All’Università di Padova dal mese di settembre sarà possibile consultare da remoto il materiale digitale e prenotare un posto nelle biblioteche universitarie. Una iniziativa pensata per studenti e utenti esterni
La tecnologia porta i libri a casa e guida gli studenti nelle biblioteche. Le due soluzioni gratuite adottate dall’Università di Padova, permettono agli allievi dell’ateneo (e non solo a loro, come vedremo) di avere a disposizione in modo più semplice possibile, i propri materiali e volumi. Attraverso lo strumento GalileoDiscovery, dal 14 settembre gli iscritti potranno accedere da remoto alle risorse librarie di qualunque formato. Grazie invece ad App Affluences, attiva il 21 settembre, gli allievi avranno la possibilità di prenotare il proprio posto nella biblioteca universitaria preferita. L’aspetto principale riguarda il fatto che tutti potranno accedere al servizio: studenti e utenti esterni.
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Un sistema in evoluzione
L’Università di Padova, attraverso il Centro di Ateneo per le Biblioteche, gestisce da tempo il proprio patrimonio librario mediante una una piattaforma informatica, condivisa con il Comune di Padova e la Biblioteca Universitaria del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un sistema organico, che la chiusura forzata causata dal lockdown, ha portato ad ampliarsi e migliorare la propria efficienza.
Nei prossimi giorni, attraverso la piattaforma GalileoDiscovery, saranno diffusi online i dati delle 60 biblioteche della città, consultabili dagli iscritti all’Università. Per chi di loro volesse invece tornare a studiare proprio fra i banchi delle biblioteche, App Affluences, scaricabile da App Store e Google Play, permetterà di sapere se ci sono posti liberi e prenotare il proprio.
Il digitale sempre aperto
Ad ogni modo, la biblioteca digitale dell’Università di Padova non ha mai chiuso, nemmeno durante il lockdown. Fino all’inizio della Fase 2, sono stati acquisiti e resi disponibili in versione elettronica, circa un quarto degli oltre 4.000 testi di esame utilizzati nel semestre. Già dallo scorso 5 maggio, l’ateneo ha poi riniziato le attività di ricerca nelle varie arie scientifiche. Ragion per cui, il materiale bibliografico resta fondamentale, al fine di assicurare il giusto supporto a docenti, ricercatori e studenti. Gli allievi potevano anche recarsi a prendere in prestito libri o documenti alle biblioteche, senza però fermarsi a studiare.
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Le biblioteche hanno riaperto invece il 22 giugno, nel rispetto delle norme di igiene e distanziamento fisico, ospitando di nuovo gli studenti che volessero studiare o consultare libri e opere. A testimonianza di quanto sia fondamentale, in un momento in cui il diritto allo studio è spesso sottoposto a forte stress, assicurare ai giovani l’accesso alla conoscenza.