Produrre nuovi veicoli che si guidano da soli, compresi camion e autobus, renderli condivisibili e trasformare ogni casa in una centrale elettrica. L’ambizioso piano del founder di Tesla
Era il 2 agosto del 2006 quando Elon Musk pubblicava un post sul blog del sito di Tesla in cui illustrava il suo piano per l’azienda che stava mettendo in piedi. A quasi dieci anni di distanza, il capo di Tesla fa lo stesso e sul suo sito pubblica il Master Plan, part Deux. Quattro erano gli obiettivi che Musk si era prefissato nel lontano 2006: 1) Creare un’automobile elettrica che sarebbe stata necessariamente costosa; 2) usare i guadagni del primo prodotto per realizzarne uno più grande ma meno caro; 3) produrre una macchina ancora più grande ma che la gente potesse permettersi; 4) assicurare un’alimentazione solare ai veicoli. Di questi obiettivi tre sono stati raggiunti. Tesla ha messo sul mercato Roadster, Model S e Model X, ha diffuso le stazioni di rifornimento e ha avviato l’acquisizione di Solar City. Ora non rimane che realizzare anche l’ultimo sogno per portare davvero alla diffusione di massa il suo Model 3. Per farlo Musk ha deciso di mettere giù di nuovo i suoi intenti, un po’ sotto forma di piano, un po’ sotto forma di storia, un po’ sotto forma di discorso motivazionale.
«L’energia sostenibile non è una cosa solo da hippy»
Musk nel suo post ricorda le difficoltà avute nel lanciare una startup nel settore delle automobili nel 2006, quando tutte le aziende che nascevano erano destinate al fallimento. Lo fece solo con i suoi fondi, quelli che aveva guadagnato con PayPal. Il suo progetto era ancora più ambizioso degli altri perché voleva arrivare a mettere su strada delle macchine che non dipendessero dai combustibili fossili. «Roba per ricchi», dicevano in molti. È proprio per critiche del genere che Elon Musk decise di scrivere il primo piano.
E ora ritorna a farlo per sottolineare la sua convinzione che sia necessario arrivare a un’economia energetica sostenibile «così che possiamo immaginare un futuro con una vita ancora bella. Non è solo una cosa da stupidi e da hippy. È importante per tutti», scrive. Ma vediamo nel dettaglio i punti esposti nel master plan di Tesla.
1. Auto che producono e conservano energia
Per arrivare a un prodotto che abbia un sistema di produzione di energia solare integrata c’è solo una strada secondo Musk: la fusione tra Tesla e Solar City. «Che le due compagnie con origini simili e con gli stessi obiettivi siano ancora separate – scrive Musk – è un incidente della storia». L’unione della batteria Powerwall di Tesla e dell’installazione dei pannelli solari curata da Solar City riuscirà a velocizzare i tempi di realizzazione di un prodotto che funzioni in maniera autonoma su strada secondo Musk.
2. Non solo macchine costose
Fino ad ora Tesla si è concentrata su due segmenti del mercato automobilistico: le berline e i suv. Con il Model 3, un futuro suv compatto e un pickup, l’azienda punta a rispondere alle esigenze di una fetta più ampia di clienti. Inoltre, Tesla sta lavorando alla produzione di camion e autobus che rivoluzionino i settori del trasporto merci e del trasporto passeggeri. L’idea di Musk è quella di ridurre la dimensione dei bus aggiungendo sedili nel corridoio centrale e riducendo il ruolo del guidatore.
3. Nessuno alla guida ma in sicurezza
L’autonomia dei mezzi dai guidatori è il principale dei sogni quasi visionari di Tesla. La crescita della tecnologia dovrebbe dotare tutti i mezzi dell’hardware necessario per guidarsi da soli. Nel suo post Musk mette bene in chiaro i tempi lunghi richiesti dallo sviluppo di questi veicoli, dalla loro verifica su strada e soprattutto dalla loro approvazione in tutto il mondo. Si dice convinto, però, che sia importante cominciare: «Sarebbe moralmente reprensibile ritardare il rilascio per paura della cattiva stampa o per qualche calcolo commerciale di responsabilità legale».
Con queste parole Musk cerca così di allontanare lo spettro dei dubbi sollevati sui suoi prodotti dopo la morte di un pilota alla guida di una Tesla Model S. Il numero uno dell’azienda ci tiene a sottolineare che la sicurezza è messa molto più in pericolo dagli errori umani che dai sistemi automatici: «Noi ci riferiamo al nostro autopilota come una versione beta. Non si tratta, però, del normale senso che si dà a questa espressione. Tuttavia, solo quando l’autopilota sarà dieci volte più sicuro della media dei veicoli negli Stati Uniti elimineremo questa definizione».
4. Guadagnare dalla propria auto grazie al car-sharing
Nel futuro in cui le auto si guidano da sole, Musk vede anche la possibilità per ogni persona in possesso di una Tesla di inserire il suo veicolo in una flotta di car-sharing tramite un’applicazione sullo smartphone. Potrà così guadagnare dalla propria automobile mentre lavora o è in vacanza. Questa prospettiva abbatterebbe i costi di mantenimento dell’automobile e consentirebbe potenzialmente a chiunque di acquistarne una. In media una macchina viene infatti usata dal suo proprietario solo per il 5-10 per cento del tempo. Perché non farne una fonte di guadagno nelle ore in cui dovrebbe solo starsene parcheggiata da qualche parte?