Nel 2003 l’idea di una sim per abbattere i costi di roaming. L’anno scorso il lancio di un prodotto per chattare dall’estero senza costi aggiuntivi e senza wi-fi. Così è cresciuta l’idea di business dell’ingegnere vicentino
La storia di Manuel Zanella, 39 anni, e di come è nata Zeromobile prima e Chatsim poi, è la dimostrazione che un’idea ti può venire davvero in ogni momento. Anche durante il viaggio di nozze. Quello che conta è rendersi conto che qualcosa manca e lavorare per colmare quel vuoto. È il 2003 e Manuel Zanella parte per il Kenya con sua moglie appena dopo il suo matrimonio. Quel viaggio gli costerà molto in termini di telefonate. Per essere più precisi, 6 euro al minuto per chiamare e 6 euro al minuto per ricevere le chiamate dei suoi familiari dall’Italia. È così che decide di trovare un sistema per abbattere i costi di roaming. Nel 2007 Zanella crea Zeromobile, un operatore destinato al mercato italiano che permette ai clienti che acquistano la sim di fare chiamate a prezzi contenuti in giro per il mondo.
Dalle chiamate ai messaggi: la crescita di ChatSim
Il prodotto e l’idea di business non si fermano qua. «Quando Zeromobile ha cominciato a diffondersi non c’era il traffico dati sul cellulare. Nel 2011 sono arrivate le app di messaggistica e noi abbiamo pensato a un’evoluzione del nostro prodotto per venire incontro alle nuove esigenze dei clienti», ricorda Zanella. Il team di Zeromobile si è concentrato quindi nella realizzazione di una scheda che permettesse di chattare con il proprio smartphone in ogni angolo del mondo, anche quando non è disponibile la rete wi-fi. «Chatsim è una sim mobile semplificata dalla quale è stato eliminato tutto il traffico che non sia di messaggistica. Abbiamo quindi permesso il funzionamento solo di app come WhatsApp, WeChat, Telegram, Facebook Messenger», spiega il founder. Un prodotto dalle funzionalità essenziali che in un anno ha avuto già molto successo: «Dal 21 gennaio del 2015 abbiamo venduto online in 120 Paesi circa 250 mila sim e siamo presenti con la distribuzione fisica in circa 50 Paesi», dice Zanella. L’azienda che ha sede legale a Milano e sede operativa a Vicenza ha già chiuso due round di investimento nel 2015 per un totale di 2,25 milioni di euro e ha ricevuto una valutazione di 12 milioni di euro. Al momento la stima ha raggiunto i 20 milioni e sono arrivate le prime dimostrazioni di interesse da parte di venture americani. Il business funziona e i numeri lo dimostrano: «Siamo passati da un fatturato di un milione di euro dell’anno scorso ai 3 milioni di quest’anno».
La tecnologia che anticipa i tempi
Sono passati ormai 13 anni da quando l’idea si è materializzata nella mente di Zanella. In questo periodo il team di lavoro è cresciuto ed è composto da 15 persone. Il progetto di un operatore che abbattesse i costi per chiamare all’estero ha in qualche modo anticipato anche le indicazioni della Commissione europea in questo senso: «Quando abbiamo cominciato nel 2007, chiamare in Europa costava 1 euro al minuto e la nostra prima tariffa con Zeromobile era di 39 centesimi, con un risparmio del 61 per cento. Abbiamo quindi fatto dieci anni fa quello che le istituzioni europee contano di fare l’anno prossimo. E anche con ChatSim credo che la nostra innovazione stia anticipando i tempi», dice. Lo scenario tecnologico in cui si vuole inserire l’azienda di Zanella è quella di un ulteriore sviluppo delle app che andranno in futuro a integrarsi con vari servizi e ad arricchirsi con i bot. A usare ChatSim sono sia i turisti sia i viaggiatori business e la maggior parte si affida al prodotto più volte all’anno. L’azzeramento dei costi di roaming deciso dalla Commissione europea non preoccupa il ceo Zanella perché la sua clientela è internazionale: «Stiamo lavorando per cercare di ridurre i costi di roaming nei Paesi in cui non siamo presenti. Stiamo cercando di entrare in Africa facendo accordi dove non ce li abbiamo. La nostra intenzione, però, è mantenere semplice il prodotto e non complicarlo con altre offerte difficilmente comprensibili dai nostri potenziali clienti», precisa Zanella.