All’International school di Fino Mornasco, in provincia di Como, è possibile conseguire la maturità seguendo il percorso sperimentale di 4 anni, riconosciuto anche all’estero
Accorciare le scuole superiori per entrare prima nel mondo del lavoro e nell’università è uno dei temi che di tanto in tanto riaccende un dibattito tra il mondo economico e gli esperti dell’educazione. A Fino Mornasco, in provincia di Como, è possibile. A passare dalle parole ai fatti è l’International school che ha fatto partire un corso di liceo in quattro anni. Una sfida importante decisamente sperimentale che apre un nuovo orizzonte e che è destinata a riaccendere i riflettori su questa questione. A Mornasco non si scherza. La scuola, privata, è tutta in inglese e al termine del corso si riceve un diploma di baccalaureato internazionale equivalente alla maturità ma ottenuto in anticipo rispetto agli altri ragazzi. E poco importa se siamo di fronte alla scelta di un liceo paritario perché se questo modello funzionerà all’Internazional school potrebbe essere adottato anche nella scuola pubblica.
Il ricco curriculum accademico in lingua inglese offre una perfetta opportunità per tutti gli studenti di acquisire le conoscenze, le abilità e gli attributi essenziali per entrare con successo nell’istruzione terziaria, seguire un percorso professionale prescelto, e diventare cittadini globali. Il team di insegnanti qualificati lavora insieme per fornire le competenze e il supporto necessario per aiutare ogni studente a soddisfare interessi individuali e potenzialità. I due anni iniziali completano il ciclo della “scuola media” mentre i due anni successivi sono più specializzanti e preparano all’avventura universitaria o professionale. Si tratta di un rigoroso programma pre-universitario accademico, che è riconosciuto dai governi e dalle università di tutto il mondo. La gamma di argomenti studiati permette agli studenti di affrontare potenzialmente qualsiasi disciplina a livello universitario.
In Italia al momento la sperimentazione del liceo in quattro anni avvallata dal ministro Francesco Profumo ed attuata dalla Carrozza coinvolge 11 scuole: sei pubbliche, cinque paritarie. Da quest’anno inoltre altre 60 prime classi potranno aderire alla sperimentazione che ha trovato la benedizione anche di Stefania Giannini. Lo scopo è quello di garantire una flessibilità didattica e organizzativa in base ai principi dell’autonomia scolastica. Si tratta di scuole che devono dimostrare una qualità della propria offerta formativa specie sul piano dell’innovazione, dell’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali.
Non più di 25 studenti per classe e una grande attenzione al potenziamento del Clil ovvero l’insegnamento di una disciplina in lingua straniera e un percorso di alternanza scuola-lavoro ben ottimizzato.
A questo punto andrebbe riaperto un dibattito a livello nazionale: la rimodulazione dei cicli scolastici era diventata Legge nel 2000 con Luigi Berlinguer; le superiori erano di cinque anni ma tra medie e primaria si faceva un ciclo di sette anni. Quella riforma venne cancellata da Letizia Moratti. Ora è il caso di tornare a parlarne magari proprio a partire dall’osservazione di quel che accade nelle scuole dove si sta sperimentando.