Peter Doherty è stato il primo veterinario a vincere l’importante riconoscimento per la Medicina. In un libro ci spiega come conseguire il Premio Nobel.
Ci siamo: è quel fantastico momento dell’anno in cui si premiano le eccellenze. Il primo Premio Nobel assegnato, come da tradizione, è quello per la Fisiologia o Medicina. Il riconoscimento del Karolinska Institutet di Stoccolma è andato allo scienziato giapponese Yoshinori Ohsumi per le sue scoperte sui meccanismi dell’autofagia. Questo sistema permette alle cellule di riciclare le sostanze di scarto. Quando non funziona, la mancanza di autofagia può provocare il cancro, il diabete o portare al Parkinson.
Ogni anno in questa settimana in cui scopro nomi che diventano illustri solo grazie al Nobel, mi trovo a fantasticare sulle dure giornate che hanno portato i vincitori alla brillante scoperta, alla scrittura dell’importantissima opera letteraria, le lunghe ore passate al microscopio o a simulare fenomeni fisici. Poi un giorno scopro che un veterinario – che il Nobel lo ha vinto nel 1996 – ha scritto un libro con un titolo davvero curioso: “Una vita nella scienza. Guida per vincere il Premio Nobel” (Baldini&Castoldi).
Chi non vorrebbe vincere il Nobel? Non tanto per la medaglia con i nastri gialli e azzurri e il testone di Alfred Nobel scolpito sul metallo. Forse nemmeno per i soldi, anche se 8 milioni di corone (circa 900mila euro) non si buttano via. Forse per la cerimonia del 10 dicembre, in cui si incontrano il re e la regina e si mangia in piatti di fogli oro e posate placcate dell’altrettanto prestigioso metallo.
O forse perché al di sopra del Nobel non c’è altro: è la vera vetta, il simbolo della più alta eccellenza riconosciuta dal mondo civilizzato. “Ora che c’è la guida”, mi sono detta “ci possiamo provare”. Magari ce la si fa anche passati i 30. Imbraccio l’ebook e inizio la lettura.
Peter Doherty è un veterinario che ha ricevuto il premio grazie al suo lavoro sull’immunità cellulo-mediata, condotta con lo svizzero Rolf M. Zinkernagel. Mi lascio incantare dal suo racconto sulla settimana del Nobel, poi sull’anno del Nobel – un turbine di conferenze e apparizioni pubbliche che porta molti scienziati anche ad abbandonare il proprio lavoro. Poi, consultando l’indice, scopro che quello che mi interessa – la “Guida per vincere il Premio Nobel” – è in fondo al libro. Vado.
“E così volete vincere un Premio Nobel, diventare famosi, potenti e magari anche ricchissimi?”
Scrive Doherty. Sì, Pete, dimmi cosa devo fare e io lo faccio.
“Se è a questo che aspirate, non posso aiutarvi”. Ecco, sono queste le risposte che ti fanno venir voglia di dare alle fiamme tutti i libri inutili del mondo, come quei manuali di autoaiuto sulla felicità. Ma non mi fermo e vado avanti: voglio vedere quanto è spudorato. Addirittura Doherty dà come più probabile la vittoria di una medaglia alle Olimpiadi.
Ma poi scrive: “Quel che ci vuole per fare un grande scienziato: serve la consapevolezza che l’umanità progredisce grazie all’intuizione, alla scoperta e alla capacità di impegnarsi seriamente e con dedizione”. E si parte con un elenco di consigli che magari non ci faranno vincere il Nobel, ma che qualcosa di buono potrebbero farci combinare nella vita.
I consigli da Premio Nobel di Peter Doherty
1. Provate a risolvere problemi complessi e farete grandi scoperte. “Nessuno può decidere di scoprire qualcosa, ma esistono modi per rendere il processo più semplice: concentrarsi sul generare nuove idee e informazioni e cercare risultati inattesi, non prendere mai nulla per buono e abituarsi a pensare in modo non convenzionale. Lavorate sodo con intelligenza e, con un po’ di fortuna, il caso ci metterà lo zampino”.
2. Siate realisti e fate leva sui vostri punti di forza. “Ognuno deve scoprire qual è il proprio dono. Chi ha un cervello che ama procedere lungo strade dritte e ben tracciate dovrebbe abbandonare l’idea di diventare un intellettuale spericolato. […]La scienza è per chi ama fare domande ed è colpito dalle scoperte che rovesciano le idee e i pregiudizi consolidati”.
3. Acquisite le competenze di base e lavorate con le persone giuste. “Alcuni aspiranti al Nobel cercano in tutti i modi di lavorare con chi ha già vinto il premio, dal momento che i vincitori hanno il diritto di proporre dei nomi e solo i nominati sono presi in considerazione per il riconoscimento”.
4. Imparate a scrivere in modo chiaro e conciso. “Chiunque voglia essere considerato uno scienziato di primo livello deve essere in grado di scrivere in un inglese chiaro e conciso. […] La scienza consiste nel raccontare storie belle, leggibili e memorabili”.
5. Trovate la vostra vera passione e coltivatela. “Chi ha trovato una passione che non rientra nelle categorie premiate con il Nobel, o con qualunque altro riconoscimento importante, dovrebbe lasciar perdere i premi e perseguire quel che ama fare con passione, che sia la filosofia o costruire tavole da surf”.
6. Siate selettivi su dove lavorare. “Cercate un ambiente adatto alla vostra personalità e alle vostre abitudini di lavoro”.
7. Date valore all’evidenza e imparate a considerare quel che avete davanti al naso. “Tenete la mente aperta, siate pronti a pensare lateralmente e seguite gli insegnamenti della natura e dell’osservazione”.
8. Pensate fuori dal coro. “Le idee illuminanti possono arrivare nei momenti più bizzarri: sotto la doccia, ad esempio, o in cima a una montagna”.
9. Dite sempre la verità. “Dire la verità sui dati è una necessità della scienza. A parte essere il massimo tradimento dell’etica scientifica, una bugia può mettere tutti sulla strada sbagliata (compreso chi ha perpetrato l’inganno).”
10. Siate generosi e culturalmente consapevoli. “Attaccare violentemente un collega in pubblico, soprattutto se è giovane e inesperto, può essere controproducente. […] Quando parliamo di premi, riconoscimenti, elezione alle accademie nazionali e così via, è importante avere meno nemici possibile”.
11. Siate tenaci e ostinati, ma siate preparati al fallimento. “Niente che valga davvero la pena si ottiene facilmente. […] Chi non riesce a gestire il fallimento, o non riesce a riconoscere con se stesso di aver commesso un errore, forse dovrebbe evitare una vita basata sulla ricerca”.
12. Prendetevi cura di voi stessi e vivrete a lungo. “Data la natura dei Nobel per la Pace, è probabile che la chiamata da Oslo arrivi a breve distanza dal risultato riconosciuto dal premio; mentre per gli scrittori, gli scienziati e gli economisti a volte è necessario tenere duro”.
13. Divertitevi e comportatevi da vincitori. “Non c’è niente di intellettualmente più eccitante che scoprire qualcosa a cui nessun altro essere umano aveva pensato prima. Poter vivere unendo lavoro e creatività è un privilegio immenso”.
Spento l’ebook, penso: ok, non c’è più speranza. Ma se questi consigli li applicassimo alla nostra vita, potrebbe venirne fuori un’esistenza da Premio Nobel? Iniziamo l’esperimento.