Fra i 30 punti del nuovo documento ce ne sono alcuni che riguardano l’educazione, col monitoraggio della riforma e gli strumenti per costruire una piattaforma dedicata agli animatori digitali
Il governo ha pubblicato il Terzo piano d’azione nazionale per l’open gov e ha lanciato il sito open.gov.it. La bozza, che include una trentina di punti per migliorare nell’arco di quattro anni la trasparenza della pubblica amministrazione italiana e di tutti i suoi organi locali e centrali (ministeri, autorità, Agenzia per l’Italia digitale, regioni e comuni) contiene una serie di progetti dedicati anche scuola. Alcuni già avviati, tutti con nuovi obiettivi da raggiungere entro pochi mesi. Il piano è sotto posto a consultazione pubblica fino al 31 agosto.
Una piattaforma per gli animatori digitali
Per la scuola i punti essenziali sono tre. Il primo riguarda gli animatori digitali introdotti lo scorso autunno. Sono ormai 8.300 professori e da novembre 2015 sono stati coinvolti nell’organizzazione di attività e iniziative legate all’attuazione del Piano Nazionale per la scuola digitale all’interno dei propri istituti. Ora bisogna farne una comunità con la creazione di una piattaforma a loro dedicata “con funzionalità di condivisione di contenuti ed expertise” da settembre, con l’erogazione dei fondi previsti (mille euro a scuola) e con la realizzazione di una “mappatura intelligente delle attività che gli animatori digitali condurranno nel 2017”.
Schoolkit, condividere buone pratiche
Il secondo ricalca il primo ma è più ampio e si rivolge a tutti i docenti: l’obiettivo è infatti costruire “un sistema per raccogliere, valorizzare e propagare le buone pratiche della scuola, anche e soprattutto a partire dagli investimenti del ministero” come si legge nella bozza. Quel sistema in realtà è già operativo ma propone al momento solo 13 “schoolkit”, cioè appena 13 buone pratiche da studiare e replicare. Entro settembre e ottobre dovranno essere molte di più: almeno un centinaio per i primi mesi del 2017 con una ventina di partner coinvolti. “Saranno inoltre previste ulteriori funzionalità per valorizzare gli aspetti di comunità e di socializzazione della piattaforma e sarà sviluppata una strategia di “gestione partecipata” della piattaforma stessa, in collaborazione con gli animatori digitali”.
Monitorare la Buona scuola
L’ultimo punto incluso del piano per la trasparenza riguarda la piattaforma per monitorare l’attuazione della riforma scolastica. Al momento è disponibile solo un’app per tenere sotto controllo gli interventi in edilizia scolastica mentre sono in corso di progettazione quelle per “La Buona Scuola digitale” (monitoraggio degli investimenti e delle azioni del Piano nazionale scuola digitale), e la piattaforma per monitorare accordi e risultati dell’alternanza scuola‐lavoro. Questo per consentire a tutti di verificare quanto i finanziamenti e gli interventi incidano su ogni realtà scolastica, anche e soprattutto a livello specifico e locale. Tutto questo entro gennaio dell’anno prossimo.