La startup di Elisa e Flavio Flazio consente a chiunque di realizzare un sito web con semplicità e senza bisogno di competenze tecniche. Il SiteBuilder italiano riacquista le quote societarie cedute inizialmente alla provincia di Catania
E’ fra i progetti di maggior successo usciti dalla Sicilia che ha ottenuto una rilevanza internazionale (come Orange Fiber di di Adriana Santanocito ed Enrica Arena), la startup porta la firma di Elisa e Flavio Flazio ed è un progetto noto come Flazio, il SiteBuilder italiano (210 mila siti già creati), l’azienda conosciuta per il suo software in cloud per la creazione dei siti fai da te. Ebbene Flazio cresce e restituisce il finanziamento pubblico. Nel dettaglio, riacquista le quote societarie cedute inizialmente (per parte maggiore) alla provincia di Catania attraverso il fondo di Private equity italo-tedesco ZernikeMeta Ventures, che nel 2012 decide di finanziare Flazio con un funding da 400 mila euro (di questi è stata restituita l’intera parte, il 70%, costituita da soldi pubblici, il restante 30% sono privati). Una di quelle storie di successo in cui il denaro pubblico è riuscito a creare posti di lavoro e ad avviare un’attività proficua e all’avanguardia. Denaro che poi è stato interamente restituito.
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20 collaboratori e 10 dipendenti
Dal 2012 il prodotto è in fortissima evoluzione tecnologica e il gruppo è cresciuto, all’interno della sua sede catanese, a più di 20 unità tra collaboratori interni ed esterni, di cui 10 a tempo indeterminato. L’azione di riacquisto delle quote testimonia la salute di quello che è considerato il primo provider italiano di siti fai da te, che non ha smesso di evolversi e di stare al passo con gli altri site builder stranieri.
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Maggiore indipendenza e nuovi partner
«Il riacquisto delle quote societarie, specie nell’universo startup, è una rarità – dichiara Flavio Fazio, co-founder di Flazio.com – questa azione è frutto di una scelta ponderata in un momento in cui l’azienda (che aveva già raggiunto il break-even dopo appena 2 anni di attività), gode anche della finanza necessaria per il riacquisto, e grazie al quale beneficia ora di una maggiore indipendenza. Ringraziamo chi ha investito su di noi e apriamo con orgoglio un nuovo capitolo di gestione, che non chiude alla possibilità di nuovi investor: abbiamo già proattivamente ricevuto l’interesse di altri soggetti, palesatisi non solo con intenti finanziari, ma anche come possibili partner industriali. Ci fa ancor più piacere essere stati contattati anche da player fuori dall’Italia – ha aggiunto – nuove possibilità che vanno a braccetto con la nostra agenda in cui sono presenti importanti azioni di internazionalizzazione».