Report del Miur sull’inserimento occupazionale degli studenti che conseguono il diploma. Circa il 60% degli studenti di indirizzi professionali ha attivato un contratto, a fronte di circa il 50% dei diplomati degli indirizzi tecnici e di circa il 22% dei diplomati nei licei.
Più della metà degli studenti provenienti dagli istituti professionali italiani (il 60% per l’esattezza) risulta occupato nei due anni successivi al conseguimento del titolo di studio.
Questo è il risultato saliente del focus realizzato dal Miur sull’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro (più di un milione i coinvolti) relativamente agli anni scolastici 2013/2014, 2014/2015 e 2015/2016.
Circa il 37% ha attivato almeno un contratto di lavoro nei due anni successivi al conseguimento del diploma. Osservando i diplomati per percorso di studi, circa il 60% degli studenti di indirizzi professionali ha attivato un contratto, a fronte di circa il 50% dei diplomati degli indirizzi Tecnici e di circa il 22% dei diplomati nei Licei. Assunzioni in gran parte nei Servizi con percentuali sempre superiori al 75%, quindi Industria intorno al 19% e infine Agricoltura 5%.
Così come segnala il report del Miur, il tempo che intercorre tra il conseguimento del diploma e l’effettivo inserimento nel mondo del lavoro, che avviene con l’attivazione del primo contratto, risulta essere una variabile molto importante per la lettura del grado di occupazione di un giovane appena diplomato.
Il 28,8% dei diplomati nei tre anni scolastici ha ottenuto il primo contratto entro una fascia di tempo da tre a sei mesi dal conseguimento del titolo di studio; il 12,4% ha trovato un posto in meno di un mese; il 14,5% ha atteso più di un anno
Tra i primi contratti si conferma la prevalenza di quelli a tempo determinato: 41,2% nel 2013/2014; 41% nel 2014/2015; 42,7% nel 2015/2016.
E con gli istituti tecnici superiori le opportunità aumentano
Accanto all’istruzione superiore troviamo anche quella degli istituti tecnici superiori che rappresentano una importante novità formativa, dato che permettono un quasi immediato ingresso nel mondo lavorativo.
Nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia, sono scuole di alta tecnologia strettamente legate al sistema produttivo che preparano i quadri intermedi specializzati che nelle aziende possono aiutare a governare e sfruttare il potenziale delle soluzioni di impresa contemporanee.
I percorsi hanno una durata biennale o triennale (4/6 semestri – per un totale di 1800/2000 ore). Lo stage è obbligatorio per il 30% delle ore complessive e almeno il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro. Secondo i dati Miur-Indire del 2019, 8 diplomati su 10 hanno trovato lavoro entro un anno dal diploma ITS. Il 90% delle volte l’impiego occupato è coerente con il percorso ITS svolto.
I settori ITS che garantiscono percentuali di occupazione più elevate sono quelli della meccanica e della moda. I percorsi ITS di eccellenza premiati sono soprattutto in Lombardia (12 percorsi), Veneto (12 percorsi) ed Emilia-Romagna (8 percorsi).