Un laureando in matematica del MIT ha trovato un modo per vincere alla lotteria statale del Massachussets, e ci ha costruito una società
Anche realtà importanti come il Mit possono avere le proprie stranezze. Ad esempio, la leggenda vorrebbe che il dormitorio chiamato “Random Hall” fosse stata una scelta dei primi studenti del campus, nell’anno 1968, fino a quando l’omonima casa editrice inviò loro una lettera di diffida. Nel 2005, proprio dal Random Hall, James Harvey stava per conseguire la laurea in matematica e, cercando un argomento per il progetto dell’ultimo semestre, iniziò a interessarsi delle lotterie. Partì con l’osservazione dei giochi più famosi, come Powerball o Megamillion, ma presto la sua attenzione venne attirata da Cash Winfall, un gioco introdotto nel 2004, unico nel suo genere nello stato del Massachussets. Le regole erano semplici: i giocatori dovevano scegliere sei numeri per ogni biglietto da due dollari. Se uscivano tutti durante la stessa estrazione, l’acquirente vinceva un jackpot di almeno mezzo milione di dollari. Se ne fossero stati estratti meno, avrebbero vinto una cifra minore. La lotteria era stata progettata in modo che 1,20 dollari dei 2 dollari del biglietto contribuissero ad alimentare il jackpot, mentre la restante parte venisse donata in beneficienza. Per molti versi, Winfall era come le altre lotterie. Tuttavia, c’era una differenza: in una lotteria, quando il jackpot non viene vinto, l’ammontare va a sommarsi a quanto maturato nella partita successiva, fino alla vincita del jackpot. Se non si hanno vincite per lungo tempo, però, i giocatori iniziano a essere poco contenti e questo non costituisce certo una buona pubblicità per la lotteria.
Un sistema per ovviare alla mancanza di vincitori
La lotteria del Massachussets ha affrontato questo problema nel 2003, quando non c’è stato un vincitore di jackpot per un anno intero. L’espediente è stato la suddivisione tra quei vincitori che in un’estrazione riuscivano ad avere 4 o 5 numeri nella stessa cartella, invece che 6. Questo con un doppio vantaggio: la customer base era soddisfatta e il jackpot, che nel frattempo cresceva, si abbassava solo della quota che veniva suddivisa tra i fortunati. Prima di ogni estrazione, la lotteria dava una stima del jackpot che sarebbe potuto uscire, basandosi sul numero di cartelle vendute.
Strategic Investments
I clienti avevano a quel punto una certezza: se nessuno si fosse aggiudicato il jackpot, la cifra sarebbe scesa e la differenza sarebbe stata ripartita tra i fortunati che nelle proprie cartelle avevano avuto 4 o 5 numeri.
Harvey, attraverso delle stime matematiche, capì che era molto più semplice vincere su Winfall che su altre lotterie.
Nel febbraio 2005, formò un gruppo di scommesse coi suoi compagni del MIT. Cinquanta persone scelsero di giocare circa 1000 dollari e videro triplicare la cifra investita. Dopo i primi due anni di rodaggio, giocare alla lotteria diventò un vero lavoro per Harvey, tanto che creò una società chiamata Strategies Investments, dopo aver usato lo stesso nome per il suo piano negli alloggi del MIT.
Le vincite milionarie
Nel corso del tempo, diversi gruppi di scommettitori puntarono su Winfall, proprio perché matematicamente risultava essere il più redditizio. Grazie a calcoli particolarmente precisi sull’andamento di questo meccanismo matematico legato al jackpot e alla ridistribuzione di parte del premio, il team di Harvey fu in grado di vincere anche 700.000 dollari a settimana. La cosa non durò molto, perché un’inchiesta del Boston Globe e le indagini dell’ispettorato generale del Massachussets decretarono la fine della lotteria. Winfall non venne comunque chiuso, anzi il numero dei giocatori crebbe, perché molti cercavano di sfruttare questo meccanismo di suddivisione del premio in caso di mancata vincita.
Il controllo delle cartelle
Come insegna l’esperienza di Harvey, però, il successo nel gioco non è limitato solo dalla concorrenza (più sono i giocatori, più è piccolo il premio per tutti quelli tra cui verrà suddiviso), ma anche da altri fattori, come l’acquisto delle cartelle e il controllo delle schede vincenti. Secondo alcuni calcoli, sarebbero servite fino a 10 ore per controllare l’ammontare di cartelle necessarie per una vincita rilevante. I sindacati hanno tentato di far passare questa organizzazione a squadre come un attacco di forza bruta, perché la giurisdizione potesse far il suo corso. L’unica considerazione valida, a prescindere dagli esiti dei singoli contenziosi, è che l’intuizione di Harvey fu in grado di trasformare esponenzialmente un intero settore.