Cornetti e pan di Spagna sulla cattedra per spiegare formule e teoremi. Eugenia Cheng ha trovato un modo “dolce” per far capire la matematica a tutti, e lo racconta in un libro e su Youtube
Quando associamo un’informazione a un’immagine, la nostra mente la ricorda meglio. Allo stesso modo, se colleghiamo un concetto astratto, come la matematica, a qualcosa di fisico, come una fetta di torta o un biscotto, improvvisamente anche i numeri e le formule saranno più semplici da capire. E’ quanto sostiene Eugenia Cheng, insegnante 40enne inglese originaria di Honk Kong. Cheng è una professoressa associata di matematica pura all’Università di Sheffield, nel Regno Unito, e ricercatrice nella School of the Art Institute of Chicago.
Biscotti in cattedra
Un giorno Eugenia Cheng era in classe e stava illustrando un teorema matematico. Per spiegarlo in maniera semplice ai suoi alunni ha usato come metafora la preparazione di alcuni biscotti. Tutti hanno capito subito il teorema e lo hanno ricordato facilmente. Così le è venuta l’idea che concetti matematici astratti potevano essere illustrati (e ricordati) più facilmente se gli studenti riuscivano a collegarli a un’esperienza fisica, come la preparazione di un dolce. In effetti, cucinare è un processo che ha a che fare con la chimica per quanto riguarda gli ingredienti, ma anche con la matematica per quanto riguarda le porzioni e i dosaggi.
Cheng ha trovato molteplici modi per insegnare problemi e teorie matematiche mettendo in cattedra torte, biscotti e creme. Qualche esempio? La formula perfetta per mettere il giusto quantitativo di marmellata o di crema in un cornetto, come si taglia una torta non rotonda in cinque o sette parti uguali, come si calcola la quantità di vino in due bicchieri diversi.
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Lezioni su Youtube
Molte di queste lezioni si trovano su Youtube nel canale dell’Università di Sheffield e la prof le ha raccolte in un libro pubblicato nel 2015 dal titolo “How to Bake Pi: An Edible Exploration of the Mathematics of Mathematics”, che ora è arrivato in Italia con la traduzione “Biscotti e radici quadrate: lezioni di matematica e pasticceria” edito da Ponte alle Grazie (qui un piccolo abstract in inglese di una lezione). Questo libro ha avuto un successo strepitoso, ed è stato tradotto in 6 lingue. “Il mio obiettivo – spiega la professoressa sul suo sito – è quello di diffondere la matematica a un pubblico più ampio possibile e di ridurre la fobia che molti hanno di questa materia. La chiave è rendere accessibili i concetti anche ai non esperti, di tutte le età, usando esempi comuni, come quelli culinari”. Per rendere la matematica, letteralmente, molto più digeribile.