Erik Varszegi progetta, disegna e costruisce i grandi modelli Lego che si trovano esposti nei negozi di tutto il mondo. Tra i suoi lavori, un caccia di Star Wars da cinque milioni di pezzi
Se un bambino potesse scegliere il lavoro dei suoi sogni, molto probabilmente “costruttore di giocattoli” sarebbe una delle prime opzioni. Troppo bello per essere vero, si potrebbe pensare, ma per qualcuno si è trasformato in realtà. Erik Varszegi, 48 anni, tutte le mattine si alza, esce di casa e va in fabbrica a “giocare” con i Lego. Non proprio a giocare, in verità: il suo lavoro è quello di progettare, disegnare e costruire quei grandi modelli che l’azienda danese espone al pubblico in occasione di qualche lancio promozionale. Se avete visto Darth Vader, Iron Man o la principessa Elsa di Frozen fuori da qualche negozio, probabilmente era stato costruito da Erik e dalla sua squadra.
La cosa più sorprendente è che Varszegi non era un grande appassionato di Lego da bambino: «Sono cresciuto nel Connecticut, i mattoncini mi piacevano ma non erano certo la mia prima attività. Ero molto più incline all’arte, mi piaceva disegnare e scrivere fumetti. Non a caso ho studiato scultura e design al Manchester Community College». E allora, come si arriva a lavorare per uno dei maggiori produttori di giocattoli al mondo? «Mia moglie lesse un annuncio di lavoro sul giornale locale – racconta Erik – cercavano personale per gli uffici Lego di Enfield, vicino a casa nostra. Feci domanda e l’anno successivo venni assunto».
Era il 1995. La sua prima estate di lavoro la passò a montare centinaia di castelli da esporre nei negozi Toys-R-Us. Qualche anno dopo venne promosso a “model designer”, colui che si occupa di realizzare il progetto di quello che poi si andrà a costruire.
Tra i suoi capolavori il più grande modello mai realizzato dalla Lego: un caccia X-Wing di Star Wars composto da circa cinque milioni di mattoncini, esposto a Times Square nel 2013.
Il suo lavoro è arte e divertimento, certo, ma anche molto altro: «Come dico sempre ai ragazzi che mi chiedono del mio lavoro, la matematica è importante. E’ necessario avere una buona conoscenza di base anche di alcuni principi della fisica. Scale, rapporti, proporzioni, bilanciamento del peso: non si possono costruire grandi giocattoli se non si conoscono le regole».
Servono dunque passione, esperienza e una ottima dose di pazienza. Solo per progettare statue a grandezza reale come quelle che fa Erik servono tra le 60 e le 100 ore. Per costruirle occorrono due persone e fino ad oltre 350 ore. Gli imprevisti possono essere gli stessi che avevamo quando giocavamo con i Lego in salotto: «Capita anche a noi di finire i pezzi. Abbiamo un grande magazzino con i mattoncini di tutti i tipi, ma alle volte mancano proprio quelli che ci servono e dobbiamo aspettare la spedizione successiva».
Un lavoro da sogno, che come tale solletica la curiosità di grandi e piccoli: «Il mio impiego è argomento di discussione ogni volta che conosco nuove persone o che ritrovo vecchi amici su Facebook. Nessuno crede che esista un lavoro del genere. I bambini si entusiasmano e mi chiedono come potrebbero, un giorno, fare quello che faccio io. Purtroppo è molto difficile, statisticamente è più probabile diventare un giocatore di basket professionista che un costruttore di giocattoli. Ma in fondo non si può mai sapere…».