ha portato un micro-satellite in grado di funzionare come uno vero. A stupire i commissari d’esame del liceo scientifico “Giordano Bruno” di Mestre, è stato Giuseppe Bortolato, 19 anni. Un giovane con la testa sulle spalle, una media del nove negli ultimi tre anni e il desiderio di vincere una delle sfide più belle di una vita: coltivare e realizzare un sogno professionale.
Il microsatellite assemblato con i pezzi acquistati in rete
Ha sempre avuto la passione per lo spazio e per il volo: è attratto da tutto ciò che riguarda quel mondo che sta sopra di noi. Ha speso i suoi anni allo scientifico a studiare con serietà, ad impegnarsi per realizzare il suo obiettivo. E non ha perso tempo: ha già fatto le preselezioni a Guidonia per entrare a far parte dell’Aeronautica militare superando anche i test psicofisici. Giuseppe non scherza, fa sul serio. Talmente è convinto di quel che vuol diventare che all’esame di Stato si è presentato davanti alla commissione con un marchingegno grande quanto una scatola di scarpe. Devono averlo guardato con stupore, gli insegnanti, quando lo hanno visto estrarre dallo zaino quello strumento: un micro-satellite in grado di operare come quelli che stanno sopra le nostre teste. Bortolato ha dimostrato alla commissione la possibilità di costruirne uno fai da te: ha comprato i pezzi in Rete, li ha assemblati, ha programmato il tutto per trasmettere il segnale dallo spazio a terra così da fotografare un oggetto anche a 100 chilometri di distanza e trasmettere l’immagine ad un personal computer.
Il precedente coreano
Lo studente di Mestre ha pensato a tutto: ha studiato per mesi come realizzare un micro-satellite, ha pensato alle batterie ricaricabili, ad ogni minimo particolare. Davanti alla commissione d’esame ha presentato il tutto con dovizia di particolari, mostrando sicurezza e competenza: un giovane genio che saprà sicuramente dare vanto al nostro Paese. E’ la prima volta, infatti, che uno studente della scuola secondaria superiore progetta un micro-satellite. In passato si era parlato di un giovane sud-coreano che aveva costruito un satellite fatto in casa con i pezzi di un negozio di elettronica: una piccola scatola di 1000 centimetri cubi di volume e un chilogrammo di peso che era in grado di inviare informazioni sul suo funzionamento ad una stazione. Il coreano aveva persino firmato un contratto con NovaNano, la società tecnologica francese che ha permesso il lancio dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan.
Uno studente modello
Chissà che qualche altra società non si interessi anche al progetto dello studente veneto permettendogli di realizzare un sogno e “buttandolo” nello spazio. Intanto Bortolato si gode la soddisfazione di aver lasciato a bocca aperta i suoi esaminatori: ancora una volta è una scuola a dimostrare una formazione di qualità che può proporre innovazione ed essere in grado di dare ai suoi studenti tutti gli strumenti necessari per guardare al futuro, per mettersi alla prova, per entrare a far parte di coloro che cambieranno il mondo attraverso la tecnologia.